martedì 6 settembre 2011

Trenta 'guerrieri' tra gli 11 e i 16 anni Terrorizzano ragazzine al Giardino Bentivogli La polizia identifica baby gang che da mesi imperversa a San Donato


San Donato, parco Bentivogli (Fotoschicchi)
Bologna, 5 settembre 2011 - IL CAPO della baby gang gira con il coltello in tasca. Ai suoi ordini, una trentina di agguerriti e sfrontati minorenni, tra gli 11 e i 16 anni, maschi e femmine, italiani e stranieri, che da circa 4 mesi hanno preso possesso del Giardino Bentivogli e dell’adiacente piazza Spadolini, fra via Garavaglia e via San Donato. Ogni giorno arrivano verso le due del pomeriggio e stanno lì fino a tarda sera, qualche volta anche fino alle 23. Si sentono i padroni del parco e si comportano come tali: avvicinano gli anziani e chiedono soldi, insultandoli o peggio in caso di rifiuto; rubano le bici usando le tronchesi per tagliare le catene; per vincere la noia tirano sassi alla sede del quartire San Donato, rompendo i vetri delle finestre; addirittura una ragazzina di soli 11 anni, pur facendo parte del gruppo, è stata minacciata di morte e stupro su Facebook dopo essere stata vista chiacchierare con il fidanzatino di un’altra della banda. Il loro atteggiamento è arrogante. A polizia o carabinieri, se li controllano, dicono in tono sprezzante: «Abbiamo meno di 14 anni, non potete farci niente».
E’ QUESTA la situazione, ben nota a residenti, forze dell’ordine e presidente di Quartiere, del Giardino Bentivogli. La ‘banda di D.’ (dal nome del capo, un rumeno di cui, essendo minorenne, non diffondiamo il nome) sta rendendo la vita impossibile a tutti.
L’ultimo episodio risale a sabato sera. Verso le 19,30 due ragazzine di 16 anni, bolognesi , residenti in zona, sono andate al parco a riprendere le biciclette che avevano lasciato lì, legate a un palo, per tornare a casa. All’improvviso sono state accerchiate da una decina di ragazzi e ragazze della baby gang, che hanno tentato di prendere le bici. Le due hanno resistito, una è stata spintonata e presa per i capelli. Alla fine, il gruppo ha desistito e si è dileguato. Le vittime dell’aggressione, spaventate, sono tornate a casa con le loro biciclette.
IL PAPÀ di una delle due, informato dell’accaduto, è tornato con la figlia al parco e da lì ha chiamato la polizia. Sul posto sono arrivate le ‘volanti’ e, poco dopo, anche l’altra sedicenne con la madre. Le due hanno descritto i bulli e gli agenti si sono messi in caccia. Non ci è voluto tanto. Erano poco lontano, probabilmente sicuri di non essere stati denunciati. Sono stati fermati in cinque: quattro ragazzine e un maschio, di 13 anni, nato a Bologna ma nordafricano d’origine. Tre femmine sono invece bolognesi, due di 13 e una di 14 anni, mentre l’ultima ha 14 anni ed è nata in Cile. Abitano in zone diverse della città: via Marco Polo, via Salgari (al Pilastro), via Libia, via Tibaldi. Dell’accaduto è stata informata la Procura dei minori, che deciderà come procedere. Poi i minorenni sono stati riaffidati ai genitori, chiamati sul posto. Alcuni di loro avrebbero reagito in modo brusco con la polizia, minacciando addirittura azioni tramite i loro avvocati.
STANDO a quel che risulta al Quartiere, la maggior parte dei membri della baby gang appartengono a famiglie difficili. Vanno tutti a scuola, ma al pomeriggio sono liberi di fare ciò che vogliono. Nel corso delle settimane il loro comportamento è via via peggiorato, in una sorta di escalation. Prima i comportamenti da bulli, poi i danneggiamenti, al Quartiere (dove, oltre alle finestre, hanno manomesso anche un manicotto dei pompieri) e nel giardino, dove hanno rotto le luci segnapasso, infine i comportamenti violenti, con gli altri minorenni e con gli anziani. Senza farsi mancare i momenti ‘ludici’, come quando hanno piazzato in mezzo alla strada la rete di un vecchio letto e si sono messi a saltare come sul tappeto volante del Luna Park. Particolarmente inquietante il trattamento riservato alla bambina di 11 anni ‘colpevole’ di aver parlato con il fidanzatino di una rivale: sul suo profilo Facebook le hanno scritto: «Ti ammazziamo, ti violentiamo, stai attenta». La madre ha sporto denuncia: «Mia figlia ha subito minacce spaventose». Indaga la polizia.

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