venerdì 1 ottobre 2010

SARAH, LA CUGINA SABRINA INTERROGATA PER ORE

Sabrina, la cugina di Sarah Scazzi
I carabinieri hanno finito di ascoltare nel corso della notte al comando provinciale di Taranto la cugina di Sara Scazzi, Sabrina Misseri, e alcuni amici di comitiva, convocati nell'ambito delle indagini sulla scomparsa della quindicenne di Avetrana, avvenuta il 26 agosto scorso. Tutte le persone convocate sono state ascoltate alla presenza di uno dei due magistrati titolari dell'inchiesta, il pm di Taranto Mariano Buccoliero. Gli inquirenti continuano a mantenere il massimo riserbo; non risulta comunque che siano stati adottati provvedimenti giudiziari nei confronti di nessuna delle persone sentite. Al momento l'unica traccia concreta di Sara è il suo cellulare, trovato l'altra mattina dallo zio, Michele Misseri, padre di Sabrina. Il telefonino era senza batteria e scheda sim e parzialmente danneggiato da bruciature; Misseri, contadino, lo ha trovato tra le stoppie a cui aveva dato fuoco la sera prima con un amico in un podere in cui aveva lavorato per conto terzi.

INTERROGATA LA CUGINA Ad un giorno dal ritrovamento del cellulare di Sarah Scazzi resta questa l'unica traccia concreta della ragazza di Avetrana scomparsa da oltre un mese. Le coincidenze che hanno portato al ritrovamento, fatto casualmente in un podere di campagna da Michele Misseri, zio della quindicenne scomparsa, hanno fatto concentrare l'attenzione degli investigatori sulla famiglia di Sarah e in particolare sulla cugina Sabrina che  per tutta la giornata, giovedì, è stata interrogata nella caserma dei carabinieri di Taranto dove in serata è stata ancora trattenuta.

CHI E' SABRINA Sabrina, 22 anni, cugina e migliore amica di Sara è stata l'ultima ad avere contatti con lei. Avevano appuntamento il 26 agosto scorso per andare al mare. Sara è uscita di casa alle 14,30 per raggiungerla a casa, a poche centinaia di metri di distanza, e ha fatto uno squillo sul cellulare di Sabrina per avvertirla che stava arrivando. Ma quando Sabrina l'ha chiamata a sua volta perchè lei non arrivava, Sara non ha risposto e poi il telefonino è stato spento. Erano le 14.42. Probabilmente nelle lunghe ore di interrogatorio cui Sabrina è stata sottoposta, gli investigatori le hanno fatto ripetere il suo racconto incrociandolo anche con quello dell'amica Mariangela con cui le ragazze sarebbero dovuto andare al mare. Nulla al momento è trapelato dagli investigatori, e nemmeno se con Sabrina siano stati ascoltati alcuni amici della ragazza che Sara frequentava pur essendo di diversi anni più piccola.

ZIO ATTENDIBILE Gli investigatori, invece, avrebbero giudicato credibile la versione dello zio di Sara che stasera, tornato a casa dopo un'intera giornata di lavoro in campagna, ha nuovamente raccontato ai giornalisti come è andata. Nel pomeriggio di avantieri era andato nell'uliveto di un amico, insieme con Carmelo Parisi a fare lavori di ripulitura del terreno per preparare il fondo alla raccolta delle olive. I mucchi di sterpi erano poi stati dati alle fiamme. L'indomani mattina, quando si è accorto di aver lasciato sul campo un cacciavite, Misseri è tornato a cercarlo e, solo allora, in un cumulo di cenere, ha visto il telefonino semibruciato. «Ho pensato subito che era il telefonino di Sara - ha raccontato - ho chiamato subito Sabrina per avere conferma, ma il cuore me lo diceva che era il suo». Poi ha avvertito i carabinieri. Lui stesso si rende conto che la coincidenza è strana. «Lo so - ha detto - possono pensare che l'ho messo io lì, ma secondo me era già lì da tempo».

