giovedì 24 settembre 2015

Un abuso subìto non salva il padre stupratore

Per il padre che violenta la figlia non può essere un’attenuante aver subito anche lui da piccolo abusi sessuali.La Cassazione italiana, infatti, ha rigettato il ricorso dell’uomo contro la condanna emessa nei suoi confronti in primo grado e confermata in appello. La Suprema Corte, oltre a ricordare che rientra nella discrezionalità del giudice di merito valutare se ci sono o meno i presupposti per diminuire la pena, ha sottolineato che nel caso in questione si trattava di un crimine particolarmente grave e odioso. E di conseguenza non sussisteva nessun obbligo “per la Corte di Appello di valutare positivamente ai fini della determinazione della pena lo stato di soggetto che era stato a sua volta vittima di abusi”.

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