martedì 3 novembre 2015

Pedofilia, arrestato un 40enne pusterese


BRUNICO. La rete, intesa come il complesso mondo delle comunicazioni via internet, è il campo d'azione di gran parte del mondo che ruota attorno alla pedofilia e alla pedopornografia. La stessa rete però, usata a dovere dalle forze dell'ordine, con sempre maggiore frequenza diventa uno strumento capace di stringersi attorno al responsabile di reati pedopornografici, fino a inchiodarlo alle proprie responsabilità.
É accaduto ieri in una località della media Pusteria, dove la sezione della Polizia postale e delle telecomunicazioni di Bolzano ha tratto in arresto un quarantenne accusato di produzione e detenzione di materiale pedopornografico. La misura cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Trento è stata originata da un procedimento penale nato proprio da un'attività internazionale di contrasto alla pedopornografia online partita dalla Germania.
Siamo a cavallo tra primavera ed estate di quest'anno. La polizia tedesca invia una segnalazione all'Interpol relativa a reati di pedopornografia online individuati in Italia. L'Interpol attiva la direzione della Polizia postale e delle telecomunicazioni di Roma, che, a sua volta, dopo una rapida indagine, colloca in Alto Adige l'indirizzo Ip, che di fatto è il “numero di casa” del computer interessato.
A questo punto entra in attività la sezione della Polizia postale di Bolzano, che individua nella zona della media Pusteria il nodo da cui dipende il computer individuato. Ne segue un’attività di monitoraggio, seguita da diversi accertamenti incrociati che fanno scattare la perquisizione domiciliare del soggetto, dalla quale viene confermata la segnalazione della polizia tedesca, facendo emergere inoltre, dallo smartphone dell'uomo, anche filmati a contenuto pedopornografico di sua produzione.
L'arresto e il trasferimento in carcere a disposizione della magistratura avviene praticamente senza soluzione di continuità e ora gli ulteriori passi spetteranno al sostituto procuratore che coordina le indagini, al gip che ne ha disposto l'arresto e alla difesa che sarà nominata dall’uomo accusato.
L’ispettore superiore Ivo Plotegher, responsabile della sezione altoatesina della polizia postale, è l'investigatore che ha coordinato le indagini fin dal momento del loro approdo alla Sezione di Bolzano: "Oggi - ci ha detto - anche in forza dell'esistenza della rete internet, il numero di coloro che si trovano a coltivare questa insana passione è molto più diffuso che in passato. Così come sono aumentate a dismisura le occasioni che si incontrano nel web. Se però da una parte la rete offre più possibilità per i pedofili, che prima della sua esistenza avevano molte meno occasioni pur fruendo di maggior riservatezza, essa moltiplica anche la loro esposizione e di conseguenza anche le possibilità di contrasto del fenomeno. A Bolzano, il nucleo di polizia postale che dirigo è formato da collaboratori estremamente validi e tecnicamente all'avanguardia, e l'indagine è stata chiusa entro i tempi fisiologicamente necessari allo scopo”.

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