venerdì 31 gennaio 2014

Pedopornografia e sesso con i nipoti: nonno incastrato dalla chiavetta usb

A tradirlo è stata una chiavetta usb nella quale aveva "scaricato" numerosi video a contenuto pedopornografico. Un pensionato di 68 anni, residente a Mestre, è finito sotto inchiesta con l’accusa di atti sessuali commessi ai danni dei due nipotini acquisiti, dell’età di appena 11 e 12 anni. La Procura di Venezia ha chiesto il suo rinvio a giudizio e, ieri mattina, si è aperta l’udienza preliminare davanti al giudice Roberta Marchiori.

Il difensore dell’uomo, l’avvocato Giorgio Pietramala, ha chiesto per il suo assistito il patteggiamento di due anni di reclusione, ma i legali dei genitori dei bambini, gli avvocati Simone Vianello e Francesca Pedron, si sono opposti chiedendo che il patteggiamento sia concesso soltanto dopo l’avvenuto risarcimento del danno. L’avvenuto risarcimento non è previsto come pregiudiziale per la concessione del patteggiamento, ma il giudice ha disposto un rinvio dell’udienza per verificare la possibilità che l’imputato trovi un accordo di natura economica con i genitori.

I fatti finiti sotto accusa risalgono all’autunno del 2010. A scoprire cosa stava accadendo fu la madre dei due bambini, la quale un giorno si rese conto che nella chiavetta Usb dei figli erano memorizzati numerosi video a sfondo pedopornografico. I bambini spiegarono che era stato il compagno della nonna a scaricare quei video e che, nei giorni in cui erano ospiti nella sua abitazione, era solito guardarli assieme a loro. I due minorenni riferirono anche molestie a sfondo sessuale di cui erano stati oggetto. La visione dei video porno avrebbe fatto parte di una sorta dieducazione sessuale che il nonno diceva di voler loro impartire.

La donna presentò immediatamente denuncia e la Procura ha avviato un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Lucia D’Alessandro. A conclusione degli accertamenti, il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio del sessantottenne, contestandogli sia la detenzione del materiale pedopornografico che una serie di atti a sfondo sessuale da lui riservati ai due bambini.

Il pensionato (di cui non indichiamo il nome per garantire l’anominato ai due minorenni) ha preferito non sottoporsi ad alcun interrogatorio nel corso delle indagini e ora vorrebbe chiudere il processo con il patteggiamento della pena.

Marche, aumentano i casi di pedofilia


Nel 2013 le Marche hanno conosciuto un vero e proprio boom di frodi comunitarie (158, +129%) e lottizzazioni abusive (479, +309%). Diminuiscono gli omicidi (-20%) ma aumentano i casi di pedofilia (75, +53%).
In salita anche i crimini informatici (316, +60%). Emerge dai dati statistici sull’andamento dei reati nelle Marche pubblicati in occasione dell’inaugurazione, domani, dell’anno giudiziario che verrà aperto dalla relazione del presidente reggente della Corte d’appello Carmine Pinelli.

Pedofilia - 29 arresti e 733 indagati, sgominata banda internazionale

Sono finite in manette 29 persone nell'ambito di una maxi operazione internazionale anti-pedofilia condotta dalla National Crime Agency britannica, coordinata dall'Immigration and Customs Enforcement statunitense e dalla polizia federale australiana. L'inchiesta ha preso le mosse dopo che milioni di immagini di abusi sessuali su bambini erano state ritrovate sui computer degli inglesi Timothy Ford e Thomas Owen, arrestati lo scorso anno. Nel corso dell'operazione sono stati individuati 733 sospetti criminali nonché le probabili vittime. 
Quindici bambini tra i 6 e i 15 anni sono stati presi in custodia dai servizi sociali nelle Filippine. Secondo la Nca, le immagini hanno fruttato oltre 61.000 dollari all'organizzazione. Come riportato dalla Cnn, alcune delle persone coinvolte negli abusi provenivano dalle stesse famiglie delle vittime.

