mercoledì 28 settembre 2011

La nonna orco

La nonna orco
Assistere passivamente ad abusi su minori può costare una condanna per violenza sessuale di gruppo. Si è così pronunciata la Corte di Cassazione italiana che ha confermato il carcere nei confronti di una donna siciliana di 48 anni. Che non aveva né impedito né denunciato le violenze perpetrate sui suoi piccoli nipoti da parte di sua figlia, loro madre, con il coinvolgimento di alcuni conoscenti. A niente sono valse le giustificazioni addotte dall’imputata, secondo le quali il suo ruolo di “spettatrice” poteva essere considerato “socialmente spregevole”, ma non penalmente perseguibile. Secondo i Supremi Giudici, invece, così facendo è venuta meno all’obbligo, non solo morale ma anche giuridico, di garantire ai bambini un corretto sviluppo psico-sociale. Senza contare che la sua presenza era vista, agli occhi delle vittime, come una legittimazione dei giochi erotici ai quali venivano sottoposti.

uomo arrestato per atti osceni a danno minori


Si denudava davanti a scuole, parchi e fast food


PORDENONE, 28 SET - Un uomo di 46 anni, Eros Dian, disoccupato di Casarsa della Delizia (Pordenone), e' stato arrestato dai Carabinieri per atti osceni aggravati ai danni di minori di 14 anni. L'uomo era solito svestirsi, mostrando i genitali, quando incontrava ragazzine. Gli episodi sono avvenuti a Fiume Veneto (Pordenone), al parco cittadino, davanti a un supermercato, davanti alla scuola elementare e vicino un fast food. L'uomo e' stato incastrato da testimonianze e telecamere di sorveglianza del supermercato e del Comune di Fiume Veneto.

non ci siamo dimenticati di Teresa Buonocore la mamma coraggio

E’ stata ricordata Martedì 20 Settembre a un anno dalla morte con una cerimonia e la deposizione di una corona di fiori, Teresa Buonocore, uccisa un anno fa dopo aver denunciato l'uomo che aveva abusato della figlia. "Teresa ha compiuto un grande atto d'amore - ha affermato don Luigi Ciotti, presidente di Libera - ha testimoniato la normalità del bene e del coraggio, risvegliando le nostre coscienze". Commemorarla non è un atto formale, ma sostanziale. La sorella della vittima, Pina, insieme alle due figlie di Teresa, Alessandra e Michelle, vivono a Salerno.

Nuova veste grafica per il nostro blog

Stiamo lavorando per preporre a tutti i nostri blog, nuovi contenuti e nuova veste grafica. A breve la prima nuova versione del blog "Diario Sottile - Diario di Viaggio"

lunedì 26 settembre 2011

bambini combattono in gabbia tra loro

Video shock fà il giro della rete


Chiusi in gabbia a combattere tra loro. I protagonisti di quest’amara vicenda, stavolta, non sono animali, ma ingenui bambini di soli otto anni. Accade a Preston, in Inghilterra, dove il Greenland Labour Club è stato trasformato in una location violenta e tutt’altro che etica dove si insegna ai bambini a lottare e a vincere per sopravvivere.
I combattimenti sono documentati da un video che in questi giorni sta facendo il giro della rete suscitando non poche polemiche da parte dell’opinione pubblica ed in cui vengono mostrati bambini di ogni età aggredirsi a vicenda  per rendere orgogliosi quei genitori ed adulti che nel frattempo osservano incitandoli alla violenza e alla vittoria.
I bambini lottano tra loro senza alcuna imbottitura protettiva, senza caschi nè guanti e a suon di pugni, calci e botte, tra dolore e sangue combattono fino all’ultimo per guadagnarsi l’ambito titolo di “campione”.
Eppure c’è chi è convinto, come si legge su donna10.it,  che questo assurdo esempio di cage fighting sia semplicemente uno sport, leggittimo e legale, come afferma uno degli organizzatori, il lottatore professionista Steven Nightingale.
“I combattimenti iniziano all’età di cinque anni. E’ uno sport che si basa sulle arti marziali. I bambini non vengono colpiti finchè piccoli. Non lasciamo che si colpiscano, con pugni e calci, fino all’età di 14 o 15 anni. I bambini che sono qui a combattere hanno già lottato in passato. I genitori sono presenti. Preferite che questa gente lasci i figli in strada tra coltelli e pistole?
Insegnare loro a combattere per tenerli lontani dai pericoli? Un’alternativa poco rassicurante soprattutto dal momento che sono gli stessi genitori ad indirizzarli verso una direzione sbagliata!

adescava minori su Internet, arrestato 50enne

CAGLIARI - Attraverso un social network era riuscito ad adescare un gruppo di ragazzine del Cagliaritano, ma dopo la denuncia del padre di una dodicenne, un brianzolo di 50 anni e' stato arrestato dalla Polizia. L'uomo e' rinchiuso in un carcere lombardo con l'accusa di produzione e diffusione di materiale pedopornografico e violenza privata nei confronti di due ragazzine. L'operazione, condotta dalla squadra investigativa della Polizia Postale di Cagliari, ha preso il via a seguito della denuncia di un genitore che ha scoperto tra i contatti della propria figlia dodicenne una serie di messaggi, con scambio di foto, con uno sconosciuto.(ANSA).

abusi sessuali su 14/enne, un arrestato ad Arezzo

AREZZO - Indagini dei carabinieri sui presunti abusi sessuali che un trentenne di origine ecuadoregna avrebbe perpetrato ai danni di un minorenne, un ragazzino di 14 anni, abitante nella provincia di Arezzo. L'uomo e' stato arrestato dopo la segnalazione dei genitori, insospettitisi dopo aver letto alcuni messaggi arrivati sul telefonino del figlio.

