lunedì 31 gennaio 2011

Facebook, 30enne adesca minorenni per foto hot e le ricatta


Facebook oltre ad esser un ottimo social network dove poter incontrare vecchie amicizie o farne di nuove, dove poter farsi pubblicità, purtroppo è anche un luogo in cui è facile cadere nelle trappole di alcuni pedofili. L’ultimo caso riguarda un uomo di 30 anni, di Ventimiglia che è stato denunciato per estorsione, sostituzione di persona e detenzione di materiale pedopornografico al termine di un’operazione del commissariato di Ventimiglia, in collaborazione con la polizia postale.
Ma adesso cerchiamo di capire cosa è successo. Stando a quanto pervenuto sembra che l’uomo in questione avesse aperto un proprio profilo su Fb sotto falso nome. Qui poi adescava e riusciva a convincere ragazzine tra i 13 e i 14anni a farsi mandare foto e filmati in pose hot.
Una volta quindi entrato in possesso del materiale scattava il ricatto: il 30enne chiedeva alle sue vittime 50 euro per  non divulgare su Facebook le immagini compromettenti.  Ma a quanto pare alla fine è stato tratto in inganno: l’uomo è stato incastrato dopo che una delle due ragazzine gli ha consegnato una busta con i soldi  in un bar.
In seguito, durante la perquisizione a casa del 30enne la polizia ha sequestrato un pc dentro il quale è stato trovato materiale pedopornografico. Ma ora è finalmente tutto finito.
Che dire? La pedofilia è sempre e comunque dietro l’angolo, ma ciò che fa riflette è anche dell’altro: la mancanza di pudore e di ingenuità delle ragazzine di oggi giorno che già a 13-14 anni sono pronte a mettersi in posa e “regalare” scatti hot.

giovedì 27 gennaio 2011

scusate ma giusto è il tempo e giusta è l'emozione... questo video lo dedico a tutti i bambini



scusate la pubblicità, non è di nostra intenzione, per toglierla basta cliccare sulla X in alto allo spot a destra.

il giorno della memoria... per non dimenticare


"Vento di primavera" per il Giorno della Memoria

Esce nelle sale italiane il film che racconta la deportazione degli ebrei parigini. Una pagina oscura della storia francese, in cui le prime vittime furono i migliaia di bambini scomparsi nei campi. GUARDA IL TRAILER

26 gennaio, 2011        tratto da: http://tg24.sky.it/tg24/spettacolo/2011/01/26/vento_di_primavera_trailer_giorno_della_memoria.html


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In occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, esce nelle sale italiane Vento di Primavera, film francese diretto da Roselyn Bosch. Ambientato a Parigi il film affronta anche il tema, considerato ancora tabù oltralpe, delle numerose responsabilità francesi rispetto alla deportazione di migliaia di ebrei verso i campi. Vento di Primavera parte dalla retata (La Raffle, il titolo originale) di Montmartre del 16 luglio 1942, quando oltre 13mila ebrei parigini vennero rinchiusi nel velodromo d'Hiver in attesa di venire smistati versi i campi di sterminio. Il bisogno di raccontare questo episodio della storia francese è partito da Ilan Goldman, produttore del film e originario proprio della comunità di Montmartre "Il Vel’ d’Hiv è stata la retata più massiccia di tutti tempi e nessuno ci ha mai girato un film!" spiega il produttore - "Ho visto quasi tutti i film sulla Seconda Guerra Mondiale, ma non ne ho mai visto nessuno che avesse come tema centrale la deportazione degli ebrei francesi. La retata del Vel d’Hiv ne è la manifestazione più eloquente e la più terribile. E’ un evento accaduto 67 anni fa e il cinema non lo aveva mai affrontato."

Nel film si cerca di affrontare anche la controversa questione del collaborazionismo francese. Spiega sempre Goldman: "Vorrei che una volta per tutte si dicesse quello che Vichy ha fatto subire agli ebrei. Quello che Laval, Bousquet, Pétain e il collaborazionismo hanno inflitto a un intero popolo. E allo stesso tempo vorrei rendere omaggio al popolo francese. E’ un fatto poco noto, ma i due terzi della comunità ebraica francese sono sopravvissuti alla guerra. E’ la percentuale più alta tra tutti i paesi occupati dalla Germania Nazista e questo non certo grazie alle nostre autorità! Questo è l’argomento che mi interessava. Contrariamente a quanto si possa immaginare, il popolo francese non deve sentirsi in colpa."

Per la regista, Roselyn Bosch, centrale è invece la questione dei bambini. Per la regista la cosa più atroce della seconda guerra mondiale è che per "la prima volta che degli adulti si sono interessati espressamente ai bambini, allo scopo di annientarli. E’ un fatto unico nella storia del mondo in simili proporzioni: un milione e mezzo di bambini sono stati sterminati. Infatti è una delle ragioni che mi hanno spinta a realizzare questo film e a girarlo dal punto di vista dei bambini."

Nel cast anche Jean Reno, che interpreta il dottor Weisman, realmente esistito, un dottore ebreo che si ostina a fare il medico anche nelle condizioni impossibili del campo. L'attore francese racconta il suo stupore quando gli è stato offerta la parte: "Non è il genere di soggetto, né di personaggio, che di solito mi richiedono. E questo mi ha toccato molto. Mi è venuto a trovare, ancora non aveva la sceneggiatura, aveva soltanto il desiderio di testimoniare, di raccontare quell’evento terribile, mi ha parlato di Joseph Weismann, che avevano appena ritrovato… Io sono rimasto sorpreso e lusingato di poter partecipare a un film che tratta un tema così importante".

Attenti alla Rete

PEDOFILIA. Pedofilia Il report dell’associazione Meter: scoperti 1386 “orchi” dal primo gennaio ad oggi. E nel nostro Paese il fenomeno è in vertiginoso aumento.
ll dato è a dir poco allarmante: 1.386 “orchi” che hanno agito in rete dal primo gennaio 2011 ad oggi. Pari, a conti fatti, a circa 1.400 utenti che sfruttano i bambini come merce di scambio sul web. È l’agghiacciante report fornito dall’associazione Meter, che da anni si batte contro la pedofilia e la pedopornografia. «Il Papa ha ragione quando parla dell’opportunità di relazioni positive collegate a internet. Perché la Rete è un dono di Dio, certo. Ma l’uso che ne fa l’uomo crea mille pericoli dai quali dobbiamo guardarci»: ad affermarlo è don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell’Associazione che interviene sulle parole dedicate in questi giorni da Benedetto XVI al fenomeno della Rete e le sue opportunità. Ma subito torna a rilanciare l’emergenza pedofilia sul web.