Pedofilia, 73enne arrestato

I fatti risalgono al 2012, ma è stato necessario attendere il 21 gennaio, per avere una svolta in un caso che di certo sconvolgerà la comunità di Premosello. Un uomo di 73 anni residente in paese è stato arrestato (e si trova ora ai domiciliari) con la pesantissima accusa di violenza sessuale nei confronti di due bambini, un maschio e una femmina, entrambi attorno ai 10 anni.

Pedofilia all'asilo, condannata, aveva abusato di una bimba

Un'ex operatrice di una scuola materna comunale di Milano è stata condannata a 3 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale. La donna (che era anche indagata per percosse, accusa dalla quale è stata però assolta) aveva abusato di una bimba di 4 anni che frequentava l'asilo, quando lei lavorava nella segreteria dell'istituto.

giovedì 30 gennaio 2014

Finalmente Whatsapp anche per Una Vita Sottile - dalla parte dei bambini

Il nostro servizio informatico sta lavorando per attivare, come promesso sul sito internet, una linea Whatsapp anche per la segreteria. Dare maggiore supporto e aiuto al mondo degli adolescenti. Prossimamente sarà attivata anche una rete Viber. Il tutto grazie ad un nuovo dispositivo telefonico dotato di tutta la più moderna tecnologia.

sabato 18 gennaio 2014

Da vittima di pedofilia a baby squillo


Non fu pedofilia, ma – dipenderà dal futuro processo – induzione alla prostituzione minorile. Termina così il processo che vedeva alla sbarra per violenza sessuale aggravata da minore età e da condizioni psichiche della vittima un pensionato di 80 anni.
L’uomo era accusato di aver abusato di una ragazza, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Carlotta Occari, nel luglio del 2007 e nei mesi immediatamente successivi. La minorenne, che all’epoca aveva appena 14 anni, si trovava in affido presso una famiglia ed era seguita dai servizi sociali. In quel periodo aveva iniziato a frequentare il bar del paese, dove venne avvicinata da tre anziani pensionati, pensionati di 81, 77 e 72 anni, che già conoscevano lei e la sua famiglia. Secondo la successiva denuncia dei carabinieri i tre approfittarono delle precarie condizioni della minore (età, condizione psichica e precarietà economica) per abusare di lei.
Tutti fatti singoli, non collegati tra loro dal vincolo della continuazione. I primi due vennero condannati in patteggiamento nel dicembre 2012 e nel gennaio 2013 alla pena di un anno e quattro mesi. A processo c’era il terzo uomo, classe 1932, difeso dall’avvocato Antonella Stefano.
Secondo le testimonianze via via assunte in sede di dibattimento, è emerso che la ragazzina venne sentita da inquirenti e da psicologo dopo che un biglietto anonimo venne trovato nella buchetta delle poste della caserma dei carabinieri. Il mittente sconosciuto raccontava che la piccola era vittima dei tre anziani, che “remuneravano” pagandole cifre minime, attorno ai 5 euro. La minore venne sentita una prima volta nel 2007, quando negò il contenuto di quella missiva, e successivamente cinque anni dopo, in sede di udienza protetta, a processo iniziato. In quell’occasione parlò di palpeggiamenti in parti intime avvenuti in un bar, nella casa di uno degli anziani e infine presso l’abitazione dove viveva.
Al termine della discussione, con la richiesta di tre anni di reclsuione fatta dal pm, il giudice collegiale ha rinviato gli atti al pm per la diversa qualificazione giuridica del reato.

Sgominata un'organizzazione internazionale di cyber-pedofilia

Organizzavano in diretta streaming, via webcam, abusi perpetrati sui bambini nelle Filippine per utenti disposti a pagare da ogni parte del mondo. Sono così finite in manette 29 persone nell'ambito di una maxi operazione internazionale anti-pedofilia condotta dalla National Crime Agency britannica, coordinata dall'Immigration and Customs Enforcement statunitense e dalla polizia federale australiana.

