giovedì 30 giugno 2011

Stefan Seebacher le ricerche continuano


Sono passati 30 giorni dalla scomparsa di Stefan Seebacher, il17enne altoatesino sparito lo scorso maggio dopo uno schiuma-party. Da allora nessuno l'ha più visto. Le uniche tracce rimaste sono il suo telefonino e un accendino, ritrovati su un sasso vicino all’Isarco. Un fatto che ha fatto subito temere per una caduta accidentale in acqua. L'ipotesi resta valida: i sommozzatori hanno ripreso a perlustrare il corso d'acqua.
Dopo una serie di accertamenti,  infatti, sono stati individuati alcuni punti "critici" del fiume che ora verranno attentamente scandagliati. Al momento  l’ipotesi più accreditata resta quella del malore improvviso e della successiva caduta nelle acque gelide che scorrono in Alto Adige. Ma le forze dell'ordine restano incerte poiché due cani - quelli dell'unità cinofila della polizia e del soccorso alpino- hanno seguito tracce diverse, pur fermandosi entrambi all'improvviso nello stesso punto a Rencio. I due segugi non si sarebbero mai avvicinati, invece, alla riva del fiume.

Su 
Facebook, intanto, sono nati diversi gruppi a sostegno della famiglia di Stefan che continua a sperare in una svolta. 

17enne difende l'amico pedofilo. Perchè?

Difficile rispondere a questa domanda, ma quello che so è che è importantissimo fare prevenzione, si deve parlare ai bambini di pedofilia, perché quando lo si fa se i bimbi subiscono o hanno subito trovano il coraggio di parlare, è importantissimo andare nelle scuole e coinvolgere i bambini su questo drammatico tema, il modo migliore per sconfiggere la pedofilia e la pedo-pornografia e parlarne.

ne abbiamo parlato tempo fa, ora l'uomo ha ricevuto una (lieve) condanna

La figlia filma il padre mentre abusa di lei

La mamma non credeva agli abusi del marito sulla 14enne, così la ragazzina ha ripreso tutto col cellulare: l'uomo è stato arrestato


Arrestato dalla polizia per atti sessuali su una minorenne. Le manette sono scattate per un uomo, residente in un paese della provincia, che avrebbe riservato le sue ‘morbose’ attenzioni nei confronti della figlia di 14 anni. Il pm Maria Rita Pantani ha ottenuto la misura restrittiva nei confronti del padre che da ieri mattina si trova nel carcere di Reggio. L'uomo avrebbe agito all’interno delle mura domestiche, quando la madre non si trovava in casa. A quanto pare ci sarebbe anche un filmato che accerterebbe le violenze. Filmato che sarebbe stato girato dalla stessa ragazzina col telefonino. La giovanissima, stanca delle violenze del padre, avrebbe voluto fornire una prova alla mamma che non credeva ai racconti della 14enne. Sarebbe riuscita a nascondere il cellulare, durante gli abusi, e così a ‘incastrare’ il padre orco.
A quel punto, la madre avrebbe deciso di andarsene da casa con al seguito le figlie. Si sarebbe diretta in una località del centro Italia e poi avrebbe denunciato il marito alla squadra mobile di Roma che ha avviato e condotto le indagini, in collaborazione con la squadra mobile di Reggio.
L’uomo, invece, sarebbe andato a denunciare la scomparsa di moglie e figlie ai carabinieri, ma il suo racconto molto confusionario ha insospettito le forze dell'ordine. I militari sono riusciti a rintracciare la donna che ha spiegato il motivo del suo allontanamento.
Stamattina c'è stato in tribunale l'interrogatorio di garanzia. Il padre ha parlato davanti al gip Antonella Pini Bentivoglio. L'uomo ha collaborato, anche se si è mostrato affranto e distrutto. La difesa, gli avvocati Noris Bucchi e Simone Bazzoli, non ha chiesto la revoca della custodia cautelare.

per anni abusa minore, un arresto nelle Marche

Per tre anni ha abusato di una ragazzina che all'epoca aveva meno di 14 anni: oggi un pedofilo di 56 anni, gia' noto per reati specifici, e' stato arrestato dai carabinieri di Sassocorvaro e Piandimeleto (Pesaro Urbino), con l'accusa di violenza sessuale continuata.
L'uomo, italiano, e' titolare di un locale pubblico: le violenze avvenivano nella toilette del locale, dove la ragazzina, anche lei italiana, doveva sottostare alle richieste dell'adulto.
L'inchiesta e' coordinata dalla procura di Urbino. (ANSA).

Pedofilia, Rignano: tutto da rifare


Giudice messo in aspettativa dal Csm, salta il collegio giudicante

Il processo per i presunti abusi alla scuola materna di Rignano Flaminio, in corso al Tribunale di Tivoli, dovrà ripartire da zero. Uno dei componenti del collegio giudicante, la dottoressa Marzia Minutillo Turtur, sarebbe stata collocata fuori ruolo dal Csm per consentirle di partecipare come membro esaminatore al concorso in magistratura. In questo modo, il collegio non potrà più essere formato.
Il processo di primo grado vede imputate cinque persone. Si tratta delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, dell'autore tv Gianfranco Scancarello e della bidella Cristina Lunerti. A vario titolo e a seconda delle posizioni sono accusati di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza.

