giovedì 28 luglio 2011

Scoperta una comunità - lager a Rodi Garganico

Maltrattamento di minori, sequestro di persona e lesioni aggravate per futili motivi. Sono le pesanti accuse con cui questa mattina sono state arrestate tre educatrici della comunità "Il Melograno" di Rodi Garganico che ospitava una decina di bambini dai 4 ai 15 anni costretti a subire pesanti angherie, fisiche e psicologiche, da parte delle tre persone arrestate questa mattina, e poste ai domiciliari, dalla squadra mobile di Foggia su un ordine emesso dal gip del tribunale di Lucera.

I bambini che si trovavano in comunità, con alle spalle situazioni familiari particolarmente difficili, erano costretti a subire pesanti punizioni o umiliazioni se non facevano i compiti o si rifiutavano di mangiare, venivano percossi con schiaffi, cucchiai di legno sulle mani, chiusi in camera per diverse ore. Addirittura ad una bimba di 6 anni che vomitava è stata fatta mangiare con forza della pasta condita con il rigurgito, e un bimbo è stato messo con la testa nel water per essersi bagnato con la pipì.

Le tre donne arrestate sono la responsabile della cooperativa "Il Melograno" Antonia Silvestri, 56 anni, la coordinatrice del centro Anna Maria Tozzi, 50 anni, e l'educatrice Antonietta Silvestri, 31 anni, nipote della coordinatrice. La procura di Lucera, tramite il pubblico ministero Mara Flaiani, ha chiesto la misura in carcere, ma il gip Ida Moretti ha disposto i domiciliari per l'incensuratezze delle tre. I piccoli ospiti sono stati trasferiti in altre strutture su disposizione del tribunale dei minori di Bari.

Le indagini sono partite a seguito di un esposto anonimo giunto al procuratore di Lucera Domenico Seccia tra i mesi di marzo ed aprile, con i bambini che sono stati spostati di struttura già a partire dal mese di maggio. Le vittime hanno avuto timore di raccontare le gravi esperienze vissute per paura di ritorsioni, che giungevano anche dai ragazzi che veniva ospitato nella parte penale della struttura che venivano ripagati con alcune sigarette dalle tre educatrici per terrorrizzare gli altri ospiti della struttura.

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