martedì 12 luglio 2011

Gli Asili degli orrori, il nostro paese si tinge di nero

ASILO CIP E CIOP PISTOIA NELLA FOTO IL VIDEO DELLE VIOLENZE GIRATO DALLA PROCURA



Notizie che ogni giorno si susseguono ed accendono i riflettori su vicende inconcepibili ed inaccettabili, i tanti episodi di violenze sui bambini negli asili nidi in Italia.
Maestre violente, strutture sotto accusa, punizioni inflitte a piccoli fanciulli come botte, calci, schiaffi, sono queste le maggiori accuse che emergono nei vari processi.

Sembra un’inarrestabile fenomeno macabro quello che coinvolge gli asili di tutta Italia. Se pensiamo poi che solo una piccola parte arriva sui giornali, ci rendiamo conto che il fenomeno è fin troppo diffuso.
Le strutture sotto accusa: da una prima analisi risulta che la maggior parte degli asili nido in cui si sono verificati casi di violenza, è relativa a strutture private convenzionate con i comuni.Dunque è ipotizzabile che la convenzione venga fatta senza conoscere le persone titolari degli asili, e non ci siano state verifiche sulla professionalità delle educatrici impiegate.C'è da aggiungere che per aprire un asilo nido si richiede una documentazione molto limitata che varia a seconda delle regioni, così in alcuni casi sarebbe possibile anche per un condannato per pedofilia aprirne uno.
Le maestre violente: Botte, calci, schiaffi, punizioni esagerate inferte a bambini anche di pochi mesi sono le principali accuse che emergono nei vari processi.Dunque, a monte, vi è una assoluta mancanza di conoscenza dei principi fondamentali della pedagogia, ma anche una natura violenta che, in alcuni casi, appare di natura patologica. 
I costi inferiori.La cronica mancanza di asili nido comunali, ha favorito la proliferazione di associazioni e cooperative che gestiscono asili nido e che consentono ai comuni un notevole risparmio.Questo risparmio, però, va a discapito della professionalità e della qualità del servizio offerto, o almeno a questa conclusione si giunge dopo aver contato i casi di violenza scoppiati negli asili che hanno portato poi a processare le maestre o le direttrici delle strutture.
I processi in corso. 
Quello dell'asilo Cip e Ciop non è sicuramente il primo processo per maltrattamenti in un asilo, è però il primo in cui le violenze sono state filmate.Il primo a mostrare in che modo queste violenze venivano esercitate su tanti,  innocenti bambini da 0 a tre anni. Chiusi nel bagno al buio per ore, fuori dalle aule al freddo, costretti a stare immobili e in silenzio e addirittura a mangiare il cibo vomitato.Le telecamere nascoste mostrano un bambino di otto mesi che vomita, la titolare della struttura lo colpisce con due schiaffi alla nuca che fanno cadere il piccolo sul vomito, poi la donna lo solleva prendendolo per un braccio in malo modo.Sotto processo sono la titolare dell'asilo, Annalaura Scuderi e la maestra Elena Pesce.Di asili la Scuderi ne ha due, così anche il secondo finisce sotto inchiesta. In seguito alle due maestre sotto inchiesta, si aggiungono altri sette indagati. Asilo di Militello in val di Catania,aprile 2010: i carabinieri arrestano una maestra di asilo. Secondo l'accusa la maestra prendeva a schiaffi e spintonava a i suoi alunni, che a volte trascinava tirandoli per i capelli, senza nessun apparente motivo scatenante. Bolzano, luglio 2010: inchiesta su presunti maltrattamenti avvenuti in un asilo nido della città. Alcuni bambini, quando non prendevano sonno, sarebbero stati rinchiusi in una stanza al buio o obbligati a stare fermi su dei lettini con una copertina tirata sino sopra i capelli. In altri casi alcuni bambini sarebbero stati costretti a rimanere per ore su una sedia con il viso rivolto contro un muro.Ad altri ancora le operatrici avrebbero tirato le orecchie con continue minacce di castighi piu' pesanti. Pinerolo, 11 novembre 2010: sequestrato l'asilo nido 'Il Paese delle Meraviglie': tre educatrici vengono denunciate con l'accusa di maltrattamenti nei confronti dei piccoli ospiti, di età compresa tra i pochi mesi e i 3 anni. Le denunce scattano in seguito alle denunce delle famiglie di alcuni bambini