L'intero fascicolo processuale, insieme con gli altri 210 che erano 'in carico' al tribunale collegiale nel quale risultava fino a qualche giorno fa componente Marzia Minutillo Turtur, passerà al ruolo del primo collegio, presieduto sempre da Mario Frigenti. Non riguardando persone in stato di detenzione, per l'inchiesta non ci sarà alcuna corsia preferenziale. A rigor di logica, in caso di creazione - sembra improbabile - di un nuovo collegio sarebbe da escludere che
 le difese acconsentiranno a 'salvare' l'attività dibattimentale finora svolta.

Fonti giudiziarie confermano che il tribunale di Tivoli avrebbe fatto un 
tentativo in extremis per risolvere la questione, chiedendo la revoca del 'fuori ruolo' del giudice o chiedendo al Csm di inviare un nuovo magistrato. Già dalla prossima udienza, fissata per il 4 luglio, il collegio non potrà essere formato.

martedì 28 giugno 2011

patrigno abusa della figlia della compagna

Catania, pedofilia: patrigno abusa della figlia della compagna

CATANIA, 28 giugno 2011 – Gli agenti della polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania hanno tratto in arresto, su ordine del Gip del Tribunale di Catania, Laura Benanti, su richiesta della Procura Distrettuale, un uomo di 32 anni che avrebbe abusato sessualmente della figlia di 10 anni della sua compagna. Grazie ad uno degli incontri tra il personale della polizia postale e gli alunni della scuole sui rischi di Internet e conseguentemente sulla pedofilia, una bambina ha infatti compreso chi fosse un pedofilo e cosa facesse e ha confidato, prima ad una compagna di classe e poi all’ insegnante, che lei era la vittima delle “attenzioni” del patrigno. La conseguente denuncia dell’insegnante ha smosso i meccanismi della macchina della Giustizia. I pubblici ministeri della Procura Distrettuale, Marisa Scavo e Antonella Barrera, aiutati da una neuropsichiatra, hanno quindi interrogato la piccola e la Polizia ha avviato le indagini nei confronti dell’uomo. Il mostro 32enne, venuto a conoscenza della denuncia, ha deciso di confessare tutto al Pubblico Ministero e ha spiegato di essere stato anche lui vittima, da bambino, di abusi sessuali. Può questo giustificare il terribile inferno che ha inflitto ad una bimba innocente, conscio soprattutto dell’esperienza vissuta? E’ una specie di attenuante? Il fatto è che non finiremo mai di provare sdegno e rabbia verso chi si macchia di una simile colpa, a prescindere da quello che è il suo passato.
Annamaria Balistrieri

"Più sei piccola, più ti pago"

prostitute
Avevano appena 12 anni quando hanno avuto i primi incontri con i loro 'clienti' importanti. Costrette a fare sesso da un gruppo di 16 persone, tutte arrestate a Cosenza. Ad incontrare le baby prostitute commercianti e noti imprenditori che pagavano somme più alte in caso di verginità delle piccole. Tra gli arrestati anche l'ex vicesindaco di Rossano Calabro, Le Pera (centrosinistra)




  • Due ragazze da vittime sono diventate aguzzine... La storia

  • Costrette a prostituirsi a 12 anni: 16 arresti a Cosenza


    Avevano appena 12 anni quando hanno avuto i primi incontri con i loro 'clienti' alcune delle minorenni coinvolte nel giro di prostituzione sgominato dai carabinieri in provincia di Cosenza, con l'arresto di 16 persone. Ad incontrare le baby prostitute sarebbero stati soprattutto commercianti ed imprenditori che pagavano somme più alte in caso di incontri con ragazze che non avevano mai avuto esperienze sessuali. Tra gli arrestati c'è anche l'ex vicesindaco di Corigliano Calabro. Italo Le Pera di 56 anni, ha ricoperto il ruolo di vicesindaco nella precedente amministrazione di centrosinistra che ha guidato la città fino allo scorso anno.
    Due ragazze, che sono tra le persone arrestate, da vittime sarebbero poi diventate carnefici, avviando alla prostituzione persino le sorelle piú piccole pur di trarne profitto. Nell'ambito della stessa operazione è stato accertato che uno degli arrestati avrebbe procurato su richiesta ad una vasta clientela prostitute anche non minorenni e in occasione di uno degli appuntamenti organizzati, insieme ad un terzo soggetto, avrebbe sequestrato e violentato una delle vittime.
    E'stato inoltre provato che uno dei destinatari del provvedimento procacciava su richiesta a una vasta clientela prostitute anche non minorenni e in uno degli appuntamenti organizzati avrebbe, con un terzo soggetto, sequestrato e violentato una delle vittime. Il tariffario previsto per i rapporti con le minori prevedeva un corrispettivo molto più elevato in caso di consumazione con ragazzine senza esperienze sessuali, favorendo in questo modo l'avvio di giovani indigenti alla prostituzione in tenera età.
    Gli ultimi risvolti investigativi hanno poi consentito ai carabinieri di risalire agli abituali clienti, tra i quali persone facoltose del cosentino.

    sabato 25 giugno 2011

    SOFFIA... SPEGNI CHI SPEGNE


    Oggi ricorre la giornata dell'orgoglio pedofilo, i pedofili riuniti accendono una candela azzurra, noi diciamo no, sono 8 anni che si celebra questo schifo ed è ora di finirla...
    Spegniamo chi spegne il futuro dei bambini. No alla pedofilia.