La vicenda e' ancora tutta da chiarire ma stando a quanto emerso l'ecuadoregno era stato ospite della famiglia per un periodo. Le attenzioni verso il quattordicenne sarebbero iniziate un anno fa. (ANSA).

giovedì 22 settembre 2011

da domenica... con quanto accaduto questa settimana, gli 8 anni di vita del blog sembrano essere stati dimenticati! non è così 8 anni a tutela dei bambini non si cancellano.

Da domenica non aggiorno il blog, il motivo è uno solo, volevo che la notizia sotto riportata restasse per più tempo possibile in prima linea. Adesso però voglio scrivere non perché ho dimenticato quanto definito sotto, ci mancherebbe, ma scrivo perché sono accaduti dei problemi, che purtroppo toccano quello che è la realtà di "Una Vita Sottile", voi lo sapete non ho mai avuto paura degli ostacoli, ma questo è diverso, non perché io abbia paura anzi ci mancherebbe, ma perché vedo ledere e toccare senza alcuna cognizione di causa e senza alcuna motivazione l'operato che questo blog da ormai con oggi 8 anni anni di attività compie per la tutela dei bambini e contro la pedofilia. Non voglio raccontare il calice amaro nel quale ho dovuto bere, perché chi legge questo blog non ne ha alcuna responsabilità, lo sbaglio forse dall'inizio è stato mio, si forse ho sbagliato, con il modo di esprimermi troppo diretto, nel fare forse troppo da "lupo solitario". Ma di una cosa voglio rassicurare i lettori e i bambini, tutto quello che io ho fatto l'ho fatto solo per il benessere, la serenità, e la gioia dei bambini. Se potessi tornare indietro userei forse più diplomazia, ma come sapete tutti io ho sempre odiato la burocrazia e i fogli di carta, preferisco le cose fatte in modo concreto e non raccontate o ipotizzate.

Adesso mi rivolgo a voi cari bambini, non abbiate paura io continuerò con questo blog il cammino fino ad ora intrapreso, a livello di computer cambieranno delle cose ma vi prometto che non si toccherà nulla delle cose a cui siete abituati e non ci saranno cambiamenti che potranno in qualche modo mettervi in difficoltà. Io puntuale mi farò trovare al posto che ormai è mio, con l'impegno e la determinazione di prima, pronto a difendervi da qualunque ingiustizia. Un abbraccio un bacio e un saluto.

P.S. Paulo Coelho diceva: "Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni".

domenica 18 settembre 2011

un grazie! che spero... non un addio ma un arrivederci

Con oggi credo si concluderà l'esperienza a solesino per un gruppo di chierichetti adolescenti, quelli che qui tutti chiamavamo esterni perché venivano da fuori parrocchia e perché partecipavano solo alle celebrazioni del ormai, ex vicario parrocchiale don Andrea. Certo don Andrea cambia parrocchia e con lui appunto se ne andranno sicuramente anche Giulia, Gabriele, Jessica, Christian, Martina, Gabriele e Anna, senza dimenticare le due mascotte le bimbe più piccole un'altra Anna e Marta. Stamattina come animatore del gruppo ho voluto essere maggiormente presente e rivolgere ai partecipanti odierni, Giulia e Gabriele, ma non dimentico Valentina. Un saluto che non vuole essere un addio ma un arrivederci.

Questo gruppo di adolescenti ha lasciato nell'animo mio e in quello del gruppo un vuoto, che non ha nulla a che vedere con il cambio parrocchia del sacerdote, ma un vuoto che conta in quanto questo gruppo andava ad aggiungersi agli oramai poche presenti del paese, aumentava la presenza di bambini e adolescenti e perché no con loro si era instaurato un rapporto direi quasi più che collaborativo. Forse la cosa è spiegata male, non spiegherà i sentimenti che sto provando, ma non è semplice esprimere in un testo quello che questi ragazzi, con i loro argomenti, problemi, le loro armonie, gioie e speranze hanno lasciato qui a Solesino, nel mio cuore e in quello di tutti i chierichetti.

Tanti bellissimi e indimenticabili momenti. 

Un abbraccio e un saluto con la stima che sapete e che meritate, spero di rivedervi presto e di mantenere con voi un contatto.


Non un addio ma un arrivederci.


Dott. Claudio Greggio o semplicemente... Claudio

P.S. Giulia e Gabriele appena avete la foto scattata stamattina mandatemela che la pubblico e resterà nel sogno spero realizzabile del famigerato archivio del gruppo chierichetti che con tutte le forze sto cercando creare.

sabato 17 settembre 2011

Stanziati fondi ai migliori progetti contro l’abuso dei minori


Da oggi la piaga dell’abuso e dello sfruttamento sessuale sui minori sarà combattuta da un ulteriore ed efficace arma  di contrasto. Lo ha deciso il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri che premierà, attraverso contributi economici per un totale di 2.800.000 euro, i migliori progetti pilota in materia di  lotta alla prostituzione e pornografia minorile, violenza sessuale, atti sessuali con minori.
Da tempo, quando si parla di violenza sui bambini l’opinione pubblica ha imparato ad indignarsi. Ma non solo.  E’ sempre più palese ormai che garantire ed investire nella serenità e nella“pulita” armonia psicofisica dei bambini è la migliore assicurazione che ognuno di noi può firmare a beneficio del futuro della stessa nostra società.
I progetti dovranno approfondire: un’indagine sociale per raccogliere informazioni sull’ambiente in cui vive il minore e su eventuali elementi di rischio; la presa in carico del minore e dei genitori, con il coinvolgimento di pediatri, medici di pronto soccorso, consultori; in caso di allontanamento del minore dal nucleo familiare, dovrà essere fatta la scelta più idonea per il caso specifico, tra famiglia affidataria, strutture di accoglienze, e altre; scelta delle modalità con cui gestire gli incontri del minore con i familiari, se concessi dall’Autorità giudiziaria.
Per avere ulteriori informazioni clicca qui