Cifre che fanno rabbrividire, tenuto conto che in poco più di due settimane, le prime del 2011, sono state diffuse 1.738 foto, pari a 1.000 bambini coinvolti e 15 video in sole 15 comunità virtuali. Piccole vittime la cui età oscilla dai primi giorni di vita ai 12 anni. Un fenomeno in vertiginoso aumento in Italia. Un mercato del sesso intorno al quale ruota un giro d’affari di oltre due miliardi di euro. «Tra qualche giorno pubblicheremo il report con tutti i siti e le preferenze – continua Di Noto - dei pedofili che abbiamo segnalato e denunciato nel 2010. Non mancano diversi sospetti italiani. Da qui l’impegno dell’associazione che da 20 anni rappresenta una sentinella per la difesa e il rispetto dei piccoli». E conclude: «La vita virtuale ha effetti dirompenti nella vita reale. Per questo Meter è disponibile, come sempre, ad incontrare operatori e famiglie ed elaborare percorsi educativi per responsabilizzarne all’uso del web. Uso consapevole, responsabile ed etico».

Per ogni segnalazione, il numero verde è 800455270, il sito internet raggiungibile all’indirizzo www.associazionemeter.org.

mercoledì 26 gennaio 2011

ancora un'insegnante pedofilo

Molestava gli allievi, arrestato per pedofilia un maestro di chitarra a Roata Rossi

Incredulità nella piccola frazione alle porte di Cuneo. Tre bimbi si sono rivolti ai genitori che hanno denunciato il fatto alla Polizia. Venerdì il fermo. L'uomo era già stato condannato nel 2002 con la stessa accusa

Incredulità e sgomento a Roata Rossi per una bruttissimo fatto di cronaca che ha toccato la piccola frazione alle porte di Cuneo. Una vicenda delicata, della quale ancora non si conoscono esattamente i dettagli, ma che vede protagonista un uomo di 45 anni, G.C., arrestato su ordine di custodia cautelare emessa dal Gip nella giornata di venerdì scorso (la notizia è trapelata solo in giornata), con un'accusa infamante: pedofilia. Le indagini, delicate e condotte con estrema cautela dagli uomini della Squadra Mobile di Cuneo agli ordini del dottor Luigi Chilla, hanno portato alla luce una torbida vicenda: l'uomo, maestro di chitarra presso la piccola parrocchia di Roata Rossi, da tempo addocchiava e molestava i suoi allievi, bimbi in tenera età.
Dopo aver subito più di un approccio, tre di loro si sono confidati con i genitori, che a loro volta si sono rivolti alla Questura. Di qui è partito il lavoro dei poliziotti, minuzioso, ma sempre condotto in modo molto discreto. Dopo aver raccolto tutto il materiale utile alle indagini, il Gip ha disposto il fermo di G.C. con conseguente custodia cautelare presso il carcere del Cerialdo, in attesa del processo.
Purtroppo, il pedofilo 45enne non è nuovo a fatti del genere: nel 2002 G.C. aveva patteggiato la pena di dieci mesi di carcere per lo stesso tipo di reato.
Tutti i particolari della vicenda saranno resi noti in una conferenza stampa indetta nei prossimi giorni dalla Questura di Cuneo.

Sesso con 14enne rom, prof condannato a due anni

È stato sorpreso mentre era chiuso in macchina, nelle campagne di Bitonto, in comportamenti inequivocabili mentre compiva atti sessuali con un ragazzino rom di 14 anni. Il protagonista è un insospettabile insegnante di 62 anni. L'episodio, da cui poi è partito l'arresto e la condanna dell'uomo, F. P. F,  incensurato, docente al liceo scientifico "Galileo Galilei" di Bitonto (Bari), risale al 18 gennaio scorso.
Posto subito agli arresti domiciliari l’uomo ha deciso di confessare non solo il rapporto sessualecon il ragazzino rumeno, ma di aver avuto altri rapporti con minori in date precedenti al giorno dell’arresto. In particolare gli atti sessuali consistevano in rapporti orali con compenso di 10 euro per ciascuna prestazione. La pena patteggiata è stata sospesa proprio per la decisione dell’uomo di ammettere le sue responsabilità, oltre al fatto che non ha precedenti penali. I carabinieri già da alcuni giorni indagavano per accertare alcune segnalazioni di presunti adescamenti di minori nei pressi del campo rom di via Palo.
L’arresto è stata una conseguenza dei controlli quotidiani eseguiti dai militari  nelle campagne immediatamente adiacenti all’accampamento. Non è escluso che altri adulti possano aver addescato i ragazzini nomadi, forse, costretti dai genitori stessi a vendere il proprio corpo anche per pochi euro. Il professore, che ha chiesto ed ottenuto il rito abbreviato, è stato condannato a due anni e la pena è stata sospesa. Dopo pochi giorni di assenza, sarebbe già rientrato in servizio a scuola. La magistratura, però, avrebbe già informato l'ufficio scolastico provinciale dell'episodio e non è escluso che a giorni arrivino provvedimenti disciplinari nei confronti del docente.

lunedì 24 gennaio 2011

Ylenia Della Santina ritrovata sana e salva

Confermato da poco l'effettivo ritrovamento di Ylenia Della Santina 16anni, è stata ritrovata dagli agenti della squadra mobile che hanno rintracciato la telefonata di sabato alla madre, la minore si trovava con il fidanzato in un campo nomadi di Brescia. Il ritrovamento è avvenuto alle 16:45 circa, la giovane al momento dell'arrivo dei poliziotti si sarebbe dimostrata collaborativa e avrebbe chiarito il motivo del gesto. Successivamente è stata accompagnata in questura e riconsegnata ai genitori.