    Domenico Mattiello il pediatra pedofilo ha confessato in lacrime... di coccodrillo, poteva pensarci prima a quello che faceva PEDOFILO


    Il pediatra pedofilo confessa in lacrime

    «Ho molestato durante le visite»

    Il medico interrogato in carcere dal pm ha ammesso in lacrime di aver abusato di alcune bambine

    Per 4 anni ha violentato due cugine 14enni: arrestato


    Un filippino, le violenze su sue connazionali


    Per quattro anni ha violentato e molestato due ragazze minori di 14 anni: stamattina gli agenti della mobile di Lecce hanno arrestato T.D.R.A, cittadino delle Filippine, indagato per il reato di violenza sessuale aggravata e continuata commessa per circa quattro anni nei confronti di due minorenni anch'esse filippine. La squallida vicenda, spiega la polizia, si è sviluppata nell'ambito di rapporti di amicizia tra connazionali. Infatti, le famiglie delle ragazzine e l'arrestato erano legati da un forte vincolo di amicizia e le vittime, cugine tra loro, frequentavano spesso la casa del loro molestatore. Le violenze sarebbero iniziate circa quattro anni fa e sono andate avanti fino allo scorso gennaio, quando le cugine hanno parlato con le loro rispettive famiglie, confidando le attenzioni subite. L'uomo, hanno spiegato approfittava di ogni occasione utile, anche mentre in casa delle minori erano presenti i genitori, che erano all'oscuro della situazione. La misura cautelare, richiesta dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero, è stata emessa dal gip Martalo'.

    Facebook e Vatican Wars, la privacy e la pedofilia...

    Facebook colpisce ancora e forse bisogna insegnare a questa multinazionale cosa sia il rispetto della legge, dei sentimenti, della vita delle persone.
    Questa multinazionale sta diventando una multinazionale del crimine?
    La privacy non esiste, anzi proprio loro se ne fregano, dentro in facebook c'è di tutto: gli insulti, le istigazioni a delinquere, l'ironia contro bambini violentati e uccisi, l'istigazione all'uso delle sostanze stupefacenti.
    Sì, qualcuno dovrebbe insegnare a Facebook le “buone maniere”, poi ora si dilettano a insultare un miliardo di cattolici, molti di più dei loro utenti, casuali e annoiati, con Vatican Wars.
    Non bastava favorire pedofili e maniaci vari, a caccia di bambini, dovevano fare di tutto e di più.

    Vatican Wars se qualcuno non lo sapesse è un gioco on-line che spinge i partecipanti divisi in squadre Templari e Crociati a misurarsi in temi dibattuti dalla chiesa come: aborto, matrimonio omosessuale, l'ordinazione delle donne e il controllo delle nascite. Ogni squadra agisce per garantire che un giocatore dell'altra non sia eletto "Papa". Ehrlich fondatore della Sgr Games che ha prodotto il gioco afferma di aver svolto numerosi sondaggi tra i cattolici prima di lanciarlo. Non voglio commentare, non ne vale la pena, chi ha il buon senso lo usi.

    venerdì 24 giugno 2011

    Bullismo: Commenterò questo articolo prossimamente, intanto mandate i vostri commenti.


    Bullismo Scuole Molestie Sessuali: provvedimenti troppo drastici?
    Che il bullismo (soprattutto nelle scuole) sia un qualcosa da abbattere senza pietà è un concetto scontato. E ancor di più se si tratta di molestie sessuali, sempre più frequenti (purtroppo). Ma da qui a evitare come la peste qualsiasi tipo di contatto fisico mi sembra un tantino esagerato. Voi non credete? Eppure da qualche parte nel mondo succede che per far fronte ai problemi più gravi e delicati si raggiungano livelli allucinanti! Come alla The Quest Academy di Croydon, vicino a Londra, per farvi un esempio lampante, dove gli alunni (dagli 11 ai 18 anni) possono essere puniti se solo si lasciando andare ad un semplice abbraccio.
    E’ il caso di Dayna Chong, 15 anni, che è stata appunto ripresa e punita per aver abbracciato una compagna di classe in un momento di sconforto da parte di quest’ultima. Ora, io mi domando e dico: non sarà un po’ troppo esagerato? Capisco il bisogno di far sentire al sicuro questi ragazzi (e sono d’accordo), preservandoli da ogni “male” possibile e immaginabile, ma tutto si deve fare con un minimo di grano salis! Se una o uno non sono più nemmeno liberi di mettere un braccio intorno alle spalle di un amico o di un’amica in difficoltà dove andremo a finire? Che servano regole ferree per mantenere una certa disciplina, specie riguardo ai soggetti più ribelli che potrebbero approfittare dell’ingenuità e della debolezza dei ragazzi più piccoli, sono d’accordo, ma la scuola non ha il diritto di trasformarsi in un carcere! Non può proprio farlo, a mio modesto avviso. Le risse o altri tipi di violenza non si placano e non si dissuadono vietando in assoluto ogni tipo di contatto fisico. Non bisogna essere una psicologa per capirlo! Anzi, scommetto che così facendo si va a creare una tale frustrazione in più a quelle che già di per sè l’adolescenza regala, tanto da far scoppiare chissà quali bombe appena questi ragazzi sono liberi di uscire dalle aule e dall’istituto stesso. Ma forse l’antifona è questa, giusto? Basta che non succedano casini a scuola, poi se per la strada o dietro casa o chissà dove combinano di peggio chi se ne frega, non è più responsabilità di nessuno, o almeno non di preside e corpo docenti!
    Fortunatamente sono molti i genitori a essere irritati dall’atteggiamento scolastico in questione, considerando tale regolamento (come dico io) esagerato per non dire ridicolo! Per paura del bullismo e di altre forme di violenza nascondiamo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi, vietando tutto il possibile e basta? Senza parlare, senza discutere, senza analizzare il problema insieme ai ragazzi stessi? Dove andrà a finire, allora il confronto? La socializzazione? A partire dagli 11 anni questi poveretti che andranno a studiare in scuole di questo genere si ritroveranno a pensare, fra loro, che “toccare” anche solo con un dito la spalla di un amico sia “peccato”. Sia “sbagliato”. Che gli unici con cui poter avere un qualche tipo di rapporto fisico siano i genitori ed eventuali fratelli o sorelle, all’interno delle mura della propria casa.
    La scuola dovrebbe essere uno dei primi posti (se non il primo in assoluto) dove un bimbo, un ragazzo, possa imparare cosa sia avere a che fare con gli altri, coetanei e adulti che siano, al di là della famiglia. Imparare a capire se stesso attraverso gli altri, imparare a fidarsi, imparare ad affinare l’istinto e la ragione, insomma non li si può mica isolare così! Tanto varrebbe partorire dei robot e basta! Tali riflessioni e proteste, però, non servono. I diregenti dell’istituto sono categorici: il contatto fisico non è permesso perché è spesso associato a comportamenti disdicevoli oppure bullismo e può portare a risse. La regola crea un ambiente disciplinato che è fondamentale per l’apprendimento ed il rispetto.
    Capito? Io mi tocco se ci sono…