LA MAMMA CREDE AL COGNATO Gli crede anche la mamma di Sara, Concetta, che esclude che il cognato possa avere qualche responsabilità nella scomparsa della figlia. E lo difende anche l'altra figlia di Misseri, Valentina, che cerca di difenderlo dall'assalto delle telecamere. «Mio padre è sincero, mi rendo conto che qualcuno può pensare malignità, ma è andata come dice lui. Ora lasciatelo stare, ha lavorato tutto il giorno, è stanco». Parlando con i giornalisti Michele Misseri racconta anche che la sera prima del ritrovamento aveva riferito ai carabinieri di aver sentito un'auto di grossa cilindrata passare velocemente davanti a casa sua il 26 agosto. «Ero in cantina, non ho visto il colore, ma ho sentito il rumore. Andava veloce e ha rallentato perchè doveva svoltare per prendere la strada che porta fuori dal paese». L'allarme per la scomparsa di Sara non era stato ancora dato, solo pochi minuti dopo Sabrina lo avrebbe avvertito che la cugina non era ancora arrivata e che quindi lei sarebbe andata a cercarla.

LO ZIO ACCUSA GLI ZINGARI Misseri dice di sentire col cuore che Sara «non è più ad Avetrana, l'hanno portata via, lontano da qui». E fa cenno ad un accampamento di zingari che in quel periodo si trovava a poca distanza dal luogo in cui è stato ritrovato il telefonino. Giovedì i carabinieri non lo hanno più richiamato, hanno concentrato l'attenzione su Sabrina, convocata alle 9 del mattino in caserma a Taranto, e in serata non ancora rientrata a casa.

LA MADRE DI SARAH A MATTINO 5 "Questo telefono è un indizio per le indagini, credo che possa portare ad alcune soluzioni". Così Concetta Serrano Spagnolo, madre di Sarah Scazzi, la 15enne scomparsa ad Avetrana poco più di un mese fa, ha parlato ai microfoni di Mattino Cinque, la trasmissione mattutina di Canale 5 (guarda il video). Concetta, visibilmente turbata dalla scomparsa della ragazza, continua a sostenere la tesi del sequestro, anche se ammette di non riuscire "a capirne l'obiettivo", e smentisce il giallo sulla presunta "sorella segreta" di Sarah. "Sono dicerie, i giornalisti vogliono raccontare le storie come dicono loro".

LO ZIO RACCONTA DI AVER SENTITO UN'AUTO «Il giorno della scomparsa, di sera io ero in cantina a fare dei lavori e ho sentito un auto di grossa cilindrata, diesel, che passava davanti a casa mia, non ho visto il colore, ma ho sentito che rallentava prima di prendere la strada che porta fuori dal paese». Lo ha raccontato ai giornalisti Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi, che ieri mattina ha trovato il telefonino della ragazza scomparsa in un campo dove il pomeriggio precedente aveva fatto dei lavori di ripulitura del terreno. Misseri è il padre di Sabrina, la cugina con cui Sara aveva appuntamento per andare insieme al mare il giorno in cui è scomparsa. L'interrogatorio è tuttora in corso. Sabrina è stata interrogata per tutta la giornata, insieme ad alcuni amici, nella caserma dei Carabinieri a Taranto. Michele Misseri, dopo un altra giornata di lavoro negli uliveti, ha ricostruito ancora una volta con i giornalisti le modalità del ritrovamento del telefonino trovato semi bruciato sotto un cumulo di foglie. «Il mio cuore la sente lontana - dice con lacrime agli occhi - io mi sento come se dovessi trovarla io, ma non la sento più vicina, secondo me Sara è stata portata via, non se ne è andata da sè, è stata portata lontano da Avetrana». «Io non la sento più viva - aggiunge - perchè sono troppi giorni». Misseri racconta anche di aver sentito il rumore dell'auto pochi minuti prima che Sabrina lo raggiungesse in cantina per avvertirlo che Sara non era arrivata all'appuntamento e che quindi sarebbe andata a cercarla. Del rumore dell'auto, Misseri ha parlato ai Carabinieri la sera di martedì, il giorno prima quindi di ritrovare il telefonino.

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