Pedofilia, la denuncia di don Fortunato: "Gli orchi utilizzano i social network"

Solo a gennaio Meter ha egnalato la presenza di 17 comunità
Avola – I pedofili utilizzano i social network per veicolare informazioni e immagini in cui i bambini come sempre sono le prime vittime. La denuncia è, manco a dirlo, di don Fortunato Di Noto che, solo nei primi giorni di questo nuovo anno, ha segnalato la presenza di 17 comunità pedofili nei social network, per un totale di 1386 utenti.
“Il Papa ha ragione quando parla dell’opportunità di relazioni positive collegate a internet. Perché la Rete è un dono di Dio, certo – aggiunge il fondatore di Meter - ma l’uso che ne fa l’uomo crea mille pericoli dai quali dobbiamo guardarci”. Per il sacerdote antipedofili, le parole dedicate in questi giorni da Benedetto XVI al fenomeno della Rete e le sue opportunità sono quanto mai condivisibili, ma il sacerdote siciliano torna a sottolineare l’emergenza pedofilia in Rete.
E spiega: “Tra qualche giorno pubblicheremo il nostro report con tutti i siti e le preferenze dei pedofili che abbiamo segnalato e denunciato nel corso del 2010. Posso dirvi però che dal 1° gennaio ad oggi abbiamo segnato 17 comunità pedofile nei social network, per un totale di 1.386 utenti”. Non solo: don Fortunato ricorda che “Questo significa un totale di 1.738 foto, pari a 1.000 bambini coinvolti e 15 video. Il tutto solo in 17 comunità!”.
Dall’inizio del 2011 Meter ha già inviato un totale di circa 1.652 segnalazioni per quanto riguarda altrettanti siti e riferimenti. “Non mancano – dice Di Noto – anche diversi sospetti italiani. Questo è il mondo parallelo denunciato dal Papa”, continua, un mondo: “Fatto di soprusi, violenze che ledono la dignità dell'uomo e soprattutto dei bambini”.

Ylenia Della Santina forse ritrovata

Dalle prime indiscrezioni web sembrerebbe che la 16enne Ylenia Della Santina scomparsa da Vaciglio una frazione in provincia di Modena nella notte tra Giovedì e Venerdì scorso, sia stata ritrovata e che la telefonata in lacrime di Sabato effettuata alla madre sia solo una finta. Resteremo collegati per ulteriori sviluppi.

STATO DI ALLERTA: Ylenia Della Santina 16anni


Ylenia Della Santina 16 anni
Scomparsa nella notte tra giovedì e venerdì scorso da Vaciglio, Modena. Sabato è giunta una telefona da un numero sconosciuto alla madre dove la ragazza in lacrime chiedeva aiuto. Molto probabilmente si tratta di rapimento, chi avesse notizie utili al ritrovamento contatti le forze dell'ordine 112 oppure invii una mail a: bambiniscomparsi@associazionemeter.org . Potete anche utilizzare il link qui a fianco.

sabato 22 gennaio 2011

Ritrovate SANE E SALVE AGNESE E SERENA... lo stupro era inventato

Come si fà ad inventare una cosa del genere... può una bugia così colossale giustificare una scappatella, una bravata adolescenziale? è la cosa che ci chiediamo tutti da ieri e l'unica risposta che mi sono dato io è SI! però! esiste un però... per inventare una bugia così grande significa che c'è qualche problema ma quale sia questo problema purtroppo non lo sappiamo, ma credo che con la fuga da casa e con la successiva bugia a seguito, non si sia risolto anzi forse avrà aggravato di più la condizione di problema. Un consiglio lo voglio dare non solo ad Agnese e a Serena ma a tutti i ragazzi e ragazze, parlate con i vostri genitori sempre, non esistono problemi irrisolvibili, il sistema per risolvere un problema è il dialogo. Se poi parlare con i genitori non è possibile per svariati motivi, esistono persone che possono ascoltarvi e aiutarvi e anche qui l'unico modo è il dialogo.

Ritrovate a Centocelle le due ragazzine scomparse da Correggio

Vagavano, in apparente stato di shock, in via delle Anemoni
Si è conclusa il 21 gennaio a Roma la fuga delle due sedicenni scomparse, lo scorso 17 gennaio, da Correggio, in provincia di Reggio Emilia.
Serena B. e Agnese L. avevano passato il pomeriggio presso il centro commerciale del loro paese, dove erano state accompagnate dai loro genitori, con la volontà di fare qualche acquisto. Ma in realtà le due ragazze avevano già pianificato una fuga, così una volta cambiato abiti e spento i cellulari, si sono dirette verso la stazione di Reggio Emilia dove hanno comprato un biglietto per Milano.
Una volta arrivate nel capoluogo lombardo, come avrebbero dimostrato anche i filmati di alcune telecamere di sorveglianza della stazione ferroviaria, hanno proseguito il loro viaggio verso la Capitale.
Le due minorenni sono state ritrovate da due uomini, padre e figlio, nei pressi di via degli Anemoni, nel quartiere Centocelle, mentre vagavano in evidente stato di shock. Una delle due era scalza e mostravano entrambe segni di graffi e sangue sulle mani e sul volto. I due passanti hanno immediatamente chiamato le forze dell'ordine.
«Abbiamo visto due ragazze attraversare la strada barcollanti che chiedevano aiuto, venivano da un giardinetto di fronte ai palazzi. Erano entrambe scalze e sporche, una di loro era macchiata di sangue in faccia e sui polsi. Sembravano in stato di shock, erano molto alterate, sembrava non sapessero neanche di trovarsi a Roma. Ad un certo punto si sono accasciate dietro un cassonetto.
Ci chiedevano di essere riportate a casa, erano esauste. Quando è arrivata la polizia e l'ambulanza del 118 ci hanno abbracciati».
Per le giovani si era temuto il peggio, non si escludeva l'ipotesi di un abuso sessuale da parte di alcuni malviventi, così sono state portate al Policlinico Casilino anche per un riscontro di un'eventuale violenza subita.
Fortunamente i rilievi non hanno evidenziato alcun abuso.
Le forze dell'ordine hanno ritrovato gli oggetti personali delle due ragazze, sparsi per il parco e nascosti dietro dei cassonetti.
Al momento dell'arrivo dei genitori le ragazze avrebbero ammesso la fuga volontaria e la messa in scena della finta aggressione per giustificare l'allontanamento da casa.

