domenica 31 ottobre 2010

Malasanità...

Oggi siamo dovuti intervenire per una questione di malasanità... prossimamente pubblicherò i dettagli.

sabato 30 ottobre 2010

era ora...


Dal Senato via libera alla Convenzione di Lanzarote


Il ddl di ratifica ritorna alla Camera in terza lettura. Introdotte anche norme contro le violenze familiari
Con 246 voti favorevoli, nessuno contrario e 1 astenuto, l'Aula di Palazzo Madama ha approvato il 27 Ottobre in seduta pomeridiana la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote nel 2007 (ddl 1969). Il testo torna all'esame della Camera. 
Le dichiarazioni di voto finali, rese a nome dei rispettivi Gruppi dai sen. Germontani (FLI), Li Gotti (IdV), Gustavino (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Divina (LNP), Della Monica (PD) e Gallone (PdL), hanno offerto l'occasione per sottolineare l'unità d'intenti che ha caratterizzato l'intenso iter legislativo e la soddisfazione per la capacità dimostrata di cogliere l'occasione della ratifica di un importante accordo internazionale per procedere ad incisivi e necessari interventi di adeguamento dell'ordinamento interno.
Si è in particolare positivamente salutato l'inserimento di alcune nuove fattispecie delittuose nel codice penale o l'aggiornamento di fattispecie già codificate, come l'istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la prostituzione minorile, l'ignoranza dell'età della persona offesa, la corruzione di minorenne, la confisca del profitto derivante dall'attività di sfruttamento sessuale di minori e l'adescamento di minore anche via internet.
Nel provvedimento vengono inserite norme innovative ed avanzate in tema di allontanamento dalla casa familiare, di mutilazione degli organi genitali femminili, di restrizioni per i detenuti per reati in danno di minori e viene istituito un fondo per le vittime degli abusi.
"L'approvazione del ddl di ratifica della convenzione di Lanzarote contro lo sfruttamento sessuale dei minori ha consentito di approvare anche una modifica del reato di maltrattamenti in famiglia, previsto dall'articolo 572 del codice penale. Si introduce cosi' uno strumento importante di contrasto alla violenza in famiglia e nell'ambito delle convivenze piu' volte sollecitato dal Partito Democratico tanto piu' che esse costituiscono la principale causa di morte delle donne, superiore per numero ai morti di mafia'', ha dichiarato la senatrice Pd, Silvia Della Monica.