Ancora violenza sulle donne

Voleva costringere la moglie a prostituirsi: fermato un bosniaco

Roma - Voleva costringere la moglie 24enne a prostituirsi per “arrotondare” il bilancio familiare.
Così ieri pomeriggio, A.F. 24enne bosniaco, in Italia senza fissa dimora, ha fatto irruzione all’interno del furgone parcheggiato in via Torrevecchia dove si trovava la moglie in compagnia dei 2 figli minori.
Alla presenza dei bimbi, A.F. ha intimato alla donna di avere rapporti sessuali con uno straniero di origine africana, dal quale in cambio lui aveva già ricevuto denaro contante.
Al suo rifiuto, l’uomo ha scaraventato la moglie su un materasso all’interno del furgone, bloccandole i polsi per consentire che l’altro uomo abusasse di lei.
Dopo circa 10 minuti, i due uomini si sono invertiti i ruoli. Mentre l’extracomunitario bloccava la donna per i polsi, il bosniaco l’ha violentata.
Al termine delle violenze, i due uomini hanno costretto la donna a scendere dal veicolo, lasciandola sul marciapiede insieme ai figli.
I due sono quindi scappati con il furgone all’interno del quale c’era anche la borsa della donna contenete 600 euro in contanti.
La vittima ha deciso di denunciare l’accaduto alla Polizia e quindi, dopo aver affidato il figli alla madre, si è recata presso il Commissariato Primavalle, diretto dal dr. Domenico Condello.
Assistita da un’agente donna, la giovane ha trovato la forza di raccontare gli abusi subiti e successivamente è stata accompagnata in ospedale per le cure del caso.
A.F. è stato rintracciato dagli agenti poco dopo all’interno del campo nomadi di via Salviati.
Accortosi troppo tardi della presenza della Polizia, il bosniaco ha provato a scappare correndo a piedi nudi e con gli stessi vestiti descritti dalla donna ed indossati durante la violenza.
E’ stato individuato e fermato mentre cercava di nascondersi tra alcuni camper.
All’interno del campo nomadi, gli agenti hanno anche recuperato il furgone e il portafoglio della donna, ormai vuoto.
Accompagnato presso gli uffici del Commissariato Primavalle, A.F. è stato sottoposto a fermo di indiziato del delitto di violenza sessuale.
Sono in corso da parte della Polizia le ricerche finalizzate al rintraccio dell’altro uomo che ha preso parte alla violenza.

DON DI NOTO, LA CAUSA CONTRO IL PAPA E' PARADOSSALE

Roma - E' paradossale la decisione di rivolgersi alla Corte dell'Aja per far processare Benedetto XVI e i vertici della Curia romana per ''crimini contro l'umanita''', soprattutto perche' fu proprio l'Aja a non accettare il ricorso contro il partito pedofilo olandese dell'Amore Fraterno, della Liberta' e della Diversita'. A dirlo all'agenzia Zenit e' don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter, che fin dalla sua costituzione nel 2006 aveva avviato una campagna contro questo partito scioltosi dopo 4 anni.

''La pedofilia del clero - dice il sacerdote -, come quella dei magistrati, degli avvocati, dei medici, degli insegnati, di un padre, madre, nonno, fratello, sorella e' un crimine contro l'umanita'; ed in questo caso e' bene ribadirlo che proprio l'Aja aveva ribadito che la pedofilia, nella liberta' di espressione, di riunirsi, inclusa la liberta' di organizzarsi in un partito politico, sono le basi di una societa' democratica''.

''Con questa motivazione - ricorda don Di Noto - il tribunale dell'Aja respinse il ricorso di alcune associazioni (tra le quali Meter) le quali chiedevano che il neonato Npdv, il partito dei pedofili, fosse bandito dalla societa' olandese''. ''Il giudice Hofhuis, presidente della Corte, stabili' che il partito 'non ha commesso un crimine, ma chiede solo una riforma costituzionale'. La fortuna e' stata che il partito pedofilo olandese ufficialmente si e' sciolto per la pressione pubblica e non certamente dell'Aja''.

bimbo di 11 anni violentato dal padre dell'amica

FIRENZE, Violentato dal padre dell'amica a casa della quale andava a giocare tutti i pomeriggi. Cosi' un bimbo di 11 anni, di Firenze, ha subito gli abusi sessuali di un uomo di 40 anni - che e' stato arrestato -, vicino di casa. La vicenda e' emersa grazie alla nonna dell'undicenne, la quale, insospettita dagli atteggiamenti del nipote, e' riuscita a farsi raccontare cosa era successo. Avvisati i carabinieri, sono scattate le indagini coordinate dal pm Ornella Galeotti, culminate nell'arresto del quarantenne, prima finito in carcere, poi messo ai domiciliari.(ANSA).