    uomo arrestato per molestie a minori a Trieste

    (ANSA) - TRIESTE, 24 GIU - Un operaio di 37 anni e' stato arrestato dalla Polizia di Muggia (Trieste) per molestie nei confronti di alcuni minori. A subire le attenzioni a sfondo sessuale dell'uomo, residente a Muggia, sono stati alcuni bambini della comunita' cinese di Trieste.
    A denunciare l'episodio sono stati i genitori dei minori. Le indagini che hanno portato all'arresto sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste.

    giovedì 23 giugno 2011

    L'associazione "Meter" apre una sede a Roma: parla Don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore di Meter

    "Meter", l’associazione onlus impegnata nella difesa dei bambini, ha aperto una sede a Roma in via Niccolò Macchiavelli, in zona Termini. La nuova struttura, si avvale della presenza concreta di volontari e professionisti con l’obiettivo di educare alla cultura dell'infanzia per prevenire abusi e progettare interventi a favore delle piccole vittime. Nell’intervista di Emanuela Campanile, il fondatore di "Meter", don Fortunato Di Noto si sofferma sulla lotta alla pedofilia:RealAudioMP3 

    R. – La pedofilia, l’abuso sessuale, l’abuso in genere sul’infanzia, oggi più che mai, è veramente una delle più grandi piaghe dell’umanità. Non dobbiamo fermarci agli appelli. La sede di Roma nasce dall’invito pressante che Benedetto XVI, proprio il 25 aprile scorso, ha rivolto a noi rappresentanti a Castel Gandolfo alla recita dell’Angelus quando ci ha incoraggiato e ci ha detto di continuare quest’opera. Ricevere questo messaggio del Santo Padre per noi è stato non solo un conforto ma un rilancio ulteriore di servizio ecclesiale e inoltre ci ha detto che dobbiamo aiutare anche le parrocchie, gli oratorii, coloro che si occupano di bambini, ad agire in rete, agire senza gelosie ma in una gioiosità pastorale per far sì che possiamo promuovere questo tipo di servizio.

    D. –C’è anche un sito web dell'associazione: www.associazionemeter.it. L’associazione "Meter" ha un numero verde: 800.455.270. Che cosa fa l'associazione? Come lavorate?
    R. – La cosa più importante è la nostra presenza nel territorio, in maniera non certamente virtuale ma reale. Per chi ha bisogno di contattarci per qualsiasi problema - non soltanto legato all’emergenza e quindi all’abuso in sé ma anche per richieste di percorsi di formazione, interventi nelle parrocchie per i catechisti, per i parroci, per i vescovi... - noi diventiamo servitori di tutto ciò che riguarda l’infanzia in un percorso educativo, in un percorso formativo, in un percorso informativo. Siamo nel territorio perché per noi questo è di fondamentale importanza; sarebbe inutile avere una sede virtuale tanto per ricevere una volta tanto qualche telefonata. I volontari, i nostri operatori - residenti a Roma e nella diocesi di Roma - sono a disposizione per l’emergenza, per i percorsi di prevenzione, per i percorsi di informazione, per incontri nelle scuole, incontri nelle parrocchie… Ma, poi, non dimentichiamo i rapporti con le università, i rapporti con il mondo culturale, con il mondo imprenditoriale, con il mondo artistico; portiamo avanti anche una rappresentazione attraverso una fiaba per aiutare i bambini a crescere in maniera attenta, vigile, sempre non legata solo all’abuso. Quindi, una serie di servizi che non vuole “colonizzare” Roma ma anzi, al contrario, vuole mettere un valore aggiunto, un valore positivo, a ciò che già c’è a Roma e quindi di conseguenza con la specificità, che è un carisma proprio di "Meter", che vuole incidere nella realtà. Quando abbiamo siglato con mons. D’Ercole, il vescovo ausiliare dell’Aquila, con il movimento “tra Noi”, che è della diocesi di Roma e che ci ha fornito questa possibilità, questo immobile, abbiamo detto che la nuova struttura vuole diventare un servizio e noi siamo servitori dei bambini di Roma, servitori dei piccoli fedeli di Roma, servitori dei piccoli cittadini di Roma: chiedete il nostro intervento, chiedete la nostra presenza, e noi saremo lì col nostro carisma, con la nostra specificità, con un nostro modo di agire senza allarmismi e senza "caccia alle streghe" di turno, come spesso sta accadendo in questi ultimi tempi, ma favorendo una cultura nuova alla luce del Vangelo, alla luce di un’esperienza ventennale riconosciuta in tutto il mondo.

