venerdì 31 dicembre 2010

Buon 2011

Con l'augurio che sia un anno sempre dalla parte dei bambini e contro ogni forma di sopruso e violenza.

NEL 2010 SONO SCOMPARSI 712 BAMBINI. MA DOVE SONO?

I minori italiani e stranieri che vivono in Italia per i quali sono state attivate le segnalazioni di ricerca sul territorio nazionale e che risultano ancora da ricercare dal 1 Gennaio 2010 al 30 settembre 2010 sono 712I dati sono forniti dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale e non includono le persone scomparse in età minore che hanno raggiunto e superato la maggiore età.
E' possibile che dei bambini o dei ragazzi svaniscano nel nulla? E' possibile che con tutta la tecnologia di cui disponiamo non si riescano a trovare da nessuna parte?
Evidentemente si.
Ma come pu un bambino scomparire e non essere più ritrovato?
Vi ricordate la storia di Angela Celentano? La bambina di appena tre anni è scomparsa la mattina del 10 Agosto del 1996 mentre si trovava con i propri familiari sul Monte Faito per festeggiare una ricorrenza religiosa.Ma che fine ha fatto? Sono passati 14 anni e di lei neanche una traccia. Oggi avrebbe avuto 17 anni.
E la piccola Denise Pepitone? E' scomparsa a Mazara del Vallo in provincia di Trapani nella mattinata del primo settembre del 2004 mente, come sempre, giocava davanti all'abitazione della nonna materna. Oggi avrebbe avuto 10 anni.
Purtroppo ce ne sarebbero davvero tante di queste storie da raccontare, ma tutte quante portano ad una sola domanda. Dove sono?
Gli ultimi casi che sono entrati nella vita di ognuno di noi sono stati il rapimento del piccolo Tommy, avvenuto nel paesino di Casalbaroncolo alle porte di Parma il 2 Marzo del 2007. Tommaso Onofri venne sequestrato da Mario Alessi, Salvatore Raimondi e Antonella Conserva ed ucciso perchè piangeva disperatamente.
Pochi mesi fa la tragica morte di Sarah Scazzi, di cui già conosciamo la storia.
E per finire 32 giorni fa la scomparsa Yara Gambirasio. Gli investigatori brancolano nel buio. Non ci sono piste da seguire. Fulvio e Maura Gambirasio, genitori di Yara hanno lanciato un appello ai presunti rapitori della ragazza attraverso una conferenza stampa. Hanno parlato per la prima volta davanti alle telecamereringraziando tutte le persone che li stanno sorreggendo e aiutando nella ricerca della figlia di cui sono convinti essere ancora viva.
Le parole del papà sono toccanti e piene di amore "siamo una famiglia semplice, è da un mese che ci poniamo innumerevoli domande sul perchè ci sta accadendo tutto ci, ma l'unica cosa che desideriamo è Yara".
Ma dov'è Yara? Perchè non si trova? E' possibile che nessuno sa nulla?
Non sono una mamma e quindi non posso percepire le preoccupazioni dei genitori quando un figlio esce di casa anche per andare semplicemente a comprare un litro di latte o per andare a scuola. Ma sono figlia e quindi capisco esattamente tutte le raccomandazioni che mi venivano fatte.
Tutti noi speriamo in un lieto fine per questa storia, tutti noi siamo in attesa di sentire o leggere Yara è stata ritrovata e sta bene.
La speranza di tirare un sospiro di sollievo è anche per tutti quei bambini di cui non si hanno più notizie da anni.

Volantino pedofilo scoperto dall’Associazione Meter

porno
“Ho sei anni e mi piace fare sesso con mio zio. Se vuoi più foto, contattami all’indirizzo … (in
inglese)”.
È questo il delirante volantino messo in mano ad un bambino nudo di appena sei anni che “reclamizza” la qualità delle foto pedopornografiche scoperte su unsocial network dagli operatori del “Centro monitoraggio e analisi pedofilia online” dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto.
È l’ennesimo caso eclatante che ritrae un bambino perfettamente riconoscibile in viso. L’immagine è stata raccolta dall’associazione Meter in due social network che contengono altre 815 foto più 44 video, oggi denunciati alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania come da protocollo ufficiale con il CNPO (Centro Nazionale contro la pedofilia online).
“Non si esclude la presenza di italiani tra i profili del social network – ha commentato don Di Noto – A parte questo, è ormai chiaro che i social network stanno diventando una manna per i pedofili. Non costano come i siti dedicati e sono più facili da attivare e infettare con questo materiale.
A metà gennaio diffonderemo il nostro report annuale, che testimonierà come i social networkstiano sempre più ‘affascinando’ i pedofili”. Social network dunque appetibili per la promozione della pedofilia; senza un cambio di rotta, la tendenza potrebbe diventare degenerazione.
“Quello che mi sento di dire è un forte appello a tutti i big del mondo dei social network, a
cominciare dall’uomo dell’anno Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook – ha aggiunto il parroco fondatore dell’associazione Meter onlus – perché insieme dicano no a violenza e sfruttamento dei piccoli e deboli e istituiscano una sorta di ‘vigilanza privata’ per arrivare a rimuovere queste vergogne prima della polizia e fornire alle forze dell’ordine tutto il supporto possibile per individuare i pedofili, sfruttatori dei bambini e per offrire la possibilità ai bambini di essere individuati”. In altre parole, ha sottolineato don Fortunato “serve una nuova coscienza del cittadino della Rete. È ora di finirla col considerare internet il Far West”.