FOTO DI BAMBINI TORTURATI: PERQUISIZIONI E ARRESTI ANCHE IN VENETO

Tre arresti, numerose perquisizioni e sequestri in diverse regioni: è il bilancio di un’operazione della Polizia postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria per contrastare la pedofilia su Internet. Gli arresti sono stati compiuti in flagranza di reato a seguito di 18 perquisizioni domiciliari eseguite in Calabria, Campania, Trentino, Abruzzo, Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia. Sequestrati computer, hard disk esterni, pen-drive e centinaia di supporti ottici sui quali sono in corso accertamenti.
Due arresti sono stati eseguiti nel Lazio e uno in Veneto. Le perquisizioni, che sono state disposte dal sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Franco Mollace, e dal sostituto procuratore di Cosenza, Claudio Curreli, hanno riguardato nove regioni italiane. Gli arresti sono stati eseguiti in flagranza di reato perché, durante le perquisizioni, le tre persone sono state trovate in possesso di migliaia di file di natura pedo-pornografica. L’attività investigativa, diretta dal dirigente del settore operativo della Polizia Postale di Reggio Calabria, Gaetano Di Mauro, è nata dalla collaborazione internazionale tra le forze di polizia in tema di pedofilia on line. In Lombardia è stata perquisita l’abitazione di un incensurato di 40 anni, sposato con figli minori, il quale è accusato del reato più grave, quello di induzione alla prostituzione di minori. L’uomo avrebbe anche inserito on line messaggi rivolti a minori al fine di organizzare incontri di natura sessuale in cambio di denaro.
IN CASA INDAGATI FOTO CON BIMBI TORTURATI - Foto di bambini torturati e violentati sono state trovate ad alcuni degli indagati nell’operazione della polizia postale di Reggio Calabria. Nel corso delle perquisizioni gli agenti della polizia di Stato hanno trovato numeroso materiale pedo-pornografico. Tra gli indagati la persona che aveva la quantità maggiore di materiale pedo-pornografico è un uomo di Reggio Calabria al quale sono stati sequestrati oltre 62 mila file e 153 filmati. Durante le indagini gli agenti della polizia postale di Reggio Calabria fingendosi utenti di alcune chat per pedofili hanno individuato le modalità con le quali avveniva lo scambio di materiale. In particolare gli investigatori hanno monitorato costantemente alcuni programmi per lo scambio di file e delle apposite chat. In alcuni casi è emerso che gli indagati utilizzavano chat straniere per scambiarsi il materiale pedo-pornografico.
Durante le perquisizioni compiute nell’operazione i poliziotti, attraverso sofisticati programmi, hanno analizzato i computer degli indagati e hanno individuato i percorsi fatti per lo scambio dei file.

mercoledì 14 settembre 2011

le accuse al Papa frutto di odio e intolleranze

Piazza San Pietro "La denuncia del Papa alla Corte dell'Aja è il frutto di un'interpretazione delirante e radicalista del principio di libertà che, in realtà, nasconde solo un odio sconsiderato nei confronti della cristianità": è quanto ha dichiarato il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli.
"Un'accusa frutto di una posizione ideologica distortanella quale i valori cristiani e la cattolicità sono visti con disprezzo e con intolleranza, una posizione completamente distante dalla realtà e dal dramma che vivono le vittime della pedofilia - continua Costalli - Una denuncia grottesca nei confronti del Papa, quella per crimini contro l'umanità: tanto più in quanto sollevata contro un Pontefice che, invece, ha affrontato con estrema durezza i colpevoli di queste drammatiche vicende, introducendo regole più ferree e abbracciando con umanità le vittime di questa tragedia", ha concluso Costalli.

Papa Benedetto XVI denunciato all’Aja

Le polemiche sulla suppostapedofilia all’interno dei confini ecclesiastici non sembra destinata a risolversi a breve: dopo un biennio di accese discussioni fra l’opinione pubblica, nella giornata di ieri un’associazione di vittime di pedofilia ha presentato un ricorso alla Corte dell’Aja, dove si accusano Papa Benedetto XVI, Tarcisio Bertone, Angelo Sodano e William Levada di crimini contro l’umanità perché responsabili della copertura di sacerdoti implicati in abusi sui minori.
L’iniziativa rischia di assumere proporzioni bibliche, almeno sui media, perché non proviene dalla decisione di comuni cittadini, bensì da due associazioni molto attive nella lotta a questi reati: le statunitensi Center for Costitutional Right e SNAP – Survivors Network of those Abused by Priest.
Di corredo all’esposto, un dossier di 80 pagine in cui si spiegherebbe come, una volta emerso pubblicamente il problema della pedofilia nella Chiesa, le istituzioni ecclesiastiche non avrebbero fatto molto per arginare la questione, non isolando i responsabili e impedendo che simili atti scioccanti si potessero ripetere. Anzi, secondo le due organizzazioni il Vaticano avrebbe deliberatamente deciso di coprire i colpevoli, proteggendoli sotto l’egida del diritto canonico per sottrarli alla giustizia ordinaria degli stati nazionali. Per questo motivo, i promotori del ricorso hanno chiesto che Papa Benedetto XVI venga incriminato per crimini contro l’umanità, presentando a supporto i rapporti di cinque casi di pedofilia avvenuti in Congo, USA e Belgio, anche se improbabili sono possibili processi a carico del Santo Padre perché, in quanto Capo di Stato, non è formalmente imputabile.
In difesa del Vaticano e dei suoi rappresentanti è sceso oggi in campoAvvenire, il giornale dei Vescovi, che ha bollato l’operazione come un mero tentativo di ottenere denaro dalle istituzioni della Chiesa:
“Le vittime oggi rischiano di essere nuovamente straziate da cinici e scaltri azzeccagarbugli, che provano a rendere più grasso il piatto dei rimborsi da chiedere in sede civile”.
A decidere sull’accoglimento o sul rifiuto del ricorso sarà Luis Moreno-Ocampo, il procuratore generale dell’Aja, il quale dovrà verificare che sussistano i presupposti per avviare un’indagine preliminare. Qualora prevalesse questa ipotesi, potrebbe addirittura tornare in discussione il criticato “Crimen sollicitationis“, un documento interno della Chiesa datato 1962, e rivisto nel 2001, che imponeva le linee guida per coprire i reati di “sollecitatio a turpia“, ovvero le avances di natura sessuale che un sacerdote avrebbe potuto compiere in sede confessionale o abusando del proprio ruolo. Il documento, segretato così come i casi di cui si riferisce, è balzato all’onore della cronaca dopo un’inchiesta giornalistica che ne ha mostrato parte dei contenuti, in cui si evincerebbe la presenza di alcuni cavilli di diritto canonico per sottrarre i sacerdoti responsabili allagiustizia civile.