    Pedofilia: atti sessuali con bimba, 29enne fermato a Rimini


    Uomo del Bangladesh. Piccola ha riportato 30 giorni prognosi


    Ha attirato con una scusa una bambina di sette anni dentro un bazar di oggetti etnici e poi l'ha palpeggiata e sottoposta ad avance fino a procurarle 30 giorni di prognosi e farla piangere. Con questa accusa, a Bellaria Igea Marina (Rimini) i Carabinieri hanno fermato un ventinovenne del Bangladesh, S.M., residente a Castelfranco Veneto (Treviso), celibe, senza occupazione. L'ipotesi di reato e' atti sessuali con minorenne. I carabinieri sono intervenuti dopo una chiamata al 112 dei genitori delle piccola. (ANSA).

    4 RAGAZZINI AL GIP: "VOLONTARIO SOCCORSO CI VIOLENTO'"

    Quattro ragazzini, di eta' compresa tra i 14 ed i 17 anni, hanno ammesso stamani di fronte al gip Silvia Carpanini che Raffaele Aquilino, 57 anni, volontario del soccorso e infermiere in un istituto per anziani, arrestato il 15 aprile scorso dagli uomini della squadra Mobile di Genova per violenza sessuale su minore, reato continuato nel tempo, che l'uomo li adesco', li porto' a casa propria dove consumo' con loro rapporti sessuali. Altri due, convocati dal pm Stefano Puppo e dallo stesso gip per essere sentiti in incidente probatorio, hanno dato risposte diverse: il primo ha ammesso, ma solo parzialmente; il secondo ha negato recisamente di avere consumato rapporti sessuali con il 57enne. Aquilino secondo l'accusa avrebbe consumato nella sua abitazione di via dei Giustiniani, nel centro storico di Genova, almeno cinque rapporti sessuali con vari ragazzini di eta' inferiore a 14 e 17 anni. Avrebbe adescato le vittime per strada, in centro, promettendo loro soldi (40 euro a prestazione) e ricariche telefoniche. Lui davanti agli inquirenti ha sempre negato.
    Stamani di fronte al gip che aveva firmato l'ordinanza di custodia cautelare che l'ha portato in carcere non si e' presentato. In aula era presente solo il suo difensore, l'avvocato Gianfranco Pagano.

    ABUSI SU BIMBA DI 10 ANNI, UN ARRESTO A PALERMO

    Un commerciante palermitano e’ stato arrestato dalla polizia per violenza sessuale nei confronti di una bimba di dieci anni. Nella sua abitazione, nel corso di una perquisizione, e’ stato trovato materiale pedopornografico. In manette e’ finito C.F., di 50 anni. L’uomo e’ stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palermo, Riccardo Ricciardi.
    L’indagine e’ scattata in seguito alla denuncia presentata dalla madre della bambina. La donna ha raccontato che la figlia, da circa una settimana, era solita recarsi tutti i pomeriggi presso un esercizio commerciale per aiutare una signora che, in cambio di piccoli lavoretti all’interno del negozio, le dava cioccolatini, caramelle e piccole somme di denaro. Ma all’occhio attento della mamma non era sfuggito il fatto che la piccola ritornava ogni volta agitata e sconvolta, cosi’ le ha chiesto cosa non andasse.
    La bimba all’inizio ha cercato di tranquillizzare la donna mamma ma successivamente scoppiando in lacrime, le ha confidato che al negozio non vi era nessuna donna ma solo un uomo che faceva con lei delle “cose porcherose” dopo averle fatto vedere filmati pornografici su un computer in cambio di regali e denaro minacciandola che se avesse raccontato ai genitori quanto accadeva, non le avrebbe piu’ fatto i regali.
    Cosi’ la polizia ha identificato l’uomo, gia’ in precedenza condannato per il reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne. E nei suoi confronti e’ stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento e’ stato disposto dal gip del Tribunale di Palermo, Riccardo Ricciardi. Le ipotesi di reato contestate sono di violenza sessuale e di detenzione di materiale pedopornografico.
    Nel corso delle indagini la piccola vittima e’ stata sentita alla presenza di un consulente tecnico e da personale della polizia, confermando quanto dichiarato dalla madre, raccontando che l’uomo le regalava cioccolatini e caramelle ed anche soldi, e descrivendo gli atti sessuali subiti. La bimba ha anche raccontato che con quei soldi aveva acquistato anche un paio di scarpe con il tacco, che aveva indossato per farle vedere all’uomo. Inoltre, la piccola ha fatto riferimento ad un tatuaggio che il 50enne aveva su un fianco, come e’ stato poi riscontrato dagli investigatori.

