sabato 14 dicembre 2013

Un uomo accusato di pedofilia assolto perché la bambina era “consenziente”. Don Di Noto: «È una cosa inaudita» Leggi di Più: Pedofilia. Di Noto: «Scioccato da assoluzione»


È di sabato la notizia dell’assoluzione di un uomo di 60 anni colto in flagrante mentre abusava di una bambina di 11. La Cassazione, secondo quanto riportato dal Quotidiano di Calabria, avrebbe ribaltato la sentenza del tribunale di Catanzaro che aveva condannato l’uomo a 5 anni di carcere.
Secondo il quotidiano, la Suprema Corte avrebbe riconosciuto come attenuante il fatto che la piccola, affidata ai servizi sociali dalla madre, fosse consenziente. La vicenda risale a tre anni fa, quando l’uomo fu trovato a letto con la minorenne. «Se quanto scritto dal giornale fosse vero, si tratterebbe non solo di una sentenza inaccettabile, ma di un aborto giuridico. Non esiste attenuante di questo tipo in nessuna legge italiana. Secondo il diritto vigente non si può parlare di consenso dei minorenni», spiega a tempi.it don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter, famosa per la lotta contro la pedofilia.
Il ringraziamento è arrivato a ridosso dell’istituzione della commissione per la protezione dei minori voluta per consigliare la Santa Sede nell’impegno di protezione dei bambini e nella pastorale delle vittime degli abusi. «Il nostro modello – spiega – è un cammino fatto di supporto psicologico, legale ma anche spirituale delle vittime. Facciamo  prevenzione andando nelle scuole, diocesi, istituzioni. Teniamo monitorati i siti, i programmi televisivi. Affermiamo la dignità dell’essere umano in tutte le strutture sociali, politiche, culturali e sanitarie, collaborando per la corretta gestione dei relativi servizi. Questa è la strada: cercare di arrivare dappertutto per mantenere desta l’attenzione e le coscienze sulla dignità di ogni persona per proteggere i bambini. Anche per questo attendiamo risposte chiare dalla corte di Cassazione».



BRUTALMENTE USATA. «Oltre a ledere il diritto – prosegue Di Noto -, come si fa a sostenere che i minorenni siano capaci di amore consenziente e stabile? Questa è una menzogna che se inizia a insinuarsi apre pertugi pericolosi: anche se la piccola avesse avuto più anni non ci sarebbero scuse. Non c’è maturità affettiva stabile neppure negli adolescenti. In questo caso poi la piccola, con una famiglia problematica alle spalle e quindi ancor più bisognosa di amore, è stata brutalmente usata». Basta il sentimento a rendere legale un’unione? «Avanti di questo passo e legalizzeranno la pedofilia. Vogliono farlo? Abbiano il coraggio di dirlo apertamente».

UNA LUNGA LOTTA. È dal 1995 che Meter si battete contro la pedofilia, avendo tra i primi stanato quei gruppi e siti che cercano di renderla accettabile parlando di autodeterminazione del bambino. Anche a livello medico, esistono tentativi di non dipingere più la pedofilia come una patologia: «Però – risponde Di Noto – il diritto italiano non lascia spazi di ambiguità in merito. E fino a prova contraria il governo nel 2012 ha firmato la Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori dall’abuso e dallo sfruttamento sessuale. Anche per questo sono scioccato. Stiamo aspettando di leggere la sentenza. Nel caso fosse tutto vero, non staremo in silenzio di fronte a un insulto di questo tipo: ai bambini, agli italiani, alla legge, alla democrazia».

UN MODELLO PER LA CHIESA. Papa Francesco ha inviato in questi giorni un messaggio a Meter, in occasione dell’apertura di una nuova casa per l’accoglienza di minorenni abusate. Il Pontefice invita l’associazione a «proseguire sulla strada del generoso impegno del servizio ai più piccoli». Queste parole, nota il sacerdote, «sono un segnale, l’ennesimo, di papa Francesco per la lotta in difesa dei minori e contro la pedofilia. L’attuale Pontefice sta proseguendo sulla scia di Benedetto XVI».

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