venerdì 30 marzo 2012

Photo dna, una nuova arma contro la pedopornografia


PhotoDNA a disposizione della Polizia Postale e delle Comunicazioni


(ANSA) - ROMA, 29 MAR - Attribuire un''impronta digitale' ad ogni foto che consenta di identificare in maniera univoca uno scatto e confrontarlo con i milioni presenti sul web: lo fa Photo Dna la nuova tecnologia Microsoft da oggi a disposizione degli investigatori della Polizia Postale, impegnati nel tentativo di arginare il fenomeno della pedopornografia online.
Photo Dna e' un software che consente alle forze dell'ordine di ridurre drasticamente i tempi di indagine ma anche i rischi per le vittime.

Microsoft combatte la pedopornografia con PhotoDNA


Macchia in modo indelebile le immagini pornografiche dei minori consentendo un'automatica catalogazione delle stesse e, cosa ancora più importante, permette il raffronto con altre foto per verificare se dietro ci sia o meno  la mano dello stesso malintenzionato.



Come funziona: è una firma digitale che consente non solo di "stigmatizzare" le immagini pornografiche segnandole in modo permanente, ma le confronta con un archivio interno per riscontrare se uno stesso minore sia vittima di più foto o se ci siano più immagini con la stessa macchia, dunque riconducibili allo stesso utente che le ha messe in Rete.  PhotoDNA nasce nel 2009 dalla collaborazione di Microsoft e NetClean, la prima associazione ad usare il software è stata la NCMEC ( National Center Of Missing & Exploited Children)in seguito il colosso informatico statunitense ne consentì l'uso a grandi portali web come hotmail, SkyDrive, Bing e Facebook ma, da quest'anno, ad usarlo gratuitamente sono anche le Forze dell'ordine.
Le dichiarazioni di Microsoft:    Il rappresentante dell'Unità dei  Crimini Digitali Bill Harmon ha spiegato: "E' stata proprio la presenza massiccia di dati e immagini pedopornografiche a spingerci a donare questa potente tecnologia alla polizia. Il nostro obiettivo è quello di contribuire ad accelerare le indagini, limitare la visualizzazione delle foto e rafforzare la capacità degli agenti di identificare rapidamente i responsabili e salvare le vittime. Mentre la responsabilità nel trovare e arrestare coloro che si macchiano di questo orribile reato spetta alle forze dell'ordine, tutte le parti sociali, includendo il settore privato e compagnie come la Microsoft, hanno l'obbligo di collaborare insieme per proteggere i bambini ed eliminare la pedopornografia".  
Dati alla mano, di oltre 65milioni di immagini e video presi in esame, il 10% è costituito da foto di neonati o di bambini talmente piccoli da non poter gridare al mondo i soprusi subiti.
Ad oggi, Microsoft, NCMEC e Facebook utilizzano PhotoDNA per scovare ed eliminare gli scatti digitali che ledono la dignità delle vittime.
CETS, il precursore di PhotoDNA: sviluppato da Microsoft in collaborazione con la Polizia Canadese e numerose polizie internazionali per affrontare il fenomeno, fortemente in espansione, nel suo primo anno, dopo l'annuncio in Canada nella primavera 2005, CETS ha dato brillanti risultati nell'ambito di  investigazioni nazionali e internazionali: gli arresti totali effettuati dalla Polizia canadese sono stati oltre 140. Dopo 12 mesi di lavoro, di messa a punto e di test effettuati in stretta partnership con Microsoft, la Polizia italiana è stata la prima in Europa e la terza al mondo, dopo Canada e Indonesia, a essere in grado di poter operare con questo innovativo strumento di indagine.

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