lunedì 12 settembre 2011

Madre violenta figlio di 10 mesi e manda video ad un amico: succede negli Usa

Ashley Jessup
Una terribile storia di violenza su minori giunge dall’Ohio, Usa: Ashley Jessup, una madre di 24 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver seviziato sessualmente suo figlio di dieci mesi, ed aver poi spedito il video di quanto accaduto ad un suo amico residente nel Michigan. A riportare la notizia è stato The Huffington Post.

Secondo le leggi americane, inviare video con materiale vietato ai minori da uno stato all’altro è già di per sé un reato federale, ma ancora peggio è stato scoprire il contenuto di quelle immaginida parte di un’ex-fidanzata dell’uomo, che ha trovato il video delle sevizie al bambino ed ha avvertito la polizia locale. Secondo il procuratore Ron O’Brien ‘I due avevano preso l’abitudine di scambiarsi per posta o internet materiale pornografico, fino a quando l’uomo non ha chiesto alla Jessup di seviziare sessualmente il bambino e spedirgli il video, cosa che la donna ha fatto allegando altro materiale sessualmente esplicito e inconsueto‘.
La polizia ha sequestrato il computer della donna, la sua videocamera e altro materiale incriminante: il bambino è stato affidato ad un’associazione per la protezione dell’infanzia, in attesa che il padre, un diciannovenne, possa ottenerne la custodia.

tenta di violentare nipote 15enne: arrestato un 42enne a Tor Carbone

Ha portato la nipote 15enne, con la scusa di mostrarle delle foto, nella sala hobby della sua abitazione a Tor Carbone e ha cercato di spogliarla, toccandola nelle parti intime. È accaduto nel tardo pomeriggio di ieri. La giovane ha tentato di scappare e, trovando la porta chiusa a chiave, ha iniziato a urlare attirando l'attenzione della zia. Sul posto è intervenuta la polizia. L. D., un romano di 43 anni, é stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale su minori. A quanto si é appreso la 15enne era ospite a casa dello zio per qualche giorno. Gli agenti hanno sequestrato video e penne Usb trovate nell'abitazione. L'arrestato si trova nel carcere di Regina Coeli.

Adesca due ragazzini in una villa, arrestato un Messinese

PATTI (MESSINA) Un cittadino indiano é stato arrestato dalla polizia, a Patti, in provincia di Messina, perché ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata nei confronti di due ragazzini di 14 anni e per detenzione abusiva di arma da taglio. In manette é finito un 39enne. L'uomo, senza fissa dimora, sabato pomeriggio, all'interno della villa comunale di Patti, secondo una ricostruzione degli agenti, avrebbe tentato di avvicinare due ragazzini intenti a giocare. Dapprima avrebbe cercato di attirare la loro attenzione e si sarebbe denudato, toccandosi le parti intime sotto lo sguardo incredulo dei due minorenni. Poi sarebbe riuscito a palpeggiare uno dei due, che peró é riuscito a fuggire. Dopo circa mezz'ora, avrebbe nuovamente raggiunto i due giovani riuscendo a bloccarne uno ma fortunatamente l'altro sarebbe riuscito a liberarlo, sferrando un calcio alla schiena dell'aggressore. Le vittime sono poi riuscite a fuggire, procurandosi delle lievi escoriazioni alle gambe, e ad informare i genitori che segnalato l'episodio alla polizia di Patti. Avviate le indagini, i poliziotti hanno rintracciato il presunto pedofilo, che é stato arrestato. L'uomo era in possesso di una busta contenente un coltello da cucina ed una lunga corda. Una volta in manette é stato condotto presso la casa circondariale di Messina a disposizione dell'autoritá giudiziaria. (ITALPRESS)

un video di Pier Angelo Piai, questo video lo dedico a chi questa mattina ha iniziato la scuola

I chierichetti di Solesino con la bandiera dello Sportello Meter Padova


In questa foto i chierichetti mancanti domenica scorsa
Charles e Daniele, mancano Pietro, David e Francesca ma si sa, il tempo è tiranno forse anche per i chierichetti.

sabato 10 settembre 2011

Bologna, pedofilo sorpreso in auto con una dodicenne

Aveva appena fatto sesso in auto con la bambina. Ancora non è stata resa nota l’identità dell’uomo, ma la sua posizione è davvero difficile. Fermato la notte passata a Bologna, a bordo di un’auto in sosta in modo sospetto in località isolata, ha raccontato ieri notte ai carabinieri che si trovava in macchina a tarda ora con la dodicenne, figlia di amici, per assecondare il desiderio di lei di ascoltare un po’ di musica. La bambina, durante gli interrogatori di rito, ha poi raccontato agli uomini dell’Arma di aver appena consumato un rapporto sessuale completo con l’uomo, e che non era stata, peraltro, la prima volta.

