venerdì 7 settembre 2012

Bambini con asma a rischio bullismo


Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’ospedale britannico del Derbyshire, i bambini che soffrono di asma rischiano più di altri di diventare preda dei cosiddetti “bulli”.
I ricercatori sono arrivati a questa conclusione dopo aver analizzato i risultati della ricerca denominata “Room to Breathe”, un ampio studio sull’asma infantile condotto in ben 6 Paesi.
L’indagine ha coinvolto bambini dai 7 anni in su e i loro genitori, che hanno risposto ad un specifico questionario sulle sulla loro vita quotidiana. I risultati hanno rivelato un numero significativo di fattori associati a un aumentato rischio di bullismo.
La spiegazione risiede nel fatto che questi bambini, a causa della loro patologia, spesso si trovano a non poter condividere con i loro compagni importanti momenti di socializzazione e unione, come l’attività sportiva. Questa privazione spesso genera in loro uno stato di profonda tristezza e frustrazione dovuto all’esclusione dalle attività di gruppo, che li rende spesso più vulnerabili agli atti di prepotenza. Lo stato di quotidiano isolamento  toglie loro inoltre la possibilità di confidarsi con qualcuno e chiedere quindi aiuto.
Ma le costanti di questo pericoloso circolo vizioso non finiscono qui. I ricercatori britannici hanno infatti individuato anche altri fattori che favoriscono questo meccanismo: da una parte la difficoltà del bambino nel controllare i sintomi della malattia, che genera uno stato di ansia e impotenza, dall’altra il comportamento sbagliato dei genitori, che continuano a fumare nonostante la malattia del figlio o, viceversa, ne aggravano l’isolamento attraverso atteggiamenti iperprotettivi.
Tutti elementi che renderebbero i bambini più fragili e quindi “prede” ideali dei bulli.
Risulta evidente quindi la necessità che medici e infermieri parlino ai loro pazienti sugli effetti della malattia nella vita quotidiana.
Alcuni dei fattori identificati dalle ricerche possono essere modificati, mantenendo sotto controllo i sintomi dell’asma, favorendo la partecipazione allo sport (ad un livello che sia sicuro per il bambino), educando  genitori e insegnanti alla gestione della malattia nella vita quotidiana.

Nessun commento:

Posta un commento