giovedì 20 gennaio 2011

STATO DI ALLERTA: Agnese Lasagni e Serena Setti 16 anni



Agnese Lasagni e Serena Setti 16 anni
Scomparse da Correggio, in provincia di Reggio Emilia Lunedì 17 Gennaio 2010, gli inquirenti non escludono la fuga volontaria. Sono scomparse verso le 18:00 dal Centro Commerciale "I Petali" della stessa città. chi avesse informazioni utili contatti i carabinieri o invii una mail a: bambiniscomparsi@associazionemeter.org. E' possibile utilizzare anche il link qui a fianco.

lunedì 17 gennaio 2011

FIRENZE/COMUNE: DON FORTUNATO DI NOTO E' CITTADINO ONORARIO

Don Fortunato di Noto e' cittadino onorario di Firenze. Lo ha deciso il Consiglio comunale, con 36 voti favorevoli su 36 presenti. Il conferimento della cittadinanza onoraria era stato proposto da numerosi consiglieri di vari schieramenti. Nato ad Avola il 18 febbraio 1963, don Fortunato Di Noto e' il fondatore dell'Associazione Meter ed e' da sempre impegnato nella lotta contro la pedofilia e la tutela dell'infanzia in Italia e nel mondo.

Pedofilia/ Bimba stuprata a Enna, condannati madre e compagno

Con il pretesto di riti esoterici avrebbe violentato per anni la figlioletta della convivente, a conoscenza di quanto accadeva. Adesso il tribunale di Enna ha condannato a 7 anni e mezzo un operaio cinquantanovenne e la ex convivente, madre della vittima, di 45 anni. L'imputato sosteneva di essere la reincarnazione del faraone egiziano Ramsete e che la bambina fosse destinata a reincarnare la principessa sposa del faraone, attraverso una serie di riti di iniziazione. Sarebbe stato durante questi riti, con candele, frasi magiche e segni tracciati con liquidi rossi sul corpo nudo della piccola, che avvenivano gli abusi iniziati quando aveva circa 11 anni. Dagli iniziali palpeggiamenti, il muratore sarebbe passato ad abusi sempre piu' gravi fino allo stupro avvenuto durante quella che lui aveva definito la cerimonia che avrebbe permesso alla principessa di incarnarsi nella bambina.A raccontare tutto e' stata la ragazzina che, stanca di quella situazione, era scappata di casa e si era rivolta ad un centro di accoglienza per minori.

sabato 15 gennaio 2011

Violenza sessuale aggravata su minorenni. Operaio arrestato a S. Salvo

A San Salvo un operaio di 20 anni è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Vasto. L’accusa per il giovane è di violenza sessuale aggravata a carico di due ragazze minorenni.
Si è giunti all’arresto del giovane dopo una lunga e minuziosa indagine partita dalla denuncia della madre di una delle ragazzine.  Successivamente si è appurato che gli abusi riguarderebbero anche un’altra minore.
Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso dal Procuratore della Repubblica di Vasto e questa mattina i Carabinieri hanno proceduto all’arresto. Mancano altri particolari sulla delicata vicenda. Gli inquirenti infatti mantengono uno stretto riserbo sugli episodi riguardanti gli abusi, al fine di tutelare i minori coinvolti.

Feltre: violenze fisiche "sistematiche" sui bambini all'asilo gestito dalle suore

FELTRE. «Quando il ricorso alla violenza, come nel caso in esame, è sistematico, tanto da imporre ai bambini un regime di vita pesante, doloroso e insopportabile e da determinare in loro un vero e proprio stato di terrore, è fin troppo evidente che, al di là delle soggettive intenzioni di chi agisce, si versa nell'ambito del delitto di maltrattamenti».

È questo il passaggio "cruciale" delle motivazioni depositate dai giudici della Corte di Cassazione, in base alle quali sono stati dichiarati inammissibili i ricorsi di suor Umberta e suor Fidenzia, per la vicenda delle "punizioni" fisiche di alcuni bambini dell'asilo Sanguinazzi di Feltre, in provincia di Belluno.

I giudici, accogliendo il ricorso del procuratore generale della Corte d'Appello di Venezia e delle parti civili (rappresentate dall'avvocato Franco Tandura) che chiedevano la condanna delle due suore per il reato più grave di maltrattamenti, hanno annullato con rinvio la sentenza dei magistrati veneziani del 2 febbraio 2010 (condanna a 6 mesi di reclusione per il reato più lieve di abuso di mezzi di correzione).

Punizioni fisiche assodate.
 I giudici delle Corte Suprema per spiegare i motivi della loro decisione partono da un fatto, a loro dire, incontestabile. Punto di partenza - sottolineano i giudici - è che il ricorso alla violenza fisica in danno dei bambini che frequentavano l'asilo gestito dalle due imputate non è «oggetto di negazione da parte delle appellanti e dunque» costituisce «un dato certo, da cui partire per l'esatta qualificazione del comportamento» delle suore.

Un clima di paura.
 I giudici, inoltre, sottolineano il clima di paura creato all'interno dell'istituto, precisando come «la disciplina imposta ai bambini nell'ambito scolastico era frutto di dette punizioni corporali, esibite innanzi a tutto il complesso dei bambini, in modo che nella comunità si era ingenerata, per induzione o meglio per paura, la convinzione della necessità dell'ubbidienza e dell'adeguamento ai precetti imposti dalle imputate». 
Bandire ogni forma di violenza.
 Nell'articolata analisi dei giudici della Cassazione, si precisa come il discrimine tra il reato di abuso di mezzi di correzione (articolo 571 del codice penale) e quello di maltrattamenti (articolo 572) «non può essere individuato nell'intenzione soggettiva» di chi li compie. E aggiungono: «In tutte le relazioni, non solo quelle familiari, ma anche quelle scolastiche o ricreative, nel cui ambito si sviluppa la personalità dell'individuo e dove costui raggiunge completezza e maturità, deve ritenersi bandita ogni forma di violenza, quale legittimo strumento al quale fare ricorso a fini educativi».