giovedì 30 dicembre 2010

YARA: LETTERA GENITORI A VOLONTARI, VORREMMO ABBRACCIARVI TUTTI

(AGI) - Bergamo, 30 dic. - "Vorrei abbracciarvi tutti, vorremmo ringraziarvi personalmente, vorremmo stringere le vostre mani logorate dal freddo e dal gelo". Cosi' comincia la lettera di ringraziamento che i genitori di Yara Gambirasio hanno fatto avere a tutti i volontari che da oltre un mese stanno partecipando alle ricerche della figlia. Fulvio e Maura Gambirasio hanno sempre fatto conoscere la propria gratitudine ai volontari, tramite messaggi inviati al sindaco e al parroco, e portando ogni giorno dei thermos di caffe' caldo ai vigili che presidiano l'ingresso della loro via. Nei giorni precedenti al Natale hanno deciso di scrivere (sullo stesso foglio di quaderno a quadretti sul quale hanno redatto l'appello lanciato nei giorni scorsi) un vero e proprio messaggio di ringraziamento, che hanno fatto avere al Consorzio di polizia locale dell'Isola a Madone, dove da qualche settimana e' insediato il centro delle ricerche. Il messaggio, toccane e in alcuni passaggi simile a una preghiera, e' stato trascritto e poi dal computer dei vigili inviato via e-mail ai volontari.
  Sarebbe dovuto rimanere riservato, ma in queste ore il contenuto e' trapelato. "Vorremmo aiutarvi materialmente con la nostra presenza - continua la lettera - vorremmo consolarvi ogni sera quando rientrate nelle vostre case stanchi e sconsolati, vorremmo alimentare il vostro coraggio e la forza d'animo che vi spinge a credere e a continuare. Vorremmo rinvigorire la speranza che risiede in voi e che vi sorregge giorno dopo giorno. Vorremmo inchinarci davanti a voi tutti, giovani e anziani, genitori e figli, volontari e gente comune, forze dell'ordine e semplici cittadini, giornalisti e politici, ricchi e poveri, alti e bassi, forti e deboli, brembatesi e non, tutti diversi fra voi ma nello stesso tempo tutti accomunati da un indescrivibile amore, che vi fa onore e soprattutto degni di una smisurata riconoscenza, da parte di una piccola famiglia che vi ammira ed e' fiera del vostro grande segno d'amore e di speranza. Grazie. FULVIO E MAURA".
  Molti dei destinatari hanno risposto al messaggio, dicendosi solo dispiaciuti di non poter fare di piu', e spiegando che lettere come questa li spingono a lavorare con anche maggiore dedizione.

Ritrovata sana e salva Maria Francesca Pirillo 15anni

RITROVATA SANA E SALVA
voleva trascorrere il capodanno insieme ad alcuni amici

Cosenza, ritrovata la 15enne scomparsa


E’ durato solo poche ore l’incubo per i genitori della piccola Maria Francesca Pirillo, la 15enne scomparsa lo scorso 28 dicembre da Mangone (Cosenza), piccolo centro del Savuto. Stando a quanto pervenuto i Carabinieri l’avrebbero ritrovata in auto con alcuni amici.
Aveva fatto prendere uno bello spavento. Il suo telefonino non squillava più e il padre Giuseppe Pirillo non sapeva più cosa pensare. Tutto è accaduto  martedì scorso. Dopo pranzo la piccola era uscita per incontrarsi con degli amici e organizzare la festa di Capodanno. Ma purtroppo quella sera non ha fatto ritorno a casa. Suo padre l’ha cercata al cellulare più volte, ma è riuscito a sentire la sua voce solo al primo tentativo quando lo ha rassicurato che stava per rientrare.
Ma quando la richiamata ha risposto un suo amico e dopo, il telefonino è risultato spento. Da qui la denuncia della scomparsa. Il padre era davvero preoccupato, desiderava solo riabbracciare la sua bambina.
E infatti, ben presto, la 15enne è stata ritrovata. E’ successo ieri sera. Maria Francesca era con alcuni amici a bordo di un’automobile che è stata bloccata dai militari del comando provinciale di Cosenza all’altezza dello svincolo di Cosenza nord dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Stando alla sua dichiarazione, Maria Francesca si è allontanata volontariamente da casa dopo una lite che aveva avuto con i genitori.
Non è la prima volta che la ragazzina decide di fuggire. Era già successo una volta in passato. Comunque, per fortuna, non è mai successo nulla di grave. La piccola è ora tornata a casa dal suo papà

mercoledì 29 dicembre 2010

STATO DI ALLERTA: Maria Francesca Pirillo 15anni



Maria Francesca Pirillo 15anni
scomparsa da Cosenza il 28/12/2010

Al momento della scomparsa la ragazza indossava un jeans chiaro, un maglione bianco e blu e scarpe da tennis.
Chi avesse informazioni segnali immediatamente a bambiniscomparsi@associazionemeter.org oppure si rivolga ai carabinieri 112

