venerdì 24 giugno 2011

Bullismo: Commenterò questo articolo prossimamente, intanto mandate i vostri commenti.


Bullismo Scuole Molestie Sessuali: provvedimenti troppo drastici?
Che il bullismo (soprattutto nelle scuole) sia un qualcosa da abbattere senza pietà è un concetto scontato. E ancor di più se si tratta di molestie sessuali, sempre più frequenti (purtroppo). Ma da qui a evitare come la peste qualsiasi tipo di contatto fisico mi sembra un tantino esagerato. Voi non credete? Eppure da qualche parte nel mondo succede che per far fronte ai problemi più gravi e delicati si raggiungano livelli allucinanti! Come alla The Quest Academy di Croydon, vicino a Londra, per farvi un esempio lampante, dove gli alunni (dagli 11 ai 18 anni) possono essere puniti se solo si lasciando andare ad un semplice abbraccio.
E’ il caso di Dayna Chong, 15 anni, che è stata appunto ripresa e punita per aver abbracciato una compagna di classe in un momento di sconforto da parte di quest’ultima. Ora, io mi domando e dico: non sarà un po’ troppo esagerato? Capisco il bisogno di far sentire al sicuro questi ragazzi (e sono d’accordo), preservandoli da ogni “male” possibile e immaginabile, ma tutto si deve fare con un minimo di grano salis! Se una o uno non sono più nemmeno liberi di mettere un braccio intorno alle spalle di un amico o di un’amica in difficoltà dove andremo a finire? Che servano regole ferree per mantenere una certa disciplina, specie riguardo ai soggetti più ribelli che potrebbero approfittare dell’ingenuità e della debolezza dei ragazzi più piccoli, sono d’accordo, ma la scuola non ha il diritto di trasformarsi in un carcere! Non può proprio farlo, a mio modesto avviso. Le risse o altri tipi di violenza non si placano e non si dissuadono vietando in assoluto ogni tipo di contatto fisico. Non bisogna essere una psicologa per capirlo! Anzi, scommetto che così facendo si va a creare una tale frustrazione in più a quelle che già di per sè l’adolescenza regala, tanto da far scoppiare chissà quali bombe appena questi ragazzi sono liberi di uscire dalle aule e dall’istituto stesso. Ma forse l’antifona è questa, giusto? Basta che non succedano casini a scuola, poi se per la strada o dietro casa o chissà dove combinano di peggio chi se ne frega, non è più responsabilità di nessuno, o almeno non di preside e corpo docenti!
Fortunatamente sono molti i genitori a essere irritati dall’atteggiamento scolastico in questione, considerando tale regolamento (come dico io) esagerato per non dire ridicolo! Per paura del bullismo e di altre forme di violenza nascondiamo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi, vietando tutto il possibile e basta? Senza parlare, senza discutere, senza analizzare il problema insieme ai ragazzi stessi? Dove andrà a finire, allora il confronto? La socializzazione? A partire dagli 11 anni questi poveretti che andranno a studiare in scuole di questo genere si ritroveranno a pensare, fra loro, che “toccare” anche solo con un dito la spalla di un amico sia “peccato”. Sia “sbagliato”. Che gli unici con cui poter avere un qualche tipo di rapporto fisico siano i genitori ed eventuali fratelli o sorelle, all’interno delle mura della propria casa.
La scuola dovrebbe essere uno dei primi posti (se non il primo in assoluto) dove un bimbo, un ragazzo, possa imparare cosa sia avere a che fare con gli altri, coetanei e adulti che siano, al di là della famiglia. Imparare a capire se stesso attraverso gli altri, imparare a fidarsi, imparare ad affinare l’istinto e la ragione, insomma non li si può mica isolare così! Tanto varrebbe partorire dei robot e basta! Tali riflessioni e proteste, però, non servono. I diregenti dell’istituto sono categorici: il contatto fisico non è permesso perché è spesso associato a comportamenti disdicevoli oppure bullismo e può portare a risse. La regola crea un ambiente disciplinato che è fondamentale per l’apprendimento ed il rispetto.
Capito? Io mi tocco se ci sono…

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