L'Operation Endeavor, nome in codice per l'indagine avviata sotto copertura nel 2012, ha coinvolto 12 Paesi nel mondo, portando a sgominare un'organizzazione criminale che gestiva un mercato proficuo. L'inchiesta ha preso le mosse dopo che milioni di immagini di abusi sessuali su bambini erano state ritrovate sui computer degli inglesi Timothy Ford e Thomas Owen, arrestati lo scorso anno.

Nel corso dell'operazione sono stati individuati 733 sospetti criminali nonché le probabili vittime. Quindici bambini tra i 6 e i 15 anni sono stati presi in custodia dai servizi sociali nelle Filippine. Secondo la Nca, le immagini hanno fruttato oltre 61.000 dollari all'organizzazione. Come riportato dalla Cnn, alcune delle persone coinvolte negli abusi provenivano dalle stesse famiglie delle vittime.

I cyber crimini di tipo sessuale rappresentano una minaccia emergente per Paesi poveri come le Filippine, dove i genitori vengono persuasi a permettere molestie sui figli in cambio di centinaia di dollari. Il mercato è particolarmente consolidato nelle Filippine, dove si parla inglese, la popolazione è abituata ad utilizzare strumenti tecnologici ed è diffuso l'accesso a Internet.

arrestato l’ex tastierista dei Modà. E' accusato di aver molestato 4 ragazzini


L'uomo finito nei guai, a Milano, con l'accusa di molestie sessuali su minori è un membro della band dei Moda', una delle più amate nel panorama pop-rock. L'uomo, residente nell'Hinterland Milanese, è stato arrestato martedì dalla polizia, e posto ai domiciliari dall'autorità giudiziaria, che ha applicato, per la prima volta, il braccialetto elettronico tra le misure. Si tratta, secondo quanto riporta  il Corriere, di "Paolo Bovi, fondatore ed ex tastierista dei Moda', che dal 2005 è passato dietro il palco come fonico della band seconda nel 2011 e terza nel 2013 al festival di Sanremo. 
 Bovi, che con il leader, Kekko, fondò la band in un oratorio, come animatore di una parrocchia è indiziato per avere molestato nel 2011 quattro ragazzini fra i 13 e i 16 anni''. L'uomo, incensurato, frequentava da anni la parrocchia, era cresciuto all'interno della cerchia dei frequentatori ed era rimasto legato al luogo assumendo nel tempo il ruolo di educatore-animatore e insegnava chitarra ai ragazzi della parrocchia. Lo conoscevano tutti, i genitori si fidavano di lui, ma a un certo punto alcuni allievi hanno iniziato ad avere comportamenti strani e alla fine hanno raccontato le violenze subite dal loro maestro. È partita così l'indagine sul fonico.
 L'ordinanza è stata emessa, su richiesta del terzo dipartimento della Procura, dal gip Luigi Gargiulo, che ha disposto la misura degli arresti domiciliari e l'obbligo del braccialetto elettronico, provvedimento applicato per la prima volta dagli investigatori milanesi. Le quattro violenze contenute nell'accusa, sarebbero avvenute nel 2011 ma le denunce dei genitori sono arrivate solo nel 2013, quando cioè una madre si è accorta del cambio di comportamento del proprio figlio, apparso in molte occasioni nervoso e violento. Alle continue richieste di spiegazione da parte della donna, il ragazzino ha raccontato le molestie subite dall'educatore-animatore. La madre della vittima si è allora confrontata con i genitori di alcuni amici del figlio e in breve sono emerse le stesse drammatiche testimonianze.
In tutti i casi i ragazzi hanno parlato di "penitenze" da scontare quando perdevano a strip poker in parrocchia, ma anche di molestie fisiche spacciate per massaggi. In un'occasione, inoltre, il 40enne avrebbe convinto un minore a sdraiarsi nudo assieme a lui all'interno di un sacco a pelo utilizzato durante un campeggio in Val d'Aosta. Nell' ordinanza il gip Gargiulo ha definito gli atti di "lieve entità" in virtù del fatto che non sarebbero stati consumati rapporti sessuali completi. Riscontri incrociati sulle testimonianze delle vittime, di genitori e conoscenti, e una serie di intercettazioni, hanno incastrato il presunto pedofilo, che era già stato allontanato da tempo della parrocchia.