Viste le ultime indiscrezioni sul caso della piccola Sarah

da MammaDolce blog

Esame del dna, dubbi sulla violenza sessuale su Sarah


SARAH POTREBBE NON ESSERE STATA VIOLENTATA

AVETRANA (TARANTO) - Sarah Scazzi potrebbe non essere stata violentata dallo zio dopo il delitto. Al momento si tratta solo di una prima ipotesi, avvalorata dal risultato di un esame preliminare su un tampone vaginale. L'accertamento dai carabinieri del Ris di Roma ha infatti permesso di trovare sul cadavere della quindicenne di Avetrana un solo Dna, quello della vittima. Nessuna traccia è stata trovata del Dna del suo presunto violentatore, lo zio Michele Misseri che si è accusato del delitto e del vilipendio del cadavere. Il risultato del tampone vaginale dovrà ora essere incrociato con le analisi in corso su diversi reperti biologici prelevati sul corpo: solo allora si potrà escludere con qualche certezza in più la violenza sessuale. Lo stesso Misseri, nei giorni scorsi, attraverso il suo legale Daniele Galoppa, aveva annunciato di voler ritrattare la parte della confessione relativa alla violenza sessuale. Una confessione, quella dello stupro, a cui in molti non avevano creduto, ma che era servita all'uomo per attribuirsi la paternità del delitto a sfondo sessuale e, soprattutto, per sviare l'attenzione degli investigatori sul presunto ruolo avuto nel delitto dalla figlia Sabrina Misseri, arrestata il 15 ottobre scorso, otto giorni dopo il padre, a seguito delle accuse del genitore. Anche il medico legale che ha compiuto l'autopsia, Luigi Strada, aveva già fatto rilevare che l'esame autoptico non aveva permesso di accertare la presunta violenza sessuale a causa del cattivo stato di conservazione del corpo, che è rimasto per 42 giorni in un pozzo pieno di acqua. Proprio Strada stava aspettando l'esame del Dna sul tampone vaginale, ma era scettico che da quell'accertamento potesse emergere qualcosa, proprio a causa della cattivo stato di conservazione del corpo che, quando è stato recuperato, la mattina del 7 ottobre scorso, era saponificato.
Dalle analisi scientifiche si attendono ora altri risultati per poter chiudere le indagini sul delitto compiuto nel garage di casa Misseri nel primo pomeriggio del 26 agosto. Oggi, intanto, Concessa Serrano e sua figlia Valentina Misseri, sono state a lungo ascoltate dai carabinieri per una vicenda relativa alla violazione della privacy, per le immagini e le foto del loro garage circolate negli ultimi giorni su varie reti televisive. Alla diffusione delle foto era stata accostata anche l'ipotesi di una vendita delle stesse, tanto che la Procura di Taranto ha aperto un fascicolo d'inchiesta per estorsione e ricettazione di atti coperti da segreto istruttorio.
Prima di essere ascoltate dai carabinieri, le due donne erano state in carcere a far visita a Sabrina, che appare sempre più stanca e disperata. Intanto, il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Taranto deciderà probabilmente il 4 novembre se adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei legali dei due indagati accusati dell'uccisione di Sarah: lo zio della ragazzina è assistito d'ufficio dall'avvocato Daniele Galoppa; Vito Russo ed Emilia Velletri sono i difensori di fiducia di Sabrina. Ieri, uscendo dal tribunale, Galoppa aveva detto ai giornalisti che gli avvocati del Consiglio dell'Ordine "sono dei padri di famiglia" e "non possono fare altro che darci dei suggerimenti". Eloquente il commento del presidente dell'Ordine, Angelo Esposito: "Quel che dice Galoppa è vero, avrà i suggerimenti, ma i suggerimenti si possono dare in tanti modi".

venerdì 29 ottobre 2010

Pedofilia: arrestato un 40enne Molestava minorenni con mms


L'operaio di Monteforte d’Alpone inviava foto a sfondo sessuale a 12enni. Denunciato dal padre di una delle vittime. A casa sua trovato materiale pedopornografico


VERONA - Faceva credere di chiamarsi Michele e inviava mms dal contenuto erotico a ragazzini di 12 e 13 anni, chiedendo loro di fare altrettanto. Un 40enne di Monteforte d’Alpone (Verona) è stato arrestato dai Carabinieri di San Bonifacio, intervenuti dopo la denuncia presentata dal padre di una delle vittime. L’uomo, operaio precario, già l’anno scorso era stato condannato per detenzione di materiale perdopornografico. A casa sua i militari hanno trovato moltissime immagini con minorenni. «Le indagini - ha spiegato il comandante dell’Arma sambonifacese, capitano Salvatore Gueli - continuano per stabilire il numero di minori coinvolti in questa vicenda. Le immagini infatti non corrispondono alla stessa quantità di vittime. Inoltre stiamo accertando se l’indagato ha ceduto ad altri il contenuto pedopornografico». (Ansa)

PEDOFILIA:DOMENICA VITTIME DAVANTI VATICANO.'MA NON SIAMO CONTRO CHIESA'

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 29 ott - Due anni fa, Bernie McDaid, vittima da ragazzo degli abusi sessuali di un prete della diocesi di Boston, ha incontrato papa Benedetto XVI negli Stati Uniti, durante il primo incontro di un pontefice con un gruppo di vittime di pedofilia nella Chiesa. Adesso, dopo la nuova esplosione dello scandalo sulle due sponde dell'Atlantico, McDaid ha organizzato per domenica aRoma, a pochi passi dal Vaticano, un incontro mondiale delle vittime di abusi nella Chiesa. Il papa, spiega in un'intervista all'ASCA, ha ''promesso un cambiamento nella giusta direzione'' ma nei due anni trascorsi dall'incontro ''non e' cambiato nulla''. Di qui la decisione di convocare il 'Reformation day' - questo il nome dell'incontro - nello stesso giorno in cui i protestanti festeggiano la Riforma luterana.

