lunedì 16 dicembre 2013

Prostituzione minorile, il ritratto dei clienti delle baby squillo


Ogni volta che la magistratura apre un'inchiesta su un nuovo caso di prostituzione minorile, le cronache riferiscono ogni particolare della vicenda, concentrandosi maggiormente sulle vittime. Adolescenti che decidono più o meno consapevolmente di prostituirsi per guadagnare qualche soldo o ricevere regali.
Le intercettazioni aiutano a immaginare la vita di queste ragazze: una quotidianità fatta di telefonate con le amiche, litigate con i genitori, messaggini, interi pomeriggi passati sui social network e notti in alberghi di lusso per incontrare chi è disposto a pagare migliaia di euro per una prestazione sessuale con loro.
TACCO E TRUCCO: GLI STEREOTIPI. Parlare di trucco, minigonne e cellulari è facile per immaginarsi, spesso usando solo stereotipi, le ragazze.
Ma i clienti delle baby squillo chi sono? Ben poco si sa di quegli uomini che le cercano e le pagano per fare sesso.
Secondo Cesare Guerreschi, psicoterapeuta e fondatore di Siipac, la Società italiana di intervento sulle patologie compulsive che dal 1999 si occupa di tutte quelle forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica, «delineare un profilo di queste persone è difficilissimo»: «Ciò che ogni volta mi lascia spiazzato è che quando parli con questi 'signori' ti dicono sempre che sono malati», spiega a Lettera43.it.
NÈ PEDOFILI NÈ DIPENDENTI SESSUALI. Ma non è sempre così, almeno se per malattia si intende la pedofilia, «perché», spiega Guerreschi, «di solito i pedofili preferiscono bambine che hanno massimo 10 anni». Anche se precisa lo psicoterapeuta «il confine è molto sottile».
Chi invece soffre di dipendenza sessuale «difficilmente va con le minorenni, perché non vuole correre rischi», aggiunge lo psicoterapeuta.

Sono uomini di mezza età che hanno un rapporto malato con il sesso

A farlo sono invece uomini di mezza età per la maggior parte delle volte 'sani' o che soffrono di una patologia diversa. «Cercano la ragazzina perché spinti da una frustrazione sessuale», commenta Guerreschi, «sono persone che non hanno vissuto bene la loro evoluzione psicofisica e hanno un rapporto malato con il sesso».
IN CERCA DI AUTOSTIMA. Molti hanno circa 50 anni, «si vedono vecchi, in una fase di declino, ma si vogliono sentire giovani e cercano di aumentare la propria autostima andando a letto con una giovanissima perché pensano così di essere ancora appetibili».
Per riuscire a soddisfare questo desiderio «rimuovono anche il fatto che il loro comportamento è illegale e soprattutto che quel rapporto è il frutto di un mercimonio: fanno finta di non vedere che quelle adolescenti vanno a letto con loro solo perché sono pagate».
SPOSATO E DI CETO MEDIO ALTO. Una rimozione che permette a questi uomini di comportarsi come se niente fosse, come se quel comportamento non fosse un reato.
«Sono quasi tutti sposati, con famiglia, appartengono per lo più a un ceto medio alto, anche se non manca l'operaio. E soprattutto dal punto di vista fisico non sono riconoscibili», sottolinea Guerreschi.
Secondo lo psicoterapeuta è possibile avvicinarli solo se «loro decidono di uscire allo scoperto». Per questo individuarli attraverso comportamenti e azioni è quasi impossibile: «Su Internet, per esempio, sono di un'abilità manipolatoria incredibile. Si trasformano e fanno cadere nella loro rete queste ragazze».
INTERNAUTI E ADESCATORI ESPERTI. Una vera e propria mania, che perseguono con costanza e tecnica: «Sono adescatori esperti, sul web cercano la ragazza che si qualifica come adolescente, ma una volta che l'hanno identificata non scoprono subito le loro carte».
È difficile che fissino un incontro dopo la prima chiacchierata in chat o che chiedano subito di fare sesso a pagamento, perché «sanno bene il rischio che corrono e che in Rete ci sono molte ragazze che bluffano e si fingono addirittura minorenni».

Dalla chat al cyber sex fino al rapporto vero

Così aspettano di trovare la loro vittima ideale: «Studiano la ragazza con cui sono entrati in contatto e procedono lentamente», racconta il presidente di Siipac, «sono seduttori che agiscono subdolamente. Iniziano a far intravedere alla giovane la possibilità di ricevere un aiuto economico».
LE PROMESSE IN CAMBIO DI SESSO.Sono affettuosi, promettono viaggi, pranzi di lusso, regali, «e danno l'idea di voler migliorare la condizione di vita dell'adolescente, offrendole anche la possibilità di allontanarsi dalla famiglia».
Tutto naturalmente in cambio di atti sessuali «che non sempre consistono nella penetrazione, o almeno non subito: a volte iniziano con il cyber sex».
Nel caso in cui vengano scoperti negano, oppure sostengono che sia la ragazza ad averli ingannati: «Aveva 15 anni ma ne dimostrava 18», è la risposta più comune.
LE CURE DURANO ANCHE TRE ANNI. Spesso invece riconoscono di essere malati, di aver bisogno di cure. «Solo che i percorsi terapeutici sono lunghi: il tempo medio è di tre anni. Si tratta di patologie gravissime che vanno curate bene», spiega Guerreschi, «invece a volte queste persone si avvicinano a noi, ma poi dopo tre mesi ritornano alla vecchia vita».
SERVONO PIÙ STRUTTURE E ATTENZIONE. Un problema che le associazioni di aiuto non riescono quindi a risolvere da sole, «siamo pochi a occuparci di questi casi, in Italia ci dovrebbe essere maggiore attenzione a queste tematiche perché il fenomeno è grave ed è in crescita». Ma soprattutto «se ne dovrebbe parlare di più anche a livello pubblico».
Insomma non è solo con un percorso terapeutico che si risolve una piaga sociale, «noi cerchiamo di aiutare queste persone, le accogliamo, ma siamo solo terapeuti, il loro mondo spesso è davvero impenetrabile».

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