Quindicenne scomparsa a Mangone, era in vacanza dal padre


Amico sostiene di averla lasciata nella frazione Piano Lago


MANGONE (COSENZA), 29 DIC - Una ragazza di 15 anni, Maria Francesca Pirillo, e' scomparsa a Mangone. La ragazza vive a Prato con madre e da alcuni giorni era in Calabria per trascorrere le vacanze col padre.
La quindicenne ieri ha pranzato con i genitori e subito dopo e' uscita da casa. Il padre, Giuseppe Pirillo, ha visto la figlia nei pressi di un bar con amici. Dalle indagini degli investigatori e' emerso che la ragazza era in compagnia di un ventenne, che ha riferito di averla lasciata a Piano Lago di Mangone. (ANSA).

Bologna: maltrattamenti in scuola materna. Indagate due maestre

Schiaffi, strattoni, punizioni eccessive. Le telecamere nascoste dai carabinieri hanno ripreso due maestre di una scuola dell’infanzia di Bologna nel quartiere navile maltrattare e punire in modo troppo severo diversi bambini. Le due maestre hanno già ricevuto l’avviso di fine indagini firmato dal pm Simone Purgato. L’accusa per il momento è quella di “abuso di mezzi di correzione e disciplina”. Dal momento della notifica le due donne avranno 20 giorni di tempo per presentare memorie e chiedere di essere interrogate. Intanto pero’, il direttore del personale del Comune di Bologna ha preso un provvedimento di sospensione dal lavoroContro le due insegnati non ci sarebbero solo le riprese, durate oltre un mese, effettuate dai carabinieri della stazione locale di Bertalia ma anche le testimonianze dei genitori di tre bambini di quattro anni. Uno in particolare avrebbe raccontato alla mamma di essere stato legato ad una sedia. Un racconto scioccante che ha spinto i suoi genitori a rivolgersi prima ad una psicologa e poi dietro suggerimento di quest’ultima ai carabinieri. I militari hanno ascoltato il loro racconto di un anno di paure e inquietudini. Le immagini registrate dalle telecamere nascoste sono state giudicate molto eloquenti da parte dagli inquirenti. Il pm nella sua relazione, parla di una bambina colpita con due energici schiaffi, di un bambino colpito con un calcio, di una bimba messa in punizione dietro una colonna e apostrofata come “brutta mostra” dopo essere stata trascinata per la maglia perché si rifiutava di mangiare. Alle immagini dei carabinieri si aggiungono i racconti di altri genitori che da tempo non riuscivano a spiegarsi alcuni comportamenti dei loro bambini. Si e’ trattato – ha detto il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini – di una indagine molto rapida. Tra la notizia di reato, la predisposizione delle riprese e la conclusione dei fatti sono passati otto-nove giorni.Ora il legale di una delle famiglie, e con lui molti altri, si chiede come tutto ciò sia potuto accadere senza che nessun altro all’interno della scuola se ne accorgesse.

martedì 28 dicembre 2010

AATENZIONE... La nuova barbie, pericolo pedofilia

Il nuovo giocattolo "BARBIE VIDEO GIRL" ideato dalla nota casa "Mattel", è un possibile metodo per la creazione e divulgazione di materiale pedopornografico, in quanto questa bambola è dotata di una telecamera che registra fino a 30 minuti di video ed è collegabile ad un pc grazie ad una porta USB. L'Fbi teme che il giocattolo possa essere utilizzato dai pedofili come esca.

Quindicenne scappa da casa. Rintracciata tramite Facebook

Quindici anni e un sogno. Vivere una vita felice e svolgere un lavoro che si ama fare. Per molti è un sogno banale, ma c'è chi, arrivato in Italia da paesi molto meno fortunati, spera soltanto di avere una vita che corrisponda alle proprie aspettative.

E' successo in provincia di Torino, dove una ragazza di origini filippine, per paura di dover "seguire" le orme della madre e della sorella e fare la colf, il 23 dicembre si è allontanata da casa senza dire nulla alla propria famiglia. Dopo una banale lite in famiglia, la ragazzina è uscita da casa senza più farne ritorno.

Intorno a mezzanotte sono scattate le ricerche e i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Venaria hanno ideato un piano per far tornare la quindicenne a casa. Dall'account di Facebook della sorella maggiore hanno scritto un messaggio pieno d'amore e affetto sul profilo della minorenne scomparsa per convincerla a ritornare in famiglia per le feste natalizie.

La ragazzina, commossa da tanto amore che non si aspettava, ha subito telefonato alla propria famiglia per scusarsi e tutto è finito nel migliore dei modi. Un abbraccio e tanta paura. In un periodo in cui si sentono soltanto storie di bambini scomparsi, un lieto fine che riscalda il cuore.