    Locri, anni di violenze su una minorenne: due arresti

    Anni di violenze su una minorenne della Locride, iniziate quando la ragazza aveva meno di 14 anni: i carabinieri della compagnia di Locri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip della procura locale nei confronti di due giovani, uno di 19 anni e uno di 22, accusati di violenza sessuale aggravata e continuata su minore. La ragazza, che ha avuto il coraggio di raccontare le gravi violenze subite, è stata trasferita in una struttura protetta, dove tuttora dimora. Si tratta, rilevano i militari, del quarto caso di violenza su minori scoperte dai carabinieri di Locri negli ultimi due anni.


    Questi i due avanzi di galera...




    BEVILACQUA GIANFRANCO, VENTINOVENNE DI MARINA DI GIOIOSA JONICA (RC), GIA’ NOTO ALLE FORZE DELL’ORDINE, IN ATTO GIA’ DETENUTO IN CARCERE  PER ALTRA CAUSA.














    COMMISSO SALVATORE, VENTIDUENNE DI SIDERNO.

    lunedì 20 giugno 2011

    pediatra pedofilo arrestato: registrava gli abusi sulle piccole vittime

    Nome: Domenico Mattiello 
    Professione: pediatra/pedofilo


    le foto che ci piacciono di più: quelle segnaletiche

    Relazione di una settimana trascorsa all'insegna del distacco.

    La mia doveva essere una settimana per dire stop, pausa, un pochino di riposo prima di ripartire. Non è stato così, appena spieghi alla comitiva con cui sei partito di cosa ti occupi principalmente, emergono situazioni, racconti, storie che non ti lasciano il tempo di fermarti e riflettere che subito ti rendi conto che stai lavorando ancora. Fermiamoci a riflettere, per noi del settore che ci occupiamo di pedofilia e abusi sui bambini non esistono ferie. C'è proprio poco da dire o da relazionare. Cosa è successo ve lo spiegherò più avanti. Io intanto rimango al mio posto.

    Pediatra pedofilo arrestato: registrava gli abusi sulle piccole vittime

    Domenico Mattiello, medico pediatra di 64 anni operante nel vicentino, è stato arrestato da più di 24 ore con l’accusa di abusi sessuali su minori. Le manette sono scattate proprio in flagranza direato durante una visita ad una bambina di tre anni grazie all’ausilio di telecamere nascosteinstallate dalle forze dell’ordine all’interno dello studio delmedico.
    L’indagine era partita in seguito ai racconti fatti da una bambina di soli tre anni e successivamente 

    da un’altra bambina di sei anni che aveva riferito di strani giochi effettuati dal proprio dottore. Mattiellocollaborava anche con gli asili della zona ed era rappresentate della Federazione nazionale dei medici pediatri. Ora, dopo l’arresto, l’Ordine dei Medici di Vicenza ha deciso per una sua espulsione dall’albo.
    L’uomo, oltre alle violenze praticate sui bambini, era solito riprendere con una videocamera nascosta le visite mediche e, molto presumibilmente, i video registrati finivano all’interno di una rete di pedofilia.

    Pedofilia: scarica file porno su pc, arrestato torinese

    Scaricava e condivideva filmati pedopornografici sul suo computer. Per questo un magazziniere di 38 anni della periferia di Torino è stato arrestato dagli agenti della polizia postale di Genova al termine di una lunga ed articolata indagine condotta da alcuni poliziotti 'infiltrati' nel web. L'uomo, regolarmente sposato e padre di due figli, è stato sorpreso mentre scaricava alcuni file pedopornografici.(ANSA).

    domenica 19 giugno 2011

    'Meter' di don Di Noto apre una sede a Roma

    L'associazione Meter fondata da don Fortunato Di Noto ad Avola, in provincia di Siracusa, apre una sede a Roma. La stipula e' stata firmata nel corso del convegno dal titolo 'Dalla profezia alla comunione' organizzato per ricordare la figura di don Sebastiano Plutino, sacerdote e fondatore del movimento 'Tra Noi', a dieci anni dalla sua scomparsa. Alla firma del contratto ha presenzia monsignor Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare dell'Aquila e assistente spirituale del movimento 'Tra Noi'. "La sede a Roma e' un sogno che si avvera, ma anche un segno di speranza - sottolinea don Di Noto - Anzi, e' un ritorno alle origini visto che la missione di difendere l'infanzia dalla pedofilia e dalla pedopornografia online e' nata proprio qui nella capitale, alla fine degli anni Ottanta, mentre studiavo all'Universita' Gregoriana. Oggi, riallacciamo un discorso mai interrotto con questa citta'".

    venerdì 10 giugno 2011

    ABUSI SU DODICENNE, UN ARRESTO NEL RAGUSANO




    Nella prime ore della mattinata odierna, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un giovane di Scicli in esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Modica, Patrizia De Marco , richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Alessia La Placa, con il coordinamento del Procuratore Capo  Francesco Puleio. Il giovane è ritenuto responsabile del reato di abuso sessuale continuato) in danno di una ragazza di dodici anni.
    Gli accertamenti della sezione “specializzata” della Squadra Mobile, un polo investigativo permanente di riferimento per la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza, hanno consentito di far venire alla luce una serie di avvenimenti di indubbia gravità, accaduti nel corso del tempo ad opera di un soggetto “vicino” alla famiglia che approfittava del rapporto confidenziale per eludere i controlli dei genitori, ignari della turpe vicenda. Elevatissima la soglia di attenzione della Magistratura e delle Forze di Polizia alle problematiche collegate agli abusi sessuali nei confronti dei più deboli, che negli ultimi tempi hanno assunto connotazioni e dimensioni di rilievo sempre maggiore, anche sotto il profilo della sicurezza pubblica. La degenerazione oggi più grave in tema di violenza contro le donne è costituita proprio dal fenomeno dell’abuso sessuale, indizio inequivocabile della fine del rispetto umano. La difesa delle fasce più deboli, bambini e giovani donne in particolare, costituisce una priorità nell’ambito dell’azione di tutela della legalità condotta dalle Forze di Polizia sotto la direzione della Magistratura.

