giovedì 24 settembre 2015

Abusi sessuali su bambini ospiti in comunità: sospettato prete bergamasco


Ci sarebbe anche don F. Z., un prete originario della provincia di Bergamo, tra i tre sacerdoti accusati di pedofilia da parte di un ragazzo sudamericano che sarebbe stato abusato ripetutamente, insieme ad altri ragazzini ospiti di una comunità in Uruguay.
Per il religioso bergamasco, in passato missionario proprio in Uruguay e ora al servizio in una parrocchia del nord Italia, la onlus Rete L’Abuso ha chiesto ufficialmente la rimozione dall'incarico e l’apertura di un processo canonico.
"Sono nato in Brasile. All’età di 6 mesi mia madre mi ha portato con sé in Uruguay, la sua terra - il racconto del ragazzo che ora ha 29 anni a Il Secolo XIX- . Mio padre non poteva tenerci con sé perché era sposato. Aveva già una famiglia. Dall’età di sei mesi fino a otto anni sono cresciuto in un istituto cattolico. Poi, in altre missioni. E sono stato abusato da tre sacerdoti".

Il 29enne ha deposto in Uruguay, e poi, grazie al sostegno della Rete L’Abuso, ha affrontato il viaggio aereo per deporre in Italia. Ha raccontato della fiducia che aveva nei sacerdoti, e in particolare in quel prete bergamasco che gli era stato assegnato come tutor. Provvedeva lui ad aiutarlo a studiare. Ma, in cambio, esigeva di essere “massaggiato”: e questi massaggi si traducevano poi in pratiche sessuali.
Ha aggiunto di avere ricevuto regali, come altri ragazzini ai quali poi veniva chiesto di fare sesso. Racconta di ingenti quantità di denaro, che il prete avrebbe usato per quegli acquisti, dopo avere ricevuto donazioni da parte di fedeli devoti. Dice anche di avere provato a denunciare, quando si è reso conto che quello che credeva un padre non si comportava come un padre.
Una dichiarazione di parte la sua, che è ora al vaglio della Procura. Se sarà ritenuta attendibile, il sacerdote bergamasco sarà invitato a chiarire, e nel caso a smentire, le accuse che il ragazzo gli muove.
La vicenda è venuta alla luce grazie all’associazione La Rete L’Abuso, fondata da Francesco Zanardi, vittima a suo tempo di abusi da parte di un altro sacerdote ligure.
Intanto don Z. si difende: "Chi mi attacca era stato mandato in un collegio rieducativo perché accusato di violenza sessuale su una dodicenne. La gogna mediatica è tanta e ti distrugge, ma ho un Vescovo che sa tutto e mi sprona ad andare avanti", scrive sulla sua pagina di Facebook.

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