Di seguito il disperato appello dei genitori di Yara... ora il nostro appello

Il nostro appello, ad unirsi all'appello di Maura e Fulvio Gambirasio, i genitori di Yara. Un appello straziante e disperato, al quale ci uniamo anche noi, liberate Yara, ridatela all'affetto della sua famiglia, Yara ha solo 13anni e una vita intera davanti, non fatele del male e non tradite la sua innocenza.
YARA RITORNA PRESTO A CASA NOI TUTTI TI ASPETTIAMO

Yara, l'appello dei genitori

Ecco il testo integrale della lettera

"Non meritiamo di proseguire la nostra vita senza il sorriso di Yara". E' uno dei passagi dell'appello lanciato dai genitori di Yara Gambirasio, a 32 giorni dalla scomparsa della ragazza. Ecco il testo integrale della lettera:
Yara, l'appello dei genitori
"Noi siamo una famiglia semplice, siamo un nucleo di persone che ha basato la propria unità sull'amore, sul rispetto, sulla sincerità e sulla solarità del nostro quieto vivere. Da un mese ci stiamo ponendo innumerevoli domande sul chi, il che cosa, il come, il quando e il perché ci sta accadendo tutto ciò.

Noi non cerchiamo risposte, noi non chiediamo di sapere, noi non ci assilliamo per capire, noi non vogliamo puntare il dito verso qualcuno, noi desideriamo solo, immensamente, che nostra figlia faccia ritorno nel suo mondo nel suo paese, nella sua casa, nelle braccia dei suoi cari. Noi imploriamo la pietà di quelle persone che trattengono Yara, chiediamo loro di rispolverare nella loro coscienza un sentimento d'amore; e dopo averla guardata negli occhi gli aprano quella porta o quel cancello che la separa dalla sua libertà.

Noi vi preghiamo, ridateci nostra figlia, aiutateci a ricomporre il puzzle della nostra quotidianità, aiutateci a ricostruire la nostra normalità. La gente ci conosce bene, non abbiamo mai fatto o voluto il male di nessuno, ci siamo sempre dimostrati come una famiglia aperta, trasparente e disponibile verso gli altri e non meritiamo di proseguire la nostra vita senza il sorriso di Yara. Grazie".
Famiglia Gambirasio

fotoIngrandisci...

YARA: GENITORI, RIDATECI NOSTRA FIGLIA

Imploriamo la pieta' dalle persone che la trattengono

(ANSA) - BERGAMO), 28 DIC - ''Ridateci nostra figlia'', lo hanno detto i genitori di Yara in un appello alla stampa, a distanza di 36 giorni dalla scomparsa della ragazza da Brembate Sopra.''Noi imploriamo la pieta' di quelle persone che trattengono Yara - hanno detto Fulvio e Maura Gambirasio - chiediamo loro di rispolverare nella loro coscienza un sentimento d'amore; e dopo averla guardata negli occhi gli aprano quella porta o quel cancello che la separa dalla sua liberta'.''

lunedì 27 dicembre 2010

Pedofilia: nell'ultimo anno METER scopre 70mila casi di abuso


''Grazie all'infaticabile lavoro di don Fortunato Di Noto e dei volontari della sua associazione, Meter, ben 25mila siti pedofili sono stati scoperti e segnalati alla Polizia. Purtroppo dal monitoraggio condotto dall'associazione nell'ultimo anno, e' emerso un dato drammaticamente sconcertante: i casi di abuso scoperti sono 70mila e coinvolgono bambini che hanno un'eta' che va dai pochi giorni di vita sino ai 12 anni''. Ad affermarlo in una nota e' Alessandro Pagano, capogruppo per il Pdl della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza e componente della Commissione finanze della Camera.
"Le cifre diffuse da Meter sono impressionanti - prosegue - e rivelano un fenomeno talmente in crescita ed esteso a livello globale che le forze di polizia fanno fatica ad arginare. Tuttavia inquirenti e forze dell'ordine possono contare sull'appoggio di un alleato straordinario come l'associazione Meter, la quale, non solo sta contribuendo ad assicurare alla giustizia i colpevoli di un reato tanto terribile e infamante quale e' la pedofilia, ma, grazie anche al suo Centro di ascolto ed accoglienza, sta offrendo un sostegno concreto alle piccole vittime di abusi nonche' alle loro famiglie''.

sabato 25 dicembre 2010

AUGURI DI BUON NATALE



 Il NATALE, una giornata non astratta,ma intrisa di riflessione e immersa nella realtà della vita degli innocenti dimenticati.Guardarsi intorno per scorgere e ricordare il dramma di tutti quei "Bambini, in Italia e nel mondo, ai quali è stata negata la vita".Il NATALE diventa allora un’occasione per percorrere strade nuove e impegnative.Tutti abbiamo qualche bambino da ricordare, la cui memoria per noi di Meter e per tanti nostri amici,soprattutto nel NATALE del Bambino, diventa possibilità di speranza per costruire una nuova cultura per l'infanzia.
        AUGURI DI BUON NATALE DA TUTTI NOI DI METER








RITROVATE SANE E SALVE NICOLE E FATIMA... LA BELLA NOTIZIA DEL NATALE, RESTA LA PREOCCUPAZIONE PER YARA...