    giovedì 9 giugno 2011

    METER, 20% RAGAZZI CHATTANO E POI INCONTRANO SCONOSCIUTI

    (ASCA) - Roma, 9 giu - L'88% dei ragazzi ha un computer, ma il 54% chatta da solo direttamente nella sua camera e il 20% non si fa problemi a incontrare sconosciuti incontrati chattando online. E molto spesso gli insegnanti non conoscono Facebook. E' questo il risultato di un sondaggio condotto dall'Associazione Meter onlus di Don Fortunato Di Noto (www.associazionemeter.org) nell'ambito del progetto ''Minori online: internet e sicurezza'' attivato presso gli Istituti Compresivi del Comune di Noto per l'anno scolastico 2010/2011. Il progetto ha coinvolto quattro Istituti Comprensivi che hanno visto la presenza degli operatori Meter per lo svolgimento delle attivita' previste. Gli intervistati sono stati 196 tutti al pc, possibilmente da soli.

    Secondo i risultati, la quasi totalita' degli interessati possiede un computer (88%) e la maggior parte dei ragazzi (54%) lo tiene nella propria camera. Questo impedisce ai genitori di controllare l'uso del computer da parte del figlio. I motivi per cui utilizzare il computer sono svariati: i giochi (27%), le chat (21%) lo scaricamento di file (21%), i compiti (17%) e la navigazione in rete (14%). I ragazzi, inoltre, considerano la rete internet un modo per passare il tempo libero (37%), oltre che per fare amicizia (23%), per studiare (20%) e per soddisfare le proprie curiosita' (20%). Il 12% dei ragazzi dichiara di non ricevere mai l'interesse dei genitori per il modo in cui utilizzano internet e il 6% di riceverlo raramente. Il 34%, inoltre, dice di non aver mai navigato in rete con i genitori. Circa il 14% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto inviti ad incontrare amici virtuali, e il 20% di averli addirittura incontrati.

    Ragazzina svela in un tema: "Lo ‘zio’ mi ha violentata"


    Per sei mesi la tredicenne ha subìto in silenzio le sue attenzioni morbose. Poi il racconto-choc

    Pisa, 8 giugno 2011 - NON ha avuto la forza di parlare, ma è riuscita a (de)scrivere l’incubo che da sei mesi la stava tormentando. E lo ha fatto a scuola, in un compito in classe di italiano: è andata fuori tema, ma è servito a mettere fine al suo inferno. Su quel foglio protocollo, a marzo la ragazzina - una tredicenne della provincia di Pisa che frequenta la terza media - ha raccontato le ripetute violenze sessuali alla quale sarebbe stata sottoposta - il condizionale è d’obbligo - da parte di quello che lei definisce ‘zio’, ma che in realtà è il fratello del suo nonno materno, un sessantenne che abita vicino alla studentessa.

    E COSÌ, allibita dopo aver letto quel drammatico tema, in cui la studentessa descriveva i ‘giochi particolari’ con lo ‘zio’, la professoressa d’italiano, dopo aver sentito il dirigente scolastico, ha immediatamente avvertito i genitori della ragazzina. Senza por tempo in mezzo si sono rivolti all’autorità giudiziaria per denunciare quanto la loro figlia aveva sostenuto, allegando nella querela una copia del tema con lo scabroso racconto-sfogo-appello della tredicenne.

    APPENA ricevuti gli atti - siamo nello scorso mese di marzo - la Procura della Repubblica apre immediatamente un’inchiesta e il magistrato al quale viene affidata - il sostituto procuratore Antonio Giaconi - avvia subito le indagini. Ovviamente svolta nel massimo riserbo a tutela della ragazzina, l’attività investigativa porta ben presto a riscontri concreti alle accuse della studentessa, tantoché il pubblico ministero chiede e ottiene dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lo ‘zio’, che così viene arrestato e finisce per un certo periodo nella casa circondariale Don Bosco, mentre attualmente l’uomo è agli arresti domiciliari.

    DOPO DOMANI è in programma l’incidente probatorio davanti al giudice Concettina Garreffa per l’audizione della minorenne che sarà assistita da un perito nominato dallo stesso magistrato. Lo ‘zio’ - difeso dagli avvocati Crescenzio Franci e Andrea Di Giuliomaria - è accusato di una pluralità di episodi di violenza sessuale (4-5) avvenuti tra il settembre 2010 e il marzo scorso, nei quali l’uomo avrebbe costretto la ‘nipotina’ a subire reciproci toccamenti nelle parti intime.

    Pedofilia: tredicenne racconta abusi in tema a scuola

    PISA, 8 GIU - Ha denunciato le violenze sessuali subite in un tema a scuola e cosi' ha fatto arrestare il suo aguzzino. Protagonisti della vicenda una tredicenne della provincia di Pisa e il fratello sessantenne del nonno materno che ora si trova agli arresti domiciliari. Tra due giorni si svolgera' l'incidente probatorio con la testimonianza della ragazzina. L'adolescente per circa sei mesi non ha detto a nessuno delle 'attenzioni particolari' subite dall'uomo che e' accusato di almeno 4 o 5 episodi di violenza sessuale avvenuti tra il settembre 2010 e il marzo scorso. (ANSA).

    martedì 7 giugno 2011

    era ora... per chi ha necessità di contattarci, le nostre comunicazioni non servono il gioco ma una cosa seria.