Non fu abuso di mezzi di correzione.
 I magistrati della Suprema Corte spiegano il motivo per il quale non va ascritto alle due imputate il reato di abuso di mezzi di correzione, in base al quale sono state condannate a sei mesi dalla Corte d'Appello di Venezia. Il ricorso ad un mezzo oggettivamente non consentito, ossia la violenza fisica, «anche se utilizzato con scopo emendativo, non rientra neppure nella previsione dell'articolo 571 del codice penale, ma integra, a seconda degli effetti che produce, altre ipotesi incriminatrici».

Il passaggio cruciale delle motivazioni è quello riportato all'inizio dell'articolo. Il ricorso sistematico alla violenza, tale da imporre un regime di vita pesante ai bambini, non può che essere un reato di maltrattamenti.

Sarah Scazzi: interrogato Michele Misseri, ma riconosce solo 2 lettere


michele-misseri-250x166.jpgPare abbia detto veramente poco Michele Misseri nell'interrogatorio di oggi, che si è concluso nel carcere di Taranto dopo poco più di un'ora.
Nell'interrogatorio, voluto dai difensori di Sabrina, Michele Misseri ha risposto solo alla domanda se riconoscesse due lettere inviate alle figlie.
La risposta è stata affermativa, ma per il resto Misseri si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Lo ha raccontato Daniele Galoppa, avvocato di Michele, uscendo dal carcere di Taranto. Francesco De Cristofaro, l'altro avvocato, voluto per Michele dalla sua famiglia, in particolare dalla figlia Valentina, ha detto: "Non possiamo riferire il contenuto delle dichiarazioni rese dal nostro assistito pena la violazione del segreto istruttorio. Noi rispettiamo il Codice di procedura penale".
All'interrogatorio hanno assistito, oltre ai legali di Sabrina (Emilia Velletri e Franco Coppi) e dello stesso Misseri, anche il procuratore Franco Sebastio e il procuratore aggiunto Pietro Argentino.

Simona Solito e Stefano Aurora Ritrovati sani e salvi

Secondo alcune indiscrezioni on-line Simona Solito e Stefano Aurora i due fidanzatini di Taranto sarebbero stati ritrovati.

STATO DI ALLERTA: Simona Solito e Stefano Aurora




Simona Solito e Stefano Aurora
Scomparsi da Taranto Mercoledì 5 Gennaio intorno alle 12:00 al momento la pista più accreditata è quella della fuga volontaria. Chi avesse informazioni lo segnali al link qui di fianco.

I Bambini del Mondo, tutto pronto per l’11ma edizione del festival


Anche quest’anno Bambini del Mondo vuol dire solidarietà il ricavato della vendita dei biglietti per assistere agli spettacolo (solo 3 euro) sarà devoluto all’Associazione Nadia Onlus per un progetto di cooperazione allo sviluppo in Africa e precisamente per la costruzione di un sistema di raccolta e distribuzione di acqua potabile per alcuni villaggi a Durame.
“Per i grandi valori portati avanti dalla manifestazione – dicono Claudio Criscenzo  e Giovanni Di Maida – I Bambini del Mondo  nel corso degli anni hanno avuto riconoscimenti ufficiali da parte dell’Unicef che li ha nominati Ambasciatori di pace nel mondo; dall’associazione contro la pedofilia Meter di don Fortunato Di Noto; da Don Pierino Gelmini per i “niños de rua” del Brasile; dall’Accademia di Studi Mediterranei; dalla società Dante Alighieri; da Sua Eccellenza l’arcivescovo di Agrigento”.
l'articolo completo lo trovate qui.

venerdì 14 gennaio 2011

Pedofilia: abusava di una 13enne, arrestato

Milano, Pedofilia: abusava di una 13enne, arrestato

14 Gennaio 2011
La ragazzina, costretta ad assumere farmaci abortivi

Violenza sessuale aggravata e detenzione di materiale pedopornografico. Questa l’accusa con cui è stato arrestato a Milano un cingalese di 23 anni.

L’uomo avrebbe abusato ripetutamente della figlia 13enne di una lontana cugina.
Avrebbe costretto la ragazzina a subire rapporti completi non protetti, documentati con foto e video. In più occasioni, inoltre, le avrebbe somministrato farmaci abortivi.
L’uomo avrebbe lasciato intendere alla sua vittima che, prima o poi, l’avrebbe sposata.

Le violenze si sarebbero consumate nell'abitazione della 13enne, tra settembre e dicembre 2010, all’assenza dei genitori di lei.

Dopo aver subito per quattro mesi, la giovane ha raccontato tutto ai genitori, i quali hanno presentato una denuncia in Procura che ha portato all’arresto dell’uomo.

mercoledì 12 gennaio 2011

Pedofilia: 14enne filma abusi, preso 60enne

Milano: Stuprata per anni e poi artefice dell’arresto del suo aguzzino. 
Protagonista della vicenda, una 14enne residente alle porte di Milano, vittima delle attenzioni di un amico di famiglia. 

La storia ha inizio nel 2005. Forte del rapporto di fiducia instaurato con la madre, l’imputato porta la giovane nella propria abitazione di Inveruno, dove la costringe a consumare i rapporti sessuali, per poi imporle il silenzio con bastoni e coltelli.

Stanca degli abusi, si convince a denunciare grazie ad una puntata della trasmissione “Le Iene” dedicata alla pedofilia. 
Un appuntamento ed un cellulare sono sufficienti. Nel corso dell’ultimo incontro, la 14enne filma di nascosto gli abusi subiti. 
Presenti, dunque, i materiali in Procura, per il 61enne parte l’iter processuale conclusosi ieri con una condanna per violenza sessuale aggravata ad otto anni e quattro mesi. 