Nicole e Fatima ritrovate a Milano
quindicenni in fuga da Vercelli

Le due amiche fermate alla stazione, dove stavano per prendere un treno per tornare a casa. Si erano allontanate sabato scorso. Sono state rintracciate grazie a un collegamento a Facebook

Sono state ritrovate a Milano e stanno bene Nicole Donis e Fatima Dermouni, le due amiche quindicenni scomparse da sabato scorso a Vercelli. Le due giovani, verso mezzanotte e mezza, sono state riaccompagnate a casa dalla polizia. E' stata solo una bravata, spiega la polizia di Vercelli, che è riuscita a risalire alle due ragazzine ricostruendo il loro spostamenti dopo che le quindicenni si erano collegate al loro profilo di Facebook da un computer di Leno, in provincia di Brescia.

Grazie agli accertamenti tecnici, i poliziotti sono riusciti a individuare il luogo dal quale era avvenuto il collegamento: un'abitazione dove un 18enne albanese con altri amici ha riferito di aver conosciuto le ragazzine un paio di giorni prima in un locale e di averle ospitate. Le due amiche hanno preso poi un treno alla stazione di Brescia, dirette a Milano. Una ricostruzione che ha trovato conferma anche nella segnalazione di un viaggiatore, che ha detto alla polizia di aver visto Nicole e Fatima sul treno diretto nel capoluogo lombardo.

Ieri sera, infine, un'amica delle giovani ha chiamato la madre di Fatima dicendo che aveva sentito le ragazzine e che volevano tornare a casa. Riacceso il telefonino, che era stato spento dopo che si erano allontanate, le giovani hanno parlato con i genitori spiegando che si trovavano alla stazione di Milano e che avrebbero preso un treno per rientrare. Prima che prendessero il convoglio, gli agenti della Polfer, allertati, hanno bloccato le due ragazzine che nella notte sono state riportate dalle loro famiglie.

mercoledì 22 dicembre 2010

STATO DI ALLERTA: Fatima Dermoumi e Nicole Donis 15anni


                                      Nicole Donis                    Fatima Dermoumi

Fatima e Nicole 15anni scomparse da Vercelli il 18/12/2010

Chi avesse notizie si rivolga immediatamente alla Polizia di Stato Ufficio Minori, oppure può inviare una mail a bambiniscomparsi@associazionemeter.org si può utilizzare anche il link qui a fianco.

martedì 21 dicembre 2010

Quindicenne scomparsa a Vercelli, forse per aiutare un'amica


Indagini estese al novarese, poi all'intero territorio nazionale


VERCELLI, 21 DIC - E' giallo a Vercelli per una quindicenne, Nicole Donis, scomparsa da sabato scorso. Una delle ipotesi accreditate dagli investigatori, e' che si sia allontanata per aiutare un'amica, di origine marocchina, in difficolta'. Le ricerche della questura, guidate dell'ispettore Maria Rosa Mazza che dirige l'Ufficio minori, finora non hanno portato a risultati. Sono state estese all'intero territorio nazionale dopo che e' stato setacciato invano il territorio di Vercelli, Santhia', Novara e Tronzano,nel novarese, localita' dove si ipotizzava che potesse trovarsi Nicole.(ANSA).

STATO DI ALLERTA NICOLE DONIS 15 ANNI



NICOLE DONIS 15 ANNI SCOMPARSA DA VERCELLI
Secondo le prime indagini si sarebbe allontanata con l'intenzione di aiutare una coetanea marocchina con problemi familiari.
Si è allontanata sabato 18 dicembre intorno alle 20.
Chi avesse notizie avvisi immediatamente il 113 o lo segnali a: bambiniscomparsi@associazionemeter.org

Pedofilia: don Di Noto (Meter), quest'anno segnalati 25mila siti a polizia

Siracusa, 21 dic.(Adnkronos) - "La cenere copre tutta l'umanita'. Ed e' questa la triste e inquietante realta'". E' con queste parole che don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell'Associazione Meter (www.associazionemeter.org) commenta le parole del Papa sugli scandali della pedofilia nel clero. Sottolinea don Di Noto: "Quest'anno abbiamo segnalato alle autorita' di polizia in tutto il mondo piu' 25.000 indirizzi internet e oltre 70.000 bambini abusati, vittime con un'eta' tra pochi giorni di vita e 12 anni". Ma non solo: ci sono anche le centinaia di persone incontrate o che si sono rivolte al Centro ascolto e accoglienza dell'Associazione.

lunedì 20 dicembre 2010

STATO DI ALLERTA: NEVE ADELE FIORENTINO e JASMINE ELEONORA SBARAGLI - 7 anni


NEVE ADELE FIORENTINO - 7 anni
Scomparsa da Brescia l'11 Giugno 2008. La minore, affidata dal Tribunale per i Minorenni di Brescia ai Servizi Sociali del Comune di Milano, veniva sottratta dalla madre.