    Skype, blackout risolto ma dopo ore di ''sofferenza''

    Il blocco, avvenuto verso le 13, ha coinvolto pc e cellulari in tutto il mondo.

    Skype è andato di nuovo giù. A meno di due settimane dal blackout mondiale della rete di telefonia via web, dalle ore 13 di oggi si sono registrati problemi per molti degli utenti, impossibilitati a collegarsi. Per oltre un'ora la società, recentemente acquisita da Microsoft, non ha trovato una soluzione al problema.
    L’unica dichiarazione ufficiale la si trova su Twitter: “A small number of you may have problems signing in to Skype. We’re investigating the cause, and hope to have more details to share soon.” ("Una piccola parte di voi potrebbe avere problemi nel collegarsi a Skype. Stiamo investigando la causa e speriamo di avere più dettagli da condividere al più presto". 
    Poi, verso le 14,30, sempre via Twitter, la conferma che il problema è stato identificato e che si sta procedendo a risolverlo. Diverse utenze hanno iniziato a ricollegarsi regolarmente e il crash sembra in via di soluzione.

    Italia senza collegamento, aggiornamenti tramite Twitter

    Sembrerebbe che il problema non abbia riguardato tutti gli utenti ma comunque una gran parte di essi. Sicuramente in Italia Skype ha subito un blocco totale e l'Europa sembra la più colpita dal crash, ma segnalazioni vengono da molti paesi di tutto il mondo. Il consiglio di Skype è di attendere il ricollegamento automatico alla rete, senza tentare continuamente di collegarsi manualmente.  Chi vuole tenere sotto controllo l'evolversi della situazione può collegarsi alla pagina Twitter di Skype (http://twitter.com/#!/Skype)  o alla pagina web del team di Skype  (http://heartbeat.skype.com/2011/06/problems_signing_in_to_skype_f.html).

    Utenti infuriati sul web

    Su Twitter e nei forum piovono intanto migliaia di commenti da parte degli utenti che si lamentano del malfunzionamento e si interrogano su quali possano essere le cause. Molti attribuiscono al passaggio a Microsoft la responsabilità dei problemi di collegamento, sempre più frequenti negli ultimi tempi.  Un'ipotesi più fantasiosa, ma non per questo improbabile, è invece quella che collegherebbe il blackout di oggi all'attività dell'hacker russo che si fa chiamare Efim Bushmanov. Questi negli ultimi giorni avrebbe hackerato il codice di Skype per renderlo pubblico e costringere così il software, ora in mano a Bill Gates, a diventare open source.

    Pedofilia: sesso con alunno, arrestato insegnante di Catania

    La Polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un insegnante di 44 anni dell'istituto alberghiero di Catania, incensurato, responsabile di atti sessuali con un minore, suo alunno, di 15 anni. Il reato e' stato commesso la notte precedente all'arresto in una stanza di un albergo in provincia di Reggio Calabria dove l'uomo si trovava con il minorenne per la fiera 'Cittanova Floreale' per pubblicizzare la sua attivita' di coltivatore e commerciante di the. L'arrestat e' stato portato nella casa circondariale di Palmi in regime di isolamento. (ANSA).

    skype, ennesimo black-out

    Essendo presente un nuovo black-out di Skype, ricordiamo che le segnalazioni possono comunque essere fatte utilizzando la chat di MSN vitasottile@live.com attiva nelle 24 ore (sperando di avere individuato il guasto che la sconnetteva dalla rete) oppure è possibile sempre e comunque inviare una mail a unavitasottile@alice.it.

    Skype, ennesimo black-out



    Skype è nuovamente fermo ed è ormai la terza volta nel giro di pochi mesi. Ignote le cause. Il gruppo ammette i problemi e spiega di essere al lavoro alla ricerca di una soluzione..


    Da alcune ore risulta essere impossibile effettuare il collegamento a Skype e l'uso normale del client per telefonate, videochiamate ed instant messagging. Il problema è diffuso e coinvolge molti utenti: il tutto sarà presumibilmente risolto entro poche ore.
    Skype ha immediatamente notificato via Twitter di essere informata dei problemi in atto ed ha avviato immediatamente le necessarie procedure di controllo per carpire l'origine del black-out. Il problema sarebbe stato identificato in una errata configurazione che ha portato gli utenti alla disconnessione dal network ed alla miriade di segnalazioni che ha immediatamente fatto tornare alla memoria quanto accaduto in occasione dei due black-out massimi già sperimentati nei mesi scorsi (l'ultimo nel mese di maggio).
    Skype spiega che gli utenti non dovranno far nulla per ripristinare il collegamento: occorre al momento soltanto aspettare che il sistema risolva da sé le errate configurazioni che hanno portato alla caduta del network, dopodiché tutti gli account saranno progressivamente riattivati.
    Tutti gli aggiornamenti in tempo reale sono disponibili su Webnews.it. Al momento Skype non sembra però pronta ad offrire workaround o consigli ulteriori: si chiede pazienza e si promette massimo impegno al fine di un ripristino quanto più solerte possibile del network.