lunedì 10 gennaio 2011

Io, finta 14enne in chat: così spunta "l’amico" pedofilo

“Ciao sono Marco. Vorresti un amico che fa tanto per te…cosa vorresti… chiedi”. “Ciao sono Lucia 13 anni Savona. Una bella rikarika:-) E tu in cambio?”. “Tue foto e giochi con me” “Ke foto vuoi?? Non è ke poi ti arrabbi Xké sono troppo pikkola e non ti piaccio?? Dimmelo xké ci rimango male!!!”. “Tranquilla. Va bene in intimo. Cosa hai fatto di sex fino ad ora?”. “Mi hanno tokkato un po’”. Marco ha 47 anni. E’ stato condannato per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico e per violenza sessuale su minori. Minori come Lucia che adescava on line. La conversazione tra Marco e Lucia riportata è infatti la trascrizione di un’intercettazione telematica effettuata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Anche Antonio, 35 anni, ha trovato Sara con pochi click, come dimostrano le intercettazioni pubblicate in esclusiva su Sky.it. Sara ha 15anni. 
Antonio si è presentato a Sara come un tardo adolescente. “Quanti anni hai?”. “21, sarò per caso troppo vecchio?”. “Sì”. “Ma dai ho solo 6 anni più di te”. “Vabbé, mi sembri carino ed educato quasi quasi mi hai convinto”.  “Mi piacerebbe conoscerti meglio. Mi mandi una foto?”. “Scusa Antonio vorrei dirti una cosa che mi preme: se le tue intenzioni sono quelle di usarmi con te non vorrei più avere a che fare…” “Sto cercando una tipa con cui avere una storia seria quindi….”. Ma la storia seria finisce così: “Com’è farsi un dito. Dai inviami qualche foto mentre ti tocchi”. “Questa ti piace?”. 

Di Sara e Lucia sono pieni i banchi delle scuole medie e poco più. Perché in chat soprattutto per una ragazzina tra i 12 e i 15 anni è facilissimo cadere nella rete di un pedofilo. Ma è davvero così? 
Per capirlo ho creato un profilo di una 14enne su Facebook e uno di una 12enne sulla chat di Tuttogratis, fingendomi appassionata dei Pokemon. Un disegnino al posto della foto e via alla ricerca di “nuovi amici”. 
Ed ecco un nuovo amico che su Facebook inizia a chattare con me. “Uff. Hai 14 anni”. “Perché tu?”. “37”. “Ti trucchi?”. “Sì”. “Perché”. “Per sentirmi più grande”. “Ma tu sei già una donna”. E la conversazione va avanti per ore. Ricevo anche in regalo un cuore digitale. “Ti piace parlare con me o ti annoi perché io sono pikkola e tu sei grande?”. “Sono grande ma so essere anche bambino”. “Di dove sei?”. “Di Torino e tu?”. “Di Trieste. Peccato, siamo lontani e io cerco amicizie in carne e ossa, ma magari un giorno ci incontreremo”. Un pedofilo? Forse. 

Appena iscritta alla chat di Tuttogratis, invece, mi arrivano in mezz’ora decine di mail da un utente che dice di avere quasi 18 anni. Tutte con lo stesso stile: “Ciao grazie per avermi accettato sei fidanzata? Ti descrivi?”. “Castana, capelli lunghi e occhi a mandorla”. “Complimenti, hai una foto da vedere?”. “No”.“Hai già baciato?”. “No”. “Ma avresti voglia?”. “Sì”. “Io ho una voglia pazza di sentire le tue labbra sulle mie”. E ancora: “Ti posso chiedere una cosa?”. “Sì” “Che misura hai di seno?”. “Ma ti interessa solo il fisico?”. “No tutto. Cerco una ragazza d’amare”. Ma insiste: “Di te cosa guardano? Hai dei bei seni? Un bel fisico?”.
Che il pericolo di essere adescati sia alto lo dimostra anche il passaparola che noto sui profili delle mie amiche: “Attenzione all’utente XXX e a XXX: cercano di conoscere e poi adescare ragazze minorenni.” Uno di questi, un 50enne di Milano, scrive sulla bacheca di una “mia amica” di 12 anni: “Sei bellissima, ti vorrei conoscere”. 

Le “amiche” che trovo in rete sono ancora più in pericolo di me. Perché accettano amicizie da chiunque, nella convinzione che più contatti hai e più sei importante. Poco importa poi chi ci sia dietro a quel nickname. Poco importa che il nuovo amico abbia accesso a tutte le informazioni private, forse anche per colpa delle impostazioni della privacy poco intuitive e difficili da gestire anche per un adulto.
Non solo. Sul mio profilo non c’è nessuna immagine personale che possa attirare l’attenzione di un pedofilo ma solo disegnini. Sul loro, invece, sì. Centinaia di foto in cui si “improvvisano veline” per uno scatto. Tacchi, minigonne, o intimo. Ricercano ognuna la propria femminilità, la propria capacità seduttiva. Vogliono sentirsi grandi e hanno un’insaziabile curiosità per quel mondo degli adulti che si avvicina. E si dimenticano la loro timidezza. Perché lo schermo non arrossisce e tutto diventa lecito.

Ma quel gioco ad essere grandi può trasformarsi presto in un incubo. Perché è proprio su questo terreno che si muovono i pedofili. Si presentano spesso per tardo adolescenti e riempiono di complimenti le ragazzine. Le lusingano e le fanno sentire donne. Entrano prepotentemente nelle loro teste prima che nel loro corpo. E non le attirano né con le caramelle né con le ricariche ma con le “conversazioni senza tabù”. E quando hanno conquistato la loro fiducia ecco che le conversazioni passano dai messaggi in chat agli sms. Dai toni affettuosi alla volgarità più esplicita. Dalle parole alle foto fino al sesso telefonico e alla masturbazione via web cam e, in alcuni casi, all’incontro e alla violenza sessuale. E quell’amore inizialmente promesso può diventare un abuso.


leggi l'intercettazione su: http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2010/09/30/adescamento_on_line_minori_pedofilia_intercettazioni_polizia_postale.html

Bologna, neonato muore di freddo



neonato morto

Un neonato di soli venti giorni è morto a Bologna a causa del freddo e degli stent
i. È successo il 4 gennaio, mentre i genitori, senza una casa sicura, lo portavano in giro a zero gradi, per le vie del capoluogo emiliano. Il piccolo David Borghi è morto così, per colpa delle sua difficili condizioni di vita, invece il suo fratellino gemello è stato soccorso in tempo e salvato con un ricovero d'urgenza al Sant'Orsola.
Erano le sette e mezza del 4 gennaio quando il 118 ha ricevuto la chiamata, anche se solo adesso sono stati resi pubblici i particolari della vicenda. I genitori del piccolo, due italiani di 35 anni, vivevano da qualche giorno per strada con i due gemellini e un'altra bambina di un anno e mezzo. Sala Borsa era il posto in cui questa famiglia si riparava, a causa della crisi economica ed esistenziale che l'aveva privata della loro abitazione.
I medici del 118 hanno fatto il possibile per il piccolo David, ma quando è arrivato in ospedale le sue condizioni erano già molto critiche, aveva la febbre molto alta e durante la notte non ha resisitito alla crisi respiratoria che ne ha provocato la morte.

sabato 8 gennaio 2011

Spero non sia vero...