JASMINE ELEONORA SBARAGLI - 7 anni
La minore è stata sottratta dalla madre OSMAN ABDI Saida, cittadina somala, che si è allontanata da casa il 1° gennaio 2009 risiedeva a Lucca

CHIUNQUE ABBIA DELLE INFORMAZIONI DOVREBBE RIVOLGERSI A

Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato - Tel. 113
oppure può inviare una mail a: sfruttamentominorile@associazionemeter.org

Piacenza: papà orco stupra la figlia di 12 anni e la mette incinta

Piacenza: papà orco stupra la figlia di 12 anni e la mette incinta
Un peruviano è stato arrestato dalla polizia di Piacenza con l'accusa di aver stuprato e messo incinta la figlia di appena dodici anni. L'indagine è stata condotta dagli uomini della squadra mobile, secondo cui l'uomo avrebbe abusato della bambina da quando ancora non aveva compiuto dieci anni. Ad incastrare il papà-orco è stato l'esame del Dna effettuato sul neonato partorito dalla vittima. L'uomo è stato sottoposto a prelievo salivare e la comparazione del suo Dna con quello del neonato ha permesso di accertare la sua effettiva paternità. Operatori dei servizi sociali hanno preso la custodia della piccola vittima dall'inizio della vicenda giudiziaria.

Piacenza, stupra e mette incinta la figlia di 12 anni

PIACENZA - Ha messo incita la figlia di appena dodici anni dopo averla violentata. Un peruviano di 36 anni è stato arrestato a Piacenza dagli agenti della Squadra Mobile. Le indagini hanno permesso di appurare che l'uomo, sul quale pendeva dallo scorso giugno un mandato di cattura, abusava della figlioletta da quando non aveva ancora dieci anni.

Il 36enne è stato sottoposto al test del Dna con il quale è già stata accertata l'effettiva paternità del bambino nato dalla violenza sessuale. Gli operatori dei servizi sociali hanno preso in custodia la bambina sin dall'inizio della vicenda giudiziaria.

Gravina di Puglia: 13enne ripetutamente stuprata da 4 adolescenti

Una 13enne è stata più volte violentata da un ‘baby-branco’ composto da 4 ragazzi, 3 minorenni e un diciottenne. Le violenze, che si sono ripetute nei mesi scorsi, si sono verificate a Gravina di Puglia (Bari).

Dalle primissime ricostruzioni degli investigatori è emerso che i ragazzi riprendevano gli atti sessuali con la videocamera di un telefonino e poi ricattavano la tredicenne minacciando di diffondere i filmati se lei avesse denunciato gli stupri.

Le violenze sono state scoperte grazie al coraggio della ragazzina, che ha trovato la forza di raccontare tutto ai propri genitori, i quali hanno sporto denuncia. Una volta che le indagini si sono concluse, la squadra mobile di Bari e gli agenti del commissariato di Gravina hanno individuato e rintracciato i colpevoli.

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dalla polizia per quanto riguarda il diciottenne. Sono state inoltre eseguite anche le 3 ordinanze di collocamento in comunità e di permanenza in casa relative ai 3 minorenni.

Il diciottenne è anche accusato di possesso di materiale pedopornografico. Per uno dei minorenni, invece, si parla di reato di divulgazione dello stesso materiale.

Ulteriori dettagli sull’arresto dei giovani, avvenuto nelle ultimissime ore, verranno rilasciati nel corso della giornata.

Gravina in Puglia: 4 episodi di violenza su minorenne, fermati i colpevoli

BARI / Secondo quanto raccontato dalla vittima, sarebbero 4 gli episodi di violenza subita da parte del branco. A denunciarlo una ragazzina minorenne delle scuole medie di Gravina in Puglia, che, costretta a subire violenza sessuale da parte di un gruppo di coetanei, ha deciso infine di denunciare l’accaduto.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari e gli agenti del Commissariato della cittadina murgiana hanno eseguito questa mattina 4 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale ordinario del capoluogo pugliese e dal gip del Tribunale dei minorenni su richieste delle rispettive Procure per 3 minorenni e un 18enne, gli autori del fatto.
I colpevoli sarebbero G.P., 18 anni, cameriere incensurato, un 15enne e 2 14enni.
Il primo è finito in carcere, 2 in comunità di recupero, mentre ad un terzo minore di 14 anni i poliziotti hanno notificato un obbligo di permanenza in casa con l’accusa di realizzazione e detenzione di materiale pedo-pornografico. L’accusa per i 4 giovani è di violenza sessuale su minore e detenzione e cessione di materiale pedo-pornografico.
Terribile il ricatto psicologico sulla 13enne, che veniva minacciata e costretta a subire violenza con la minaccia di far circolare i filmati, fatti da uno dei ragazzi con il telefonino, in cui veniva mostrata la violenza stessa.
Il primo assalto era avvenuto nel tardo pomeriggio di una domenica dell’ottobre scorso. La vittima è una studentessa di scuola media. La ragazzina 13enne era stata avvicinata da alcuni giovani metre si trovava con alcuni amici, e costretta a seguirli.
I ragazzini prima hanno molestato la vittima, poi l’hanno costretta ad avere rapporti orali con 2 di loro, mentre il terzo riprendeva tutto con il suo telefonino. Nei giorni successivi il filmato era stato mostrato ai ragazzini della scuola media, e la ragazza, per paura che le immagini arrivassero ai suoi genitori, aveva taciuto.
20 giorni dopo, in un tardo pomeriggio di un sabato di fine ottobre, ad abusare di lei oltre ai 3 minorenni, si è aggiunto anche il 18enne. La ragazza è stata costretta a seguire i giovani sotto minaccia di una mazza. Secondo il racconto della vittima, il maggiorenne le ha offerto il suo aiuto: se avesse avuto un rapporto orale anche con lui, il 18enne avrebbe convinto i 3 minori a cancellare il video dai loro telefonini. Pur di non essere più perseguitata da quei filmini, la vittima ha raccontato di aver accettato la nuova violenza.
Ma 3 settimane dopo, ancora in un sabato sera, è stata di nuovo accerchiata dal branco e costretta ad avere sempre un rapporto orale con uno dei minorenni, nuovamente ripresa da un telefonino.
La ragazza, disperata, ha poi deciso di andare a casa di uno dei suoi aguzzini per convincerlo a cancellare i filmati, ma ad attenderla c’era anche un altro dei minorenni che aveva approfittato di lei e che anche quella mattina ha ripetuto la violenza.
A quel punto la vittima ha compreso che non sarebbe mai finita, e ha parlato con i genitori.
Il giorno dopo, accompagnata dal padre e da un avvocato, si è recata al Commissariato della sua città e ha trovato il coraggio di raccontare tutto. Le indagini della Polizia, coordinata dalle Procure Ordinaria e per i Minori, sono durate un mese.
Gli agenti e i magistrati hanno ascoltato le testimonianze degli amici della 13enne e individuato i responsabili. Oggi i fermi.

