martedì 4 giugno 2013

MARIANNA CENDRON: I GENITORI, "VIVIAMO NELL'ANGOSCIA, ABBIAMO PAURA, CHI HA VISTO PARLI"


Marianna Cendron è una ragazza di 18 anni di Paese, in provincia di Treviso. I suoi cari vorrebbero abbracciarla, parlarle, stare con lei, averla vicino nella vita quotidiana come succede a tutti, ma non possono: da più di tre mesi Marianna non è più fra loro, è stata inghiottita nel buio di una strada impervia, una fredda sera di febbraio. Era il 27 febbraio, lei aveva appena terminato il suo turno di lavoro al ristorante e da allora nessuna notizia, diverse segnalazioni, alcune delle quali anche fondate ed interessanti, ma nulla di concreto e, soprattutto, che abbia avuto un seguito.

Tornano a farsi sentire i genitori della 18enne che quella sera ha lasciato i suoi affetti in dubbi atroci, un papà e una mamma che non si danno pace, un fratello (naturale) al quale era comunque legata, un convivente molto più grande di lei che l'aveva ospitata (una persona che si è trovata a fronteggiare una situazione probabilmente "scomoda", viste anche alcune attenzioni mostrate negli ultimi anni per la ragazza, che in un primo momento erano sembrate quantomeno "strane"), un fidanzatino che aveva con lei un appuntamento quella sera... al quale lei non si è mai presentata. Tornano ad incontrare la stampa, i genitori, per rinnovare l'appello: "Se qualcuno ha visto qualcosa, parli".

Marianna Cendron: i genitori, "Chi sa parli"
In una lunga lettera indirizzata proprio a Marianna, i genitori hanno dichiarato di essere divisi tra due ipotesi: la speranza è sempre l'ultima a morire, anche se è passato ormai troppo tempo per non avere almeno il sospetto che sia accaduto il peggio. Se Marianna ha voluto rompere col passato, i genitori chiedono almeno un segnale, sapere che sta bene, si rivolgono direttamente alla ragazza esortandola a farsi viva in qualche modo. Purtroppo si fanno avanti anche ipotesi peggiori, qualcuno potrebbe avere abusato di lei quella sera, avendola vista così fragile: il pensiero va subito ad ipotesi come la prostituzione o il traffico di organi. Nei primi giorni non riuscivano a darsi pace, mamma e papà, ora invece vivono giornate composte da ore di angoscia totale. Non hanno sospetti né sul fidanzatino né sul proprietario del locale che Marianna aveva appena lasciato (e che aveva salutato con un semplice "Ci vediamo domani") né su Renzo Curtolo, che l'aveva ospitata begli ultimi tempi.

La tensione sale per ogni presunto avvistamento, il cuore batte per ogni possibile segnalazione, come quella (molto credibile) della donna che le avrebbe parlato all'inizio di maggio a Treviso, in pieno centro: segnalazione interessante ma che allo stato attuale non ha avuto alcun seguito. Altri avvistamenti sono pervenuti da Venezia, Vicenza, Belluno... bisogna capire se si tratti di semplice suggestione o di concretezza: purtroppo finora le indagini propenderebbero per la seconda ipotesi. Ma la tensione sale anche per ogni ritrovamento di cadaveri nel circondario: è pur vero che finora la possibilità che possa essere lei sarebbe però stata sempre scongiurata.

Un altro mistero riguarda la bicicletta bianca con la quale la ragazza si sarebbe allontanata, in effetti mai ritrovata, insieme ai due cellulari: una signora di Este ha segnalato la presenza di una bicicletta da donna in un canale vicino casa, dal canale spuntano fuori solo manubrio e parte della ruota anteriore. Sarebbe lì da almeno un paio di mesi, ma nessuno finora è riuscito a tirarla fuori dal canale: questa versione farebbe tremare le speranze che ancora ci sono su Marianna, e sarebbe in contrasto con altri avvistamenti. I carabinieri procederanno al recupero della bicicletta nei prossimi giorni, forse una svolta si potrà avere proprio dalla sua analisi.

Cresce l'angoscia quindi: "Se, Dio non voglia, qualcuno la tiene prigioniera, c'è chi può darci informazioni? Se, nella peggiore delle ipotesi, Marianna è morta, dov'è il suo corpo? Chiediamo agli inquirenti, alla Procura, a tutti coloro che finora ci hanno ascoltato, di fare ancora qualche sforzo, perché venga fuori la verità. E se qualcuno è colpevole di aver fatto del male a Marianna, la giustizia possa seguire il suo corso". Ma questa è anche la speranza di tutti: che Marianna stia bene, e se proprio è accaduto il peggio, che la giustizia possa seguire il suo corso.

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