tra i 18 mesi e i 3 anni.Febbraio 2010, FELTRE (BL) violenze all'asilo Sanguinazzi: Due suore sono state assolte in primo grado e condannate in appello a sei mesi per abuso di mezzi di correzione.La Cassazione, però, ha evidenziato come il comportamento delle due suore nei confronti dei piccoli alunni sia da considerarsi vero e proprio maltrattamento, così l'appello verrà ripetuto con capi di imputazione più pesanti.Scrive la Cassazione: «la disciplina imposta ai bambini nell'ambito scolastico era frutto di dette punizioni corporali, esibite innanzi a tutto il complesso dei bambini, in modo che nella comunità si era ingenerata, per induzione o meglio per paura, la convinzione della necessità dell'ubbidienza e dell'adeguamento ai precetti imposti dalle imputate». «In tutte le relazioni, non solo quelle familiari, ma anche quelle scolastiche o ricreative, nel cui ambito si sviluppa la personalità dell'individuo e dove costui raggiunge completezza e maturità, deve ritenersi bandita ogni forma di violenza, quale legittimo strumento al quale fare ricorso a fini educativi»-GENNAIO 2011, CONSELICE, ASILO MAZZANTI: "bambini messi con la testa nel water, chiusi in uno sgabuzzino, e poi botte e insulti anche a sfondo razzista. Agli arresti domiciliari due maestre,  ovvero la ex coordinatrice dell’asilo, una 48enne e una ex educatrice, di 41 anni. Una terza maestra indagata a piede libero.Il testimoniale parla anche di insulti, pure con connotazioni xenofobe, nei confronti di immigrati, di nomignoli affibiati ai bambini a seconda di loro caratteristiche. Insulti erano frequenti anche nei confronti dei genitori. Febbraio 2011, Bologna, asilo Manzini:due maestre della materna comunale raggiunte da avvisi di fine indagine per abuso di mezzi di correzione e disciplina per una serie di episodi subiti da almeno tre bambini, presi a calci, schiaffi e strattonati  e legati alla sedia con lo scotch.
Bari, novembre 2010 asilo di Modugno: Una bambina ha riferito alla madre che la maestra le tirava i capelli e che poi ha urlato nel sonno e ha fatto la pipi' nel letto. La nonna di un bimbo di tre anni conferma che il nipote ha riportato un livido all'occhio forse per l'anello che portava una delle maestre. Hanno detto che e' caduto. Dicembre 2010, Rimini, scuola materna XX SETTEMBRE: Una maestra 60enne è stata condannata a 3 anni di reclusione per maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione ai danni dei bambini che frequentavano la scuola materna "XX Settembre". La donna, dopo essersi avvalsa della facoltà di non rispondere durante la sentenza di primo grado, ha chiesto di essere interrogata dal giudice per spiegare in cosa consistevano i suoi metodi. Dal 2001 al 2006 la maestra picchiava i bambini per poi rabbonirli curandoli coi fiori di Bach. Novembre 2010, Loano, Asilo Stella Grossi: Chiudevano i bambini in bagno per punizione, li strattonavano, li imboccavano con la forza, li infilavano con la forza nei seggioloni e li obbligavano a sedersi per terra. Il tutto accompagnato da urla isteriche. Le due maestre dell’asilo Stella di Loano sono state condannate a 3 anni e 4 mesi di reclusione per i maltrattamenti a una decina di piccini al di sotto dei 3 anni. Federica Puzo (licenziata dopo le denunce) e Irvana Cadeddu facevano parte della cooperativa “Il Quadrifoglio” che in seguito alle indagini sulle due socie-maestre perse poi l’appalto per la gestione dell’asilo nido «Simone Stella -Leone Grossi». Settembre 2010, Cresole di Caldogno, scuola materna Un'insegnante è indagata per maltrattamenti sui bambini. Numerosi genitori e colleghi hanno segnalato alla polizia comportamenti non consoni.Maria Rosalia Specchia, 48 anni, della città, indagata dalla procura per maltrattamenti nei confronti dei fanciulli. Novembre2010, scuola materna di Fasano:Lesioni personali, maltrattamenti a minori, furto aggravato: sono queste le ipotesi di reato contestate all’insegnante. Accuse pesanti come un macigno. Tra le ipotesi di reato contestate alla donna anche il furto aggravato, in quanto le indagini, ma soprattutto le immagini registrate dalle telecamere installate in aula dai