lunedì 4 ottobre 2010

Sara Scazzi, per gli avvocati la chiave di tutto è in famiglia

Si stringe il cerchio intorno alla scomparsa di Sara Scazzi. Dopo il ritrovamento del cellulare semidistrutto i sospetti degli inquirenti si incentrano sui famigliari e gli amici della giovane. «Siamo sempre più convinti che sia nella cerchia delle conoscenze di Sara la chiave della vicenda» ha dichiarato questa mattina il legale della famiglia Scazzi, l'avvocato Nicodemo Gentile.
L'attenzione si sta concentrando soprattutto sulla cugina Sabrina e lo zio Michele Misseri. Tra Sabrina e Sara ci sarebbe stato un litigio proprio la sera prima della scomparsa della quindicenne e dovuto a rivalità amorose in quanto entrambe le ragazze erano invaghite di un amico comune, Ivano Russo. Una lite che però non sembrava avere lasciato strascichi tanto che le due cugine avevano organizzato di andare al mare assieme il giorno seguente e di cui Concetta Serrano Spagnolo, madre di Sara, dice di non aver mai saputo niente, ma di averlo appreso solo da tv e giornali.
Un altro particolare ancora da chiarire è il ritrovamento del cellulare della giovane, avvenuto per mano dello zio Michele, padre proprio di Sabrina. Da un primo esame il telefono presenta bruciature incompatibili con quelle che avrebbe dovuto avere se fosse stato in mezzo al rogo di sterpaglie e non sembra nemmeno possibile che sia stato abbandonato nel campo fin dal giorno della scomparsa di Sara. Per gli investigatori le ipotesi sono due: potrebbe averlo portato lì lo zio, oppure qualcuno avrebbe fatto in modo che fosse proprio un parente di Sara a ritrovarlo.
«Un aiuto importante – ha commentato il team di esperti che segue la famiglia Scazzi - arriverà ora dagli accertamenti tecnici. Quel telefonino, con le impronte o altre tipo di tracce, potrà mettere i carabinieri sulla strada giusta. Siamo molto fiduciosi»
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