lunedì 7 novembre 2011

Il video di Belen è pedopornografia

La procura di Milano sta indagando a seguito della diffusione del filmino

Nei giorni scorsi la rete è letteralmente impazzita per la vicenda del video hard di Belen Rodriguez, che sarebbe stato diffuso attraverso alcuni siti internet e poi è finito nelle piattaforme P2P, garantendone una capillare distribuzione tra curiosi. Dopo esserci chiesti quali potrebbero essere le conseguenze a cui gli utenti vanno incontro scaricandolo sul proprio computer, arrivano anche gli sviluppi della procura di Milano.
PREVEDIBILE - Come  spiegava Daniele Minotti in un editoriale della scorsa settimana,
E INFATTI - Come le agenzie spiegano oggi,
La procura di Milano sta indagando per diffusione di materiale pedopornografico in relazione al video “a luci rosse” apparso sul web nei giorni scorsi e che mostra scene di sesso tra la showgirl Belen Rodriguez (all’epoca minorenne) e un suo ex fidanzato argentino. Su questo video era già stato aperto un fascicolo per tentata estorsione, perché  la stessa Belen aveva denunciato nel maggio 2010 che le erano stati chiesti soldi affinché le immagini non finissero in rete.

È dunque possibile che chiunque abbia scaricato il video su eMule possa correre dei rischi: tramite reti P2P, quando si scarica un file lo si condivide anche, in automatico, sulle reti stesse.

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