sabato 19 ottobre 2013

Compra la moglie per 8mila euro e la riduce in schiavitù Marito violento condannato


Farà dieci anni di galera, se lo trovano, Ben Salah Tabai Mongi, un tunisino di 47 anni in Italia da moltissimo tempo, di professione cercatore di merce nelle discariche pizzaiolo, colpevole di reati aberranti contro la moglie, costretta a rapporti sessuali, picchiata, ridotta in schiavitù. Questo pomeriggio il collegio giudicante del tribunale di Cremona, composto dal presidente Pierpaolo Beluzzi e dai giudici a latere Andre Milesi e Francesco Sora, hanno ascoltato le tesi del pm Silvia Bonardi.
Il pm ha raccontato una storia aberrante: "Partiamo dal 2000, quando Tabai Mongi va in Tunisia e compra moglie. Versa 8000 euro al padre della donna, la quale in patria lavorava come fisioterapista, e la porta in Italia, dopo aver raccontato a lei e alla sua famiglia di essere titolare di una pizzeria e di possedere una casa. La realtà è diversa e amarissima: qui l'uomo fa il pizzaiolo saltuariamente e sopravvive andando di discarica in discarica a cercare materiale da rivendere. La sua idea è quella di farsi dare una mano dalla moglie. Ma c'è ben altro, perché la donna quando arriva si rende conto che qualcosa non funziona, fino a scoprire che il marito è già sposato con una donna italiana e che i tre staranno sotto lo stesso tetto. ma le aberrazioni non finiscono qui. L'uomo la maltratta e la picchia spesso, costringendola a rapporti sessuali, facendola dormire su un materasso in cucina, mentre lui è in camera con la moglie, obbligandola ad assistere ai rapporti sessuale con l'italiana. E quando lei si ribella, sono botte, minacce e altri soprusi ancora. Fin tanto che lei non finisce in ospedale nel 2007 e comincia a raccontare la sua storia di dolore. Qualcuno la convince a presentare denuncia e da lì parte la sua resurrezione. Se ne va dal marito, arriva a Cremona dove apre un negoziato di articoli usati. Ma il marito la rintraccia, la minaccia, la segue, tanto da guadagnarsi una nuova denuncia per stalking".
Al termine della sua arringa il pm chiede nove anni di reclusione per l'uomo, sostenuta dall'avvocato Guido Priori, che tiene la parte civile e che chiede un adeguato risarcimento per la vitti,a, mentre di parere opposto è l'avvocato Michele Tolomini, arrivato alla difesa del tunisini da pochissimo, causa rinuncia del difensore di fiducia. Il collegio ha deciso per una condanna severa ed esemplare: il tunisino farà dieci anni di galera. Se lo trovano.

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