Le prove schiaccianti. Non contento del semplice atto sessualea cui ripetutamente pare avesse convinto la minorenne, l’uomo che è ora in carcere con l’accusa di pedofilia si è legato da solo nella possibilità di scagionarsi: gli piaceva infatti scattare foto della dodicenne durante i loro incontri, ed il materiale è ora al vaglio delle forze dell’ordine. Non è chiaro se le foto siano poi state usate come materiale pedoporngrafico anche a scopo di lucro, o se ne sia stato fatto uso esclusivamente personale. In entrambe i casi, il fatto è piuttosto inquietante, anche in considerazione della normalità con cui sembra esser stato considerato per alquanto tempo, approfittando del consenso dei genitori, dei quali ancora non si sa se fossero informati di come si svolgessero gli incontri tra il loro amico e la loro figlia. Pare infatti che anche a loro carico potrebbero profilarsi accuse tutt'altro che rassicuranti.

Non riguarda la pedofilia ma è comunque una notizia che fa rabbrividire, lascio a voi i commenti

Roma - Un altra ragazza è finita, invece, all'ospedale

Muore 24enne durante gioco erotico

Una giovane romana di 24 anni è morta e un altra di 23 è finita all’ospedale in condizioni molto gravi. La causa sarebbe un gioco erotico giapponese che prevede una legatura con delle corde. E’ successo nel garage di uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate in via Settebagni, a Roma.
A chiamare l’ambulanza verso le 4,45 del mattino, un ingegnere romano di 45 anni che, stando alle prime ricostruzioni, stava partecipando con le due ragazze al gioco erotico giapponese. La pratica si chiama Shibari o Kinbaku.
Le due ragazze erano appese per il collo con una corda (che aveva a suo volta dei piccoli nodi) ed era stata fatta passare sopra ad un tubo sul soffitto, a mo di bilancia.
Stando alle regole della pratica erotica dello Shibari ogni ragazza deve fare da contrappeso all’altra con dei saltelli alternati. Quando la prima scende verso il basso, l’altra si dà una piccola spinta verso l’alto. Nel salire, la corda provoca un soffocamento di pochi secondi che, secondo alcune teorie erotiche, produrrebbe una sensazione molto vicina all’orgasmo.
Ma una delle due ragazze che si trovavano nel garage, scendendo è svenuta provocando l’impiccagione dell’altra, per la quale non c’è stato nulla da fare. L’altra è stata invece portata all’ospedale Sant’Andra con un codice rosso. Ad occuparsi del caso gli agenti del commissariato Fidene. Si sta ancora indagando sul ruolo del 45enne nella vicenda.
Lo Shibari è una pratica nata in Giappone che è stata usata come forma di incarcerazione, fino al 1700. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la pratica ha dato vita al Kinbaku, l’arte della legatura erotica. I piccoli nodi applicati sulla corda hanno origine dallo Shiatsu e servivano per stimolare alcuni punti anatomici.

venerdì 9 settembre 2011

Blog e cinismo...

Un consigliere comunale italiano che si trovava in vacanza con la famiglia a Stoccolma, finisce in galera per 2 notti perché avrebbe dato uno schiaffo al figlio. In Italia se abusi di un bambino, e diffondi i filmati in rete, ottieni audience e per di più, di questo passo ti fanno assessore e magari ti mettono pure a contatto con i minori. Non sarebbe la prima volta che il nostro blog affronta situazioni del genere, dove pedofili recidivi assumono incarichi che li mettono a contatto con i bambini.

Napoli, stupro in un call center: violenze su una minore



Violentata in un call center, mentre stava parlando, al telefono, con sua madre. E' accaduto a Napoli: vittima una minorenne dello Sri Lanka. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la ragazzina era andata in un call center di piazza Dante, gestito da un suo connazionale, per telefonare a sua madre. Approfittando dell'assenza di altre persone, l'uomo ha violentato la ragazza: all'altro capo del telefono, la mamma che ha ascoltato le urla della figlia e ha immediato allertato la polizia del suo paese.
Da lì, dalla collaborazione tra le forze dell'ordine dell'Italia e dello Sri Lanka e, soprattutto, grazie alla testimonianza della vittima che dopo essersi rivolta in ospedale si è poi rifugiata in un centro religioso delle Suore di Calcutta, che si è riusciti ad individuare il 45enne cingalese. L'uomo è stato rintracciato all'aeroporto di Fiumicino, da dove stava partendo per ritornare in Sri Lanka.

Violenza sessuale su bimba, indagato il padre


Violenza sessuale su bimba di cinque anni, indagato il padre.
Un imprenditore di Montefiascone è finito sotto inchiesta con l’accusa di violenza sessuale sulla figlia.
La bambina non ha ancora compiuto cinque anni.
Del caso si stanno occupando gli uomini della squadra mobile di Fabio Zampaglione, ma sulla vicenda si mantiene il più stretto riserbo.
La segnalazione sarebbe partita alcuni mesi fa dalla madre della piccola che si sarebbe rivolta prima ai servizi sociali, poi agli agenti di via Romiti.
La bambina è stata sentita in audizione protetta dagli uomini della sezione reati contro i minori e i suoi racconti sono stati ritenuti attendibili. Da qui, l’informativa alla procura e l’apertura di un fascicolo.
I presunti abusi, sui quali gli inquirenti indagano nella massima segretezza, sarebbero andati avanti per diversi mesi.

