giovedì 12 settembre 2013

Il pedofilo cannibale, in casa aveva una camera delle torture


Una bara a misura di bambino, una gabbia in acciaio e manette. Erano questi gli "strumenti del mestiere" di Geoffrey Portway, un aspirante cannibale che aveva preso di mira alcuni bambini.

L'uomo aveva organizzato una perfetta camera delle torture dove sono state trovate alcune foto di bambini, probabilmente destinati ad essere seviziati e forse anche violentati.
Oltre all'attrezzatura da tortura gli agenti dell'FBI hanno scoperto anche attrezzature da bondage e manette.

L'uomo si era messo in contatto con altri pedofili con cui si scambiava informazioni sulle sue vittime che, secondo i suoi progetti, sarebbero prima state violentate, poi torurate e infine cremate per far scomparire ogni traccia.
Una casa degli orrori la sua, organizzata in uno scantinato dove avrebbe potuto agire indisturbato.
Geoffrey era stato già accusato in passato di aver rapito un bambino, e questa volta rischia fino a 27 anni di carcere.

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