Da quanto si apprende dal giornale di Bergamo, pare che Yara si trovi nel cantiere di Mapello, e questo il giornale lo riferisce dopo aver ricevuto una lettera anonima che riportiamo nel post successivo. Spero soltanto che questa notizia della morte venga smentita, siamo stanchi di piangere anime innocenti, torna presto a casa piccola Yara noi tutti ti aspettiamo.

YARA GAMBIRASIO/ ultime notizie Ansa, è morta, ritrovamento cantiere Mapello?


yara gambirasio 01 YARA GAMBIRASIO/ ultime notizie Ansa, è morta, ritrovamento cantiere Mapello?YARA GAMBIRASIO ULTIME NOTIZIE – Le ultime notizie Ansa (8 Gennaio 2011, ore 14.19): Yara Gambirasio è morta e il suo ritrovamento sarà nel cantiere di Mapello. Queste sono le conclusioni sconcertanti che si possono trarre da una lettera anonima, ricevuta stamattina dalla redazione del quotidiano l’Eco di Bergamo.
La lettera è composta da un foglio A4 con lettere di giornale incollate sopra, per formare una terribile frase:”Yara è nel cantiere di Mapello. Ho paura.”
lettera anonima yara YARA GAMBIRASIO/ ultime notizie Ansa, è morta, ritrovamento cantiere Mapello?
La lettera è stata consegnata agli inquirenti, che ne stanno adesso vagliando l’attendibilità. Le informazioni della lettera anonima confermerebbero il lavoro dei cani molecolari, che avevano individuato la presenza di Yara proprio in quel cantiere.
La busta contenente la lettera, inviata il 7 Gennaio 2011, è del tutto anonima, a parte il timbro postale di Milano-Borromeo.

venerdì 7 gennaio 2011

Pedofilia on line, centinaia di denunce La polizia postale "ripulisce" mille siti


L'indagine è partita nel 2009 dalla segnalazione di una nonna che, cercando sul web dei regali per i nipoti, è stata "reindirizzata" da un sito di e-commerce "legittimo" verso pagine contenenti immagini su abusi sessuali nei confronti di minori

VENEZIA - Oltre mille siti web di una trentina di Paesi, un centinaio dei quali italiani, infettati a insaputa dei gestori da un software che reindirizzava l'utente a pagine Internet che ospitavano materiale pedopornografico. Li ha scoperti la polizia postale italiana che, con la collaborazione dell'Europol, li ha ripuliti, denunciando centinaia di persone che hanno acquistato foto e video con minori.

L'indagine, coordinata dalla procura di Venezia e denominata 'Venice Carnival', è partita nel 2009 grazie alla segnalazione di una nonna che, navigando sul web in cerca dei regali per i nipoti, ha cliccato su un link di shopping on line, finendo invece su un sito web di abusi sessuali su minori.

Partendo dalla segnalazione, gli agenti hanno trovato le stesse tracce informatiche in centinaia di siti di tutto il mondo. Sono quindi state inviate le segnalazioni alle altre polizie e all'Europol che hanno consentito di scoprire un'organizzazione criminale, probabilmente originaria dell'Europa dell'est, che era riuscita a entrare nei server di aziende che non usavano sistemi di protezione, installando un software che reindirizzava automaticamente gli ignari utenti Internet verso siti web illegali. Complessivamente sono stati circa 300 i domini e 700 gli indirizzi web che erano stati infettati e sono stati ripuliti dalle polizie di mezzo mondo.

Le successive indagini, ancora in corso, hanno consentito di accertare che i gestori dei server non avevano alcuna responsabilità e che centinaia di utenti hanno acquistato le immagini e i video: nei loro confronti sono in corso accertamenti per valutarne la posizione e formulare le ipotesi di reato.

"L'organizzazione - ha spiegato il responsabile del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia sulla rete, il vice questore della polizia Elvira D'Amato - ha utilizzato la migliore tecnologia esistente, con sofisticate tecniche di 'web masquerating' messe al servizio della diffusione di materiale pedopornografico".

In pratica, il sito infetto installava sui computer dei navigatori un programma che reindirizzava a pagine web pedopornografiche. Per "pubblicizzare" questo percorso ai cybernauti interessati alla pedopornografia e disposti a pagare per scaricare le immagini e i video, l'organizzazione utilizzava il sistema di inviare centinaia e centinaia di mail "spam", cioé indesiderate che, una volta aperte, permettevano di "impadronirsi" dei computer dei navigatori e, attraverso questi, infettare i siti italiani e di altri paesi assolutamente legittimi ma che non avevano adeguati meccanismi di protezione.

Successivamente, ai cybernauti che si dimostravano interessati veniva poi inviato un elenco del "materiale" disponibile, ottenendo due risultati: "occultare" i siti illegali dietro pagine web "legittime" e "selezionare" tra i navigatori su Internet quelli interessati a pagare per scaricare poi i file pedopornografici.


tratto da: repubblica.it

giovedì 6 gennaio 2011

Molestie sessuali a ragazzini, medico di base in carcere

Pedofilia. E' questa l'infamante accusa con la quale un medico di base di Bergamo è stato arrestato e trasferito nel carcere della città lombarda, dopo che in un primo momento gli erano stati assegnati gli arresti domiciliari. Le accuse verso il dottore sono relative a molestie sessuali verso alcuni giovani pazienti compresi tra gli 11 e i 17 anni. Pare che i ragazzini coinvolti siano almeno sei.
Il medico, che nega ogni coinvolgimento, ha 55 anni e vive ed esercita la sua professione a Bergamo. L'accusa verso il dottore era stata mossa da uno dei sei ragazzi molestati, che dopo diverso tempo aveva avuto il coraggio di confessare tutto e di denunciare l'accaduto.
Le indagini sono coordinate dal pm Carmen Pugliese.

"Ha una tonsillite", bimba di 8 anni muore al Gaslini di Genova

Una bimba di otto anni è morta al Gaslini di Genova. La causa, secondo quanto stabilito dai primi esami, è stato uno 'shock ipovolemico oliguria con iperpotassemià che, come ha spiegato il Professor Silvio Del Buono, direttore sanitario dell'ospedale pediatrico, "è stato generalizzato e intrattabile".
"HA UNA TONSILLITE" - La bambina era arrivata al Gaslini il 3 gennaio e, secondo quanto riferito da Del Buono, i medici avevano riscontrato una tonsillite. Non è ancora chiaro come e perché il quadro clinico si sia evoluto fino a determinare lo shock e il decesso. I medici tendono a escludere sia qualsiasi legame tra l'accaduto e le forme influenzali attualmente in circolazione sia la meningite.
Non è stata, infatti, riscontrata alcuna sintomatologia in tal senso. Al momento sono in corso ulteriori esami di laboratorio. Si sospetta una causa infettiva di natura batterica, ma "è ancora tutto da verificare", sottolinea Del Buono, secondo il quale "per avere i risultati degli accertamenti occorrerà ancora qualche giorno". Quando è giunta in ospedale, la bimba, sempre secondo quanto riferito dal Direttore Sanitario, era sotto terapia antibiotica da qualche giorno. "Al momento - conclude Del Buono - è necessaria la massima prudenza anche per non generare paure o ansie immotivate nella cittadinanza".

mercoledì 5 gennaio 2011

PEDOFILIA, ADESCA 13ENNE AL PARCO E TENTA VIOLENZA: AI DOMICILIARI

Arresti domiciliari per un 50enne di Latina accusato di sequestro di persona e violenza sessuale aggravata per aver costretto un ragazzino di 13 anni ad entrare nella propria abitazione, trascinandolo in casa e chiudendo la porta a chiave per poi fare delle avances di natura sessuale, non riuscendo a portare a termine il suo intento solo perché il minore è riuscito a scappare aprendo la porta che il 50enne aveva chiuso a doppia mandata. L?uomo - fa sapere la questura - aveva adescato il minore in un piccola area verde del centro urbano, dove erano soliti incontrarsi mentre entrambi portavano a spasso i cani.

lunedì 3 gennaio 2011

Così La Monica toccava le bambine

Una sentenza di 122 pagine, molto articolate, scritte dal giudice Renato Poschi, presidente della Corte, spiega le motivazioni per cui l'educatore e attore 37enne Pino La Monica è stato condannato in primo grado a 9 anni e 9 mesi di reclusione per abusi su 9 minorenni partecipanti ai suoi corsi di teatro e per la detenzione di 399 immagini pedopornografiche nei suoi tre computer.

Secondo le testimonianze raccolte sui tre corsi di teatro a Quattro Castella (maggio-giugno 2007), Reggio (autunno 2007) e Correggio (dall'autunno 2007 al marzo 2008) "si delinea senz'altro un quadro di plurime e ripetute violenze sessuali e le vittime hanno denunciato di essere state costrette, durante le lezioni dell'imputato, e da parte di quest'ultimo, a compiere o, talora, a subire, atti senz'altro di natura sessuale", si legge nella sentenza depositata.

Le bambine avrebbero raccontato di giochi proibiti. "Col pretesto del nascondino a coppie e al buio - racconta la sentenza - l'imputato infilava il capo di certe bambine sotto la maglia che lui indossava, coprendolo e nascondendolo; quindi, se necessario, lo spingeva in giù finché il viso delle stesse ragazzine non finiva a diretto contatto col proprio pube. Col pretesto del gioco del nascondino, o di altri giochi comunque al buio, l'imputato costringeva le ragazzine a toccare, con le loro mani, il suo pene (toccamenti perlopiù da sopra i pantaloni o, comunque, da sopra gli slip). Durante i giochi, posizionandosi in modo strategico, l'imputato prendeva le mani di certe bambine e le infilava nelle tasche dei propri pantaloni, interamente bucate, fino ad ottenere il contatto col pene coperto dagli slip e, se necessario, tratteneva e manteneva le mani delle bambine in quella posizione, o gliele rimetteva se cercavano di sottrarsi. Oppure, dopo essersi nascosto sotto ad una cattedra assieme alla vittima prescelta col pretesto del nascondino, o dopo avere essersi posizionato strategicamente nella fila indiana dei bambini in modo da ottenere una contiguità fisica con la vittima prescelta, prendeva le mani della bambina e le portava sul proprio pube in modo da farsi toccare il pene. Durante i medesimi giochi, o col pretesto di abbracci di saluto, palpeggiava il seno a certe ragazzine".

"In tutti i casi esaminati - sottolinea la Corte - vi è stata vera e propria sopraffazione, mediante il compimento, peraltro in modo non eclatante bensì in forme subdole, insidiose e camuffate, di diversi atti costrittivi ai danni delle minori".

Le bambine, secondo la sentenza, "non hanno reagito alle costrizioni sessuali in maniera ferma e vigorosa (se non in modi alquanto blandi e timidi), ma bisogna pur sempre considerare che le bambine sono state colte alla sprovvista, sono state sorprese e spiazzate dalle azioni, inserite in contesti presentati come ludici ed innocui, poste in essere subdolamente dal loro insegnante di teatro, dalla cui figura, amichevole, suadente e liberatoria, erano sedotte ed invaghite al punto da esserne quasi soggiogate; e sono state colte di sorpresa e spiazzate per di più in un ambito, la sfera della sessualità, per loro ancora agli albori ed immatura, che costituiva un terreno sostanzialmente inesplorato".

Per quanto riguarda le foto trovate nei pc sarebbero per la sentenza "indicative di una pregressa, ma non remota, detenzione, consapevole, di immagini pedopornografiche (poi cancellate prima dei sequestri) o, comunque, di una pregressa intensa, prolungata e senz'altro mirata navigazione su siti internet specializzati".


tratto da: http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?titolo=Cos%EC+La+Monica+toccava+le+bambine&idSezione=20836