Pedofilia: molestie su 5 bambini, arrestato un pensionato

PAVIA, 9 SET - Un pensionato di 70 anni di Binasco (Milano) e' stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver molestato ripetutamente cinque bambini che abitano nel paese al confine tra le province di Milano e Pavia. A far scattare l'indagine e' stata la denuncia del genitore di uno dei piccoli, allertato da un vicino di casa dell'uomo. Il pensionato attirava i bambini nel suo cortile con caramelle e dolci, per poi accarezzarli e toccarli. L'uomo, che ha respinto tutte le accuse, si trova ora agli arresti domiciliari.(ANSA).

giovedì 8 settembre 2011

Meter: sadomaso, oltre 200 bambini tra forum e BBS

Meter: sadomaso, oltre 200 bambini tra forum e BBS
Immagini sadomaso di oltre 200 bambini tra forum e BBS sono state individuate dai volontari dell'associazione Meter Onlus (www.associazionemeter.org) e segnalati alla Polizia postale e delle comunicazioni di Catania. Un contenuto etichettato accuratamente: bambini in catene, legati e ripresi sotto la doccia, chiusi in gabbia. Si entrava con password per garantire l'esclusivita' del club per pedofili. E' la prima volta, in anni di lungo monitoraggio effettuato dall'associazione, che si verifica una concentrazione cosi' ampia e organizzata di queste foto. 'L'estate non dirada la violenza e lo sfruttamento per i pedofili - dice don Fortunato Di Noto -. Anzi, per loro il vantaggio e' che la gente pensa ad altro, distratta dalle vacanze. E cosi' succedono queste cose. Abbiamo totalizzato fino ad oggi un protocollo di 880 segnalazioni, circa 15.500 tra indirizzi, siti, forum che abbiamo indirizzato alla Polizia postale e delle comunicazioni e alle Polizie estere. Il problema e' uno solo: distrazione e non indignazione. Tutto si consuma realmente sotto i nostri occhi e paradossalmente c'e' solo il silenzio".

martedì 6 settembre 2011

Sportello Meter Padova, le foto

Per vedere le foto scattate domenica 4 settembre a Solesino, visita la pagina "Sportello Meter Padova", puoi accedere dal link a sinistra oppure cliccando qui: http://unavitasottile.blogspot.com/2011/09/lo-sportello-meter-padova-solesino.html

Terrorblanche, su Facebook continua la ricerca del cacciatore di bambini di colore

Eugene Terrorblanche, questo il nome di un profilo Facebook che sta facendo molto parlare di sè a causa di una foto shock del profilo che ritrae un uomo che mostra un bambino nero, apparentemente morto, come fosse un trofeo. Il nome trae ispirazione da un leader sudafricano, bianco e separatista, assassinato lo scorso anno. Il profilo è misterioso ed è controllato già da un pò di tempo. La foto (citata prima), utilizzata tra le immagini del profilo da giugno, è stata cancellata sabato. Questa notizia è stata diffusa dal Sud Africa Times, che ha pubblicato l’immagine sconvolgente.
Oggi controllando il profilo appare un uomo nero, probabilmente, con degli occhiali, una camicia bianca in preda ad uno strano ballo. La polizia del Sud Africa, appresa dalla stampa la notizia, ha chiesto immediatamente ai cittadini di collaborare per individuare l’uomo della foto, nonostante non sia ancora chiaro se la foto sia reale oppure manipolata.
Terrorblanche aveva 583 amici su Facebook, che dopo la notizia uscita sui giornali sono diventati 283. Sul suo profilo, come interessi ha elencato i coltelli, le armi da fuoco e quelle di auto-difesa, mentre come attività, il combattimento corpo a corpo e l’addestramento all’utilizzo di armi da tiro. La bancheca è aperta e visibile a tutti, il misterioso personaggio è single e scrive in una lingua incomprensibile. Fortunatamente ad alcuni dei suoi contatti gli album pubblicati non piacciono e non gli vengono risparmiati commenti crudi e di dissenso in inglese.
Terroblanche si descrive così: ‘Before the 9/11 terror attacks he had existed. A white supremacist/ right wing extremist and he is after all the blacks.’ 
Il Times riporta che la foto è stata pubblicata su Facebook già nel giugno 2010. Chiunque si imbatta in questo soggetto può ricorrere alla denuncia su Facebook e può segnalare alla polizia postale l’accaduto. Sul Corriere della Sera leggiamo: ‘Coloro che hanno fatto commenti favorevoli potranno essere accusati di non aver denunciato il fatto, di razzismo e di abuso su minori’ ha spiegato Miranda Giordano, direttore dell’istituto contro gli abusi sui minori ‘Per lui, l’accusa potrebbe essere omicidio (se l’immagine è reale) o lesioni gravi ad un bambino’.
Ora su Facebook si sono formati molteplici gruppi di protesta contro la foto del ‘cacciatore di bambini neri’, in inglese, spagnolo, italiano, in tutto il mondo l’indignazione si fa sentire. La paginaAntifanpage: Eugene Terrorblanche conta più di duemila membri e la bacheca è colma di commenti in tutte le lingue, di stupore ed indignazione.