lunedì 6 gennaio 2014

Vicenza, militare Usa stupra giovane studentessa


altTrascinata in un vicolo buio e violentata. È l'ennesimo episodio di stupro, questa volta commesso da un militare statunitense della caserma Ederle di Vicenza. I fatti risalgono all'inizio di novembre scorso, quando una giovane diciassettenne, dopo una serata in discoteca è stata avvicinata dal militare che dopo aver abusato sessualmente di lei, ha lasciato la giovane in pessime condizioni in quel vicolo lontano dagli occhi di tutti. La notizia è passata in sordina e riportata solo da alcuni quotidiani locali qualche giorno fa, dopo che la procura della Repubblica di Vicenza ha deciso di indagare il militare per violenza sessuale e sequestro nei confronti della ragazza violentata che ha sporto denuncia dopo l'accaduto.
Ancora una volta lo stupro in divisa viene omesso e tenuto nascosto dai media mainstream, mentre l'ennesimo militare commette violenza ai danni di una ragazza. Che lo stupro sia stato commesso da un militare, non rende la violenza più ignobile in sé, ma di certo la amplifica, nella condizione in cui indossare una divisa non può essere un elemento irrilevante, proprio perchè, e questo lo dicono i numerosi fatti analoghi, violenze e impunità vengono legittimate e in qualche modo autorizzate dal ruolo di potere che quella divisa definisce.
Oltre al disgusto e alla rabbia, non ci sconvolge l'ennesimo stupro, venuto alla luce solo negli ultimi giorni, ma ne rileviamo l'importanza non soltanto per la gravità della violenza (come di tutte quelle commesse ai danni di una donna) ma anche perché sappiamo bene che questa appartiene alla lista delle “notizie scomode” che difficilmente troveranno spazio tra le pagine dei quotidiani, soprattutto se il militare in questione è statunitense e di stanza in una delle molte basi americane presenti in Italia.

mercoledì 1 gennaio 2014

Primo nato del 2014: si chiama Mattia Il parto, a mezzanotte, all'ospedale San Pietro di Roma.

Ci teneva a essere il primo dell'anno. Così Mattia ha aspettato fino alla mezzanotte del 2014, e al primo rintocco ha lasciato il ventre di mamma Cecilia.
Il parto è avvenuto all'ospedale San Pietro di Roma. Ne ha dato notizia lo stesso nosocomio. Figlio di italiani, il bimbo è nato senza alcuna complicazione né necessita di intervento cesareo.

Botti di Capodanno: amputata mano ad un bambino


Il solito bollettino di guerra da compilare ogni Capodanno. Per festeggiare l’arrivo del 2014 sono rimaste ferite 23 persone a Roma, 51 a Napoli, 6 a Bari. A Milano un bambino di sette anni ha subìto l’amputazione di una mano; la stessa sorte è capitata ad un adulto rumeno a Roma. A Bari un giovane ha perso un dito e ad un altro è scoppiato un bulbo oculare.
In provincia di Caserta un 35enne è stato trovato in possesso di due bombe a mano. I carabinieri lo hanno arrestato. A Taranto la squadra mobile della Polizia ha arrestato un 26enne che nascondeva nel garage oltre 150 petardi illegali; altri 50 erano nascosti nell’auto. A Napoli, dove spesso preparano miscele esplosive assimilabili a vere e proprie bombe, ne hanno messa insieme una chiamata “Terra dei fuochi”, composta da circa 4 Kg di polvere da sparo.
Negli ultimi 5 anni i botti hanno provocato 6 morti e 2.311 feriti. Gli spari tra 2012 e 2013 provocarono complessivamente due morti e 361 feriti.

Buon 2014

Auguri di buon anno a tutti voi