Carabinieri su disposizione della Procura, avrebbero permesso di appurare anche le continue sottrazioni di cibo che l’insegnante compiva in danno dei bambini. Quindi non solo metodi educativi per niente consoni, ma anche furti di merendine. Una insegnante, quindi, manesca ed anche ladra.In attesa del processo, è stata sospesa dall'insegnamento.GIUGNO 2010, ROMA ASILO MAMELI: Condannata a due mesi per abuso di mezzi di correzione l'insegnante sessantenne Giulia Nicastro.Le accuse: Bimbi al buio e calpestati. A chi non voleva mangiare gettava cucchiaiate di cibo in faccia. E a chi non finiva presto la pappa, sottraeva il pasto mangiandoselo.Gli inquirenti hanno accertato che la donna metteva in atto anche comportamenti esibizionistici e del tutto bizzarri. Spesso ballava con le scarpe sul tavolo destinato alla consumazione dei pasti per i bambini o si poneva verso i piccoli con atteggiamenti provocanti ed allusivi. La maestra, stando al capo di imputazione, avrebbe «instaurato un clima di disagio e paura nei confronti dei bambini» ponendo in essere «condotte invadenti l'intimità dei piccoli» o atteggiamenti aggressivi. Spesso urlava creando nell'aula un clima di costante paura e soggezione, non solo psicologica, nei confronti dei giovanissimi alunni.Per terrorizzarli, convinta che la "luce eccitasse i bambini", spegneva le lampade dell'aula producendo poi anche dei rumori molesti per far accrescere ulteriormente la paura tra i bambini. SETTEMBRE 2009, ASILO NIDO VIA CISALPINA, MILANO:Due anni e sei mesi alle educatrici, e Tocca anche al Comune di Milano a risarcire i danni arrecati ai bambini di un nido da due educatrici della cooperativa alla quale il Comune aveva dato l' appalto: è l' aspetto più saliente della sentenza di primo grado con la quale  il giudice monocratico Ilaria Simi de Burgis ha condannato a 2 anni e mezzo due educatrici della cooperativa Nuova Assistenza per maltrattamenti di dieci bambini fra i 18 mesi e i 2 anni nell' asilo nido di via Cisalpina, consistiti per il pm Marco Ghezzi in sculacciate, parolacce, chiusure in uno sgabuzzino, forzature a mangiare. Le due donne, una psicologa e l' altra diplomata in scienze dell' educazione, hanno respinto ogni accusa, ma ad accusarle sono stati, più ancora delle parole di una donna delle pulizie, i due episodi che questa signora (alla cui sensibilità il pm ha voluto dare pubblicamente atto) aveva filmato con il proprio telefonino: bimbi chiusi in sgabuzzino, e maniere brusche nel far mangiare i piccoli.GIUGNO 2010, ASILO NIDO DI FERRARA:Un bambino di sei anni sarebbe stato costretto a subire punizioni dai suoi compagni di un asilo pubblico in provincia di Ferrara, su decisione della maestra che poi lo avrebbe denudato lasciandolo al centro della classe. Il piccolo è ora in un'altra scuola materna, mentre l'insegnante si è dimessa ed è indagata dalla procura minorile per maltrattamenti verso fanciulli. Il bambino pare fosse particolarmente irrequieto e il 5 marzo i genitori sono stati convocati d'urgenza dall'asilo per parlare del figlio. Avrebbero ricevuto un documento che attestava l'"estrema difficoltà" del piccolo "a gestire i suoi stati emotivi", con comportamenti aggressivi verso i compagni e atteggiamenti "di sfida, anche a livello fisico" rispetto alle maestre. Ai genitori fu poi chiesto di concordare una visita da un neuropsichiatra infantile. Tre giorni dopo la famiglia chiese al dirigente del circolo didattico il trasferimento in un'altra materna, scoprendo allora, proprio dal dirigente, le punizioni a cui era sottoposto il figlio. A parlare dei fatti per la prima volta era stato il migliore amico del bambino. GENNAIO 2009, ASILO DI ROVETTA: maestra  condannata a nove mesi di carcere e al pagamento di 45mila euro di risarcimento danni per aver maltrattato un alunno. I fatti contestati risalgono al 2002. Un bambino di quattro anni tornò a casa con alcune ecchimosi sul collo. Fu lo stesso piccolo a raccontare ai genitori che era stata la maestra a procurargli i lividi. L' insegnante finì sotto inchiesta e fu sospesa dal lavoro.

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