Facebook, approcci sessuali con 11enne All'appuntamento chiesto alla bambina, l'uomo, domiciliato a Forli', ha trovato i carabinieri


Carabinieri
Prima l'aveva contattata su Facebook, con approcci sessuali spinti. Poi l'aveva invitata per un incontro in un paese del Ravennate. Al centro della vicenda una 11enne. 
Fortunatamente i genitori della bambina si sono accorti di tutto e hanno avvisato i carabinieri che ieri pomeriggio dopo avere bloccato l'uomo, un ventinovenne disoccupato originario di Lecce e domiciliato a Forli'. I militari lo hanno perquisito e arrestato: ora e' accusato oltre che di atti sessuali con una minore di 14 anni, anche di detenzione di materiale pornografico con minorenni. Secondo le verifiche dei militari, l'uomo aveva inviato alla ragazzina messaggi dall'inequivocabile significato sessuale. Poi si era deciso a darle un appuntamento per ieri mattina.
A questo punto i carabinieri, una volta avvisati dai genitori, hanno iniziato a pedinare l'uomo. Alla fine, si sono presentati all'appuntamento al posto della bambina. Piu' tardi e' stato sequestrato un computer portatile e un
telefono cellulare, dal quale erano stati realizzati accessi a siti pornografici. Dentro c'erano messaggi scritti alla undicenne, oltre a immagini generiche di altri bambini. Sono in corso ulteriori verifiche per capire se l'uomo abbia avuto contati con altri minori. La convalida del suo arresto e' stata fissata per domani.

Trenta 'guerrieri' tra gli 11 e i 16 anni Terrorizzano ragazzine al Giardino Bentivogli La polizia identifica baby gang che da mesi imperversa a San Donato


San Donato, parco Bentivogli (Fotoschicchi)
Bologna, 5 settembre 2011 - IL CAPO della baby gang gira con il coltello in tasca. Ai suoi ordini, una trentina di agguerriti e sfrontati minorenni, tra gli 11 e i 16 anni, maschi e femmine, italiani e stranieri, che da circa 4 mesi hanno preso possesso del Giardino Bentivogli e dell’adiacente piazza Spadolini, fra via Garavaglia e via San Donato. Ogni giorno arrivano verso le due del pomeriggio e stanno lì fino a tarda sera, qualche volta anche fino alle 23. Si sentono i padroni del parco e si comportano come tali: avvicinano gli anziani e chiedono soldi, insultandoli o peggio in caso di rifiuto; rubano le bici usando le tronchesi per tagliare le catene; per vincere la noia tirano sassi alla sede del quartire San Donato, rompendo i vetri delle finestre; addirittura una ragazzina di soli 11 anni, pur facendo parte del gruppo, è stata minacciata di morte e stupro su Facebook dopo essere stata vista chiacchierare con il fidanzatino di un’altra della banda. Il loro atteggiamento è arrogante. A polizia o carabinieri, se li controllano, dicono in tono sprezzante: «Abbiamo meno di 14 anni, non potete farci niente».
E’ QUESTA la situazione, ben nota a residenti, forze dell’ordine e presidente di Quartiere, del Giardino Bentivogli. La ‘banda di D.’ (dal nome del capo, un rumeno di cui, essendo minorenne, non diffondiamo il nome) sta rendendo la vita impossibile a tutti.
L’ultimo episodio risale a sabato sera. Verso le 19,30 due ragazzine di 16 anni, bolognesi , residenti in zona, sono andate al parco a riprendere le biciclette che avevano lasciato lì, legate a un palo, per tornare a casa. All’improvviso sono state accerchiate da una decina di ragazzi e ragazze della baby gang, che hanno tentato di prendere le bici. Le due hanno resistito, una è stata spintonata e presa per i capelli. Alla fine, il gruppo ha desistito e si è dileguato. Le vittime dell’aggressione, spaventate, sono tornate a casa con le loro biciclette.
IL PAPÀ di una delle due, informato dell’accaduto, è tornato con la figlia al parco e da lì ha chiamato la polizia. Sul posto sono arrivate le ‘volanti’ e, poco dopo, anche l’altra sedicenne con la madre. Le due hanno descritto i bulli e gli agenti si sono messi in caccia. Non ci è voluto tanto. Erano poco lontano, probabilmente sicuri di non essere stati denunciati. Sono stati fermati in cinque: quattro ragazzine e un maschio, di 13 anni, nato a Bologna ma nordafricano d’origine. Tre femmine sono invece bolognesi, due di 13 e una di 14 anni, mentre l’ultima ha 14 anni ed è nata in Cile. Abitano in zone diverse della città: via Marco Polo, via Salgari (al Pilastro), via Libia, via Tibaldi. Dell’accaduto è stata informata la Procura dei minori, che deciderà come procedere. Poi i minorenni sono stati riaffidati ai genitori, chiamati sul posto. Alcuni di loro avrebbero reagito in modo brusco con la polizia, minacciando addirittura azioni tramite i loro avvocati.
STANDO a quel che risulta al Quartiere, la maggior parte dei membri della baby gang appartengono a famiglie difficili. Vanno tutti a scuola, ma al pomeriggio sono liberi di fare ciò che vogliono. Nel corso delle settimane il loro comportamento è via via peggiorato, in una sorta di escalation. Prima i comportamenti da bulli, poi i danneggiamenti, al Quartiere (dove, oltre alle finestre, hanno manomesso anche un manicotto dei pompieri) e nel giardino, dove hanno rotto le luci segnapasso, infine i comportamenti violenti, con gli altri minorenni e con gli anziani. Senza farsi mancare i momenti ‘ludici’, come quando hanno piazzato in mezzo alla strada la rete di un vecchio letto e si sono messi a saltare come sul tappeto volante del Luna Park. Particolarmente inquietante il trattamento riservato alla bambina di 11 anni ‘colpevole’ di aver parlato con il fidanzatino di una rivale: sul suo profilo Facebook le hanno scritto: «Ti ammazziamo, ti violentiamo, stai attenta». La madre ha sporto denuncia: «Mia figlia ha subito minacce spaventose». Indaga la polizia.