lunedì 18 luglio 2011

Molestati dal docente di religione

Violenze su quindici allievi,
il primo caso nel ’97. “Perché nessuno se n’è mai accorto?”

Un vicepreside che insegnava religione in una scuola media superiore torinese è in carcere da oltre otto mesi con accuse pesantissime, e infamanti: violenza sessuale su 15 allievi in un arco di tempo che va dal 1997 al maggio 2010. Rese più gravi dall’aver approfittato del ruolo di docente rispetto ad allievi in buona parte minorenni e per aver agito all’interno dell’istituto scolastico, la succursale di via Braccini del Quintino Sella, accorpata negli anni scorsi con l’Alvar Aalto per geometri dove l’indagato insegnava dal 1987. Per sms inviati ad un sedicesimo studente è stato accusato di molestie telefoniche. E deve anche rispondere di aver scaricato dalla Rete immagini pedopornografiche.

Il professore arrestato si chiama Prospero Cerchiara, ha 48 anni, è una figura nota negli ambienti scolastici torinesi: giornalista pubblicista, scriveva su riviste e blog. Ha pagine sue su Facebook e Netlog, «gli urli di Prosp663», 228 visitatori a ieri. Un ragazzo: «Grazie per l’opportunità che ci concede di andare a Valencia. Lei è uno dei migliori professori ke si siano visti sulla faccia della Terra!».

Cerchiara cominciò ad insegnare nel 1982, da iscritto a teologia. Molto attivo, divenne in fretta stretto collaboratore dei dirigenti succedutisi all’Alvar Aalto, che lui definiva «la scuola di Prospero». L’ha dichiarato pure al pm Marco Sanini.

I suoi guai iniziano il 30 aprile 2010, quando un ex studente dell’istituto fa depositare in procura dal suo legale una denuncia per violenza sessuale: «Il professor Cerchiara mi mise le mani addosso una prima volta nel 1997, al mio primo anno di scuola media superiore, con la scusa che voleva visitarmi . Mi aveva condotto nella “palestri na” dicendomi che era medico, che non mi vedeva crescer bene, che era preoccupato per la mia salute... Ci ha riprovato nel 2002 in un momento di mia difficoltà a scuola».

L’abuso della professione medica è l’ennesima contestazione al docente di religione, ed il leit motiv riferito da quanti - fra professori e studenti, 27, sentiti dal pm - si sono decisi a raccontare delle «visite mediche» nel locale seminterrato.

«Il professore era preoccupato che io soffrissi di una malattia che si chiama varicocele», patologia maschile che può portare all’infertilità di coppia. Il pm ha fatto riferimento nell’accusa ai tentativi, talvolta riusciti, altre no, di «manipolazione degli organi sessuali dei ragazzi che Cerchiara sosteneva di voler visitare per predisporli al test dello spermiogramma». L’analisi del liquido seminale.

Cerchiara è divorziato e, a detta del suo legale, l’avvocato Frediano Sanneris, «soffriva molto per non aver potuto avere figli». Può darsi che sulla sua «irrefrenabile pulsione» - definizione del pm nella richiesta di custodia cautelare - agisse una patologia. Certo è che il professore di religione, che voleva farsi passare per medico e «taluni colleghi e collaboratori lo credevano tale», non si è trattenuto con gli anni. E a maggio del 2010, senza sapere delle denuncia presentata nel frattempo, si rende protagonista di un «episodio pubblico».

Cerchiara si trova in ascensore, a scuola, con un allievo. L’accusa di quest’ultimo è netta: «Ha cercato di mettermi le mani addosso. Era fuori di sé, sembrava in preda ad un raptus. Non voleva che io scendessi dall’ascensore, ha tentato di bloccarlo». Così, il successivo 28 maggio, il preside Maria Loretta Tordini e la professoressa Marilena Cricchi presentano un loro esposto in procura. Cerchiara si è difeso parlando di «uno scherzo, ci scambiavamo buffetti, dicendoci “paga la mossa”».

Con la prima denuncia le accuse si fermano al 2002, con la seconda si risale al 2006, e ci si concentra sul caso di un allievo in particolari difficoltà, anche di salute, che ha subito una decina di «visite» con la scusa che «era molto spossato». Il pm ha insistito sull’«odiosità delle attività manipolatorie poste in essere su allievi più fragili, a causa delle loro deficienze di natura scolastica e familiare, attraverso l’instaurazione di rapporti caratterizzati da ambivalenza e ambiguità».

Il professore è stato sospeso dopo il suo arresto, e il pm non ha escluso che «Cerchiara abbia fruito dell’omertosa tolleranza di alcuni colleghi e collaboratori, dal momento che ha potuto agire indisturbato all’interno dell’istituto». Sospetto che rilancia l’avvocato di parte civile Gianluca Pescatori (difende uno dei 7 ragazzi costituitisi all’udienza preliminare): «Non è possibile che in 13 anni nessuno si sia accorto di nulla. Chiedo al Provveditorato e al ministero di verificare la capacità di vigilanza del corpo docenti dell’istituto».

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