Nessun intento, pero', di prendere di mira la Chiesa cattolica: ''Diversamente da altri gruppi di vittime - spiega l'altro promotore dell'iniziativa, Gary M. Bergeron, anche lui abusato cosi' come lo sono suo padre e suo fratello - che amano usare questo tema per promuovere i loro programmi, come cambiare la struttura della Chiesa, il nostro gruppo cerca solo di aiutare le vittime di oggi e proteggere i bambini di domani''.

La 'riforma' che da' il nome all'incontro di domenica, aggiunge, deve coinvolgere ''l'intera societa', non solo la Chiesa cattolica''. ''Siamo qui perche' e' una grande opportunita', la Chiesa ha dovuto affrontare questo problema'' negli ultimi mesi.

Ma, sottolinea, non siamo qui per ''puntare a dito la Chiesa o imbarazzarla'': ''E' la societa' intera che deve porsi il problema degli abusi sui minori che dilagano ovunque, da internet ai Paesi del Sud del mondo. Se non e' cosi', la societa' ha perso il suo compasso morale''. Sarebbero addirittura 60 milioni le persone abusate durante l'infanzia o l'adolescenza negli Stati Uniti, secondo un dato riportato dagli organizzatori e una delle iniziative del gruppo e' la richiesta all'Onu di includere la pedofilia tra i ''crimini contro l'umanita'''.

McDaid aggiunge pero' una sfumatura diversa: il ''tentativo di coprire i preti pedofili da parte della gerarchia della Chiesa'', parzialmente ancora in atto ''per colpa degli avvocati'', spiega, e' ''parte del motivo per cui sono qui''.

Bergeron e McDaid non sanno ancora quante persone parteciperanno al loro incontro: ''Non abbiamo chiesto iscrizioni o simili, l'abuso e' un tema molto delicato e personale''. Le adesioni potrebbero arrivare al centinaio di persone da circa 12 Paesi presenti a Roma, ''senza contare quanti hanno mandato il loro sostegno ma non potranno essere fisicamente qui''. Ci saranno anche alcuni ex-alunni dell'istituto per sordi veronese Provolo, al centro di uno dei maggiori scandali italiani di pedofilia nella Chiesa.

Il programma della giornata prevede una conferenza stampa all'una nel centro di Roma, seguito da un incontro a Castel Sant'Angelo alle cinque del pomeriggio: li' le vittime osserveranno un minuto di silenzio e proclameranno un ''Anno delle vittime'', sul modello dell'''Anno sacerdotale'' voluto l'anno scorso da papa Ratzinger. L'incontro si concludera' con una processione a lume di candela fino a piazza San Pietro, dove ogni vittima lascera' una pietra in ricordo della giornata, sul modello di quanto avviene sui sentieri di montagna per indicare i passaggi difficili di un sentiero. Le vittime singolarmente, ma non come gruppo, potranno quindi entrare nella piazza.

Dopo alcune polemiche, il portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, ha smentito oggi in un'intervista al settimanale statunitense National Catholic Reporter un tentativo vaticano di bloccare la copertura mediatica dell'evento: e' stato semplicemente negato, come avviene abitualmente, ''il permesso di effettuare riprese in piazza San Pietro''.

fotoIngrandisci...

SARAH: ASCOLTATE COSIMA E VALENTINA

Audizione riguarderebbe violazione della privacy

(ANSA) - AVETRANA (TARANTO), 29 OTT - Cosima Serrano e la figlia Valentina Misseri sono state ascoltate nella caserma dei carabinieri di Avetrana. Sembra che l'audizione riguardi presunte violazioni della privacy per le immagini e le foto del garage della loro abitazione circolate su varie reti tv. Alla diffusione delle foto era stata accostata anche l'ipotesi di una vendita delle stesse, tanto che la Procura di Taranto ha aperto un fascicolo per estorsione e ricettazione di atti coperti da segreto istruttorio.

mercoledì 27 ottobre 2010


fotoIngrandisci...