YARA GAMBIRASIO: YARA VISTA L’ULTIMA VOLTA DA UN GENITORE

Giorni trascorsi sono 24 dalla scomparsa della piccola 13enne Yara Gambirasio e di lei non ci sono ancora notizie sul ritrovamento. Ma c’è una cosa fondamentale che potrebbe far concentrare gli inquirenti per le indagini in corso. Un uomo, genitore di una compagna di Yara di ginnastica artistica, avrebbe visto lui per l’ultima volta il volto della piccola Yara prima della sua scomparsa. Erano le 18.42 del 26 novembre scorso proprio al centro sportivo dove si allenava Yara con le sue compagne. Da quel momento poi il silenzio. Il telefono della 13enne ha smesso di essere reperibile alle 18.55. Ricordiamo che alle 18.44 il cellulare di Yara ha inviato un messaggio alla sua amica Martina. Ma fino alle 18.42 Yara era nel centro sportivo stando alla testimonianza di questo uomo. Il testimone molto importante per le indagini ha avuto un faccia a faccia con la madre di Yara nella sua abitazione, accompagnati dal questore Ricciardi e dal colonnello dell’arma dei carabineri Tortorella. Una visita importante per la famiglia Gambirasio che insieme hanno cercato di mettere insieme gli ultimi movimenti della giovane ginnasta. Ora gli investigatori stanno esaminando tutte le celle telefoniche con tutte le chiamate telefoniche che ci sono state dalle 17.30 alle 18.55 proprio per cercare di individuare se dentro una telefonata possa esserci nascosto il rapitore o i rapitori di Yara. Nel frattempo gli inquirenti con molte piste che stanno seguendo senza escluderne alcuna, dedicano più attenzione alla testimonianza di questo uomo e cosi le indagini potrebbero essere più mirate concentrandosi nelle telefonate alla ricerca di quella che potrebbe avere una svolta nel ritrovamento di Yara. La scomparsa di Yara presumibilmente è nascosta dietro una telefonata sperando che questa pista possa far uscire qualcosa di importante perchè più passano i giorni e più l’angoscia per la famiglia Gambirasio diventa straziante.

Abusa della nipote, arrestato lo zio

Abusava della nipotina di soli 6 anni e per questo motivo lo zio, un 45enne siciliano, è stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Savona a Pietra Ligure. E' accusato di violenza sessuale perpetrata ai danni di una minorenne, aggravata dal grado di parentela. La vicenda sarebbe emersa negli ultimi mesi, dopo che la bimba avrebbe parlato alla madre delle molestie subite. E' stata proprio la donna a denunciare tutto alla polizia. Avviate le indagini, l'uomo è stato portato a Savona, in attesa della convalida di arresto.

Pedofilia Rignano, ripreso il processo

Dopo due stop e' ripreso oggi il processo per le presunte violenze sui minori della scuola Olga Rovere. Stamane sono sfilati in aula i genitori che hanno presentato e confermato le denunce nei confronti dei 5 imputati: tre maestre, una bidella della scuola materna olga rovere e  un autore tv, marito di una delle maestre imputate. 
Le accuse per le quali sono chiamati a rispondere sono pesantissime: violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni e sottrazione di persona incapace. Il dibattimento, iniziato lo scorso maggio, ha una storia travagliata dovuta ai cambiamenti di organico del collegio giudicante. Il processo sui presunti abusi a 21 bambini di rignano flaminio presenta un quadro istruttorio di estrema complessita' , anche per i quasi mille testimoni citati, tra cui sindaco, vicesindaco, ex parroco, impiegati comunali, bidelli, insegnanti e tanti altri cittadini di Rignano .  
Un iter che potrebbe durare anni 

sabato 18 dicembre 2010

video su YouTube per denunciare sito pedofilo. Non fate questo sbaglio...

Ho visto solo ora su youtube che molti ragazzi hanno pubblicato un video per denunciare un sito pedo-pornografico, e ne hanno scritto il link nei commenti. Il sito all'apparenza sembra chiuso, ma saranno comunque fatte delle verifiche. Non capisco perché creare un video per segnalare questo tipo di siti, i siti a contenuto pedofilo vanno segnalati utilizzando appositi link presenti anche in questo blog, oppure inviando una mail a: segnalazioni@associazionemeter.org, ricordo infine che la detenzione e la divulgazione di materiale pedo-pornografico costituiscono reato ed è perseguibile a termini di legge.

Pedofilia su internet. Si cerca di identificare le vittime

Riccione - Studente nei guai per pedofilia

Nella maxi operazione della Polizia postale è finito indagato un ragazzo riccionese di buona famiglia


RICCIONE - E' stato incastrato subito dopo aver scaricato con E-Mule un video a contenuto pedopornografico che è stato intercettato dagli uomini della Polizia postale facendo poi scattare una perquisizione più approfondita; a finire nei guai è stato uno studente universitario 23enne di Riccione, figlio di professionisti, col vizietto di scaricare cartoni animati manga giapponesi con minorenni.
L'operazione riccionese rientra in una più vasta operazione messa in campo dalla Polizia postale e delle comunicazioni, che da Catania ha disposto 15 perquisizioni su tutto il territorio nazionale e un arresto operato a Bologna nei confronti di un 64enne.
La perquisizione del computer del 23enne riccionese ha evidenziato come il ragazzo avesse una vera e propria collezione di cartoni animati pedopornografici tutti provenienti dal Giappone e, ora, dovrà rispondere delle accuse di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.

Cagliati, bidello accusato di pedofilia‎

Per vendicarsi di un bidello che avrebbe molestato la figlia di cinque anni, un padre si è fatto giustizia da solo, aggredendo il bidello con una testata e un pugno. E' successo ieri a Cagliari, in una scuola materna nel quartiere di Is Mirrionis.
Secondo il padre della bambina - come riportano oggi i due quotidiani sardi - che ha anche sporto denuncia in Questura contro il bidello accusandolo di violenza sessuale, quest'ultimo avrebbe approfittato della presenza di alcune bambine in bagno per spogliarsi e tentare di molestarle. E' stata proprio la piccola alunna a raccontare ai genitori i particolari della vicenda. Ultimamente dormiva poco e male, e non aveva più voglia di andare all'asilo. Ieri mattina, alle 8.30, il padre trentatreenne ha deciso di farsi giustizia da solo, picchiando il bidello. L'uomo è stato medicato al Pronto Soccorso e poi è tornato regolarmente al lavoro, ma ha trovato altri genitori che lo hanno avvicinato minacciosi e a quel punto è dovuta interventire di nuovo la Polizia. Gli uomini della Squadra Mobile ora stanno svolgendo tutti gli accertamenti per ricostruire la verità su questa delicata vicenda, ma nella scuola, chi da tempo lavora a stretto contatto con il bidello, lo difende. "E' innocente, lo conosciamo molto bene. Non può aver aver fatto una cosa del genere", commentano i colleghi.

Pedopornografia online, un arresto

Perquisizioni in 12 città: 14 indagati

Un'operazione che ha visto coinvolte 15 persone di 12 città diverse, quella contro la divulgazione di video pedo-pornografici online condotta dalla polizia delle Comunicazioni di Catania. Tra gli indagati anche un arresto ai danni di un bolognese, di 64 anni, colto in flagranza di reato. Nel suo pc gli investigatori hanno trovato migliaia di file incriminanti. Gli inquisiti tramite E-mule acquisivano e diffondevano video.
Nell'ambito delle indagini, gli agenti della polizia postale di Catania hanno agito sottocopertura sul web, autorizzati dalla procura, dove opera un gruppo specializzato di magistrati coordinato dal procuratore aggiunto Marisa Scavo, con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto della pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma. Le città interessate dalle perquisizioni sono state: Siracusa, Messina, Bologna, Pistoia, Cagliari, Venezia, Taranto, Roma, Rimini, Brescia, Como e Cuneo.

venerdì 17 dicembre 2010


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SARAH: DIFESA SABRINA RICORRE CASSAZIONE

Contro ordinanza conferma custodia cautelare in carcere

(ANSA) - TARANTO, 16 DIC - Il collegio difensivo di Sabrina Misseri depositera' domani ricorso in Cassazione contro l'ordinanza con la quale il Tribunale del riesame di Taranto ha confermato la custodia cautelare in carcere per la giovane di Avetrana, accusata di sequestro di persona e concorso nell'omicidio della cugina quindicenne Sarah Scazzi. Lo ha riferito in un collegamento a 'La vita in diretta' su Rai Uno l'avv. Vito Russo, che difende Sabrina insieme all'avvocato e consorte Emilia Velletri.