sabato 26 settembre 2015

Povertà in Italia: il tema discusso al Forum sulle Politiche Sociali


“Viviamo in una società in cui non tutti hanno le stesse opportunità e bisogna pensare che il mondo è fatto in una maniera diversa”, dichiara il Ministro Poletti. “Partire dai più poveri per arrivare a tutti”, afferma Cristiano Gori, docente Università Cattolica di Milano.
Si è tenuto ieri a Milano nell’ambito del Quarto Forum sulle Politiche Sociali, l’incontro per ‘una strategia nazionale contro le povertà’. Più volte noi di Piattaforma Infanzia ci siamo occupati del tema ‘povertà’ e di come questa abbia coinvolto migliaia di italiani, compresi i bambini. Ricordiamo che nel nostro paese il numero di minori in stato di povertà assoluta nel 2013, arriva a sfiorare 1.434mila unità e che è stato dimostrato, dai dati delle statistiche ufficiali, come tale condizione porti a conseguenze quali l’esclusione sociale e l’abbandono scolastico. Nuove strategie nazionali per il contrasto al fenomeno della povertà sono necessarie e proprio ieri, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, si è discusso il tema, lanciando proposte di miglioramento.
L’Alleanza contro la povertà oggi ci porta a dover costruire un pensiero che deve essere scisso dalla ripresa economica, questa da sola non basta. C’è da fare qualcosa di diverso per affrontare al meglio il tema e includere anche il problema dell’emarginazione, dei diritti, dei bisogni. Viviamo in una società in cui non tutti hanno le stesse opportunità e bisogna pensare che il mondo è fatto in una maniera diversa”, dichiara il Ministro Poletti.
Sono necessarie politiche che siano capaci di “giocare questa partita e per quanto riguarda il governo, posso dire che oggi ci sia davvero la possibilità di aprire una discussione”, continua Poletti, sottolineando che l’Alleanza contro la povertàconsegna un’opportunità reale, quella di mettere insieme più mondi che condividono la responsabilità di avanzare una proposta. Mettere le istituzione in grado di affrontare in maniera dinamica una discussione risolutiva sulla povertà è l’obiettivo del ministro, che attraverso una strategia nazionale di inclusione, individua la strada da seguire.
Il percorso attuativo avvia il Reddito d’Inclusione Sociale come misura di sostentamento da introdurre gradualmente, lungo un cammino articolato in quattro annualità e rivolto a tutte le famiglie in povertà assoluta, insieme ad una serie di strumenti che lo Stato, in collaborazione con le Regioni fornisce ai soggetti del territorio per metterli in condizione di operare al meglio. Si parla di un sistema di monitoraggio e valutazione che sia in grado di comprendere ciò che accade nelle varie realtà locali, esaminarle e trarne indicazioni operative utili al miglioramento, includendo quindi il territorio, l’associazionismo e i cittadini stessi.
Assegnare finanziamenti adeguati, definire i diritti di accesso delle persone che necessitano e mettere a sistema la creatività locale”, sono questi i punti sottolineati da Cristiano Gori, docente di politica sociale all’Università Cattolica di Milano, che dichiara anche come il 9,9% della popolazione, ovvero la fascia più povera del nostro paese, quella che non raggiunge neanche uno standard minimo accettabile, sia la prima cui destinare le risorse. “Bisogna partire dai più poveri fino ad arrivare a tutti coloro in difficoltà”, questa la strategia che deve applicare la politica italiana, uno dei pochi paesi in Europa che non ha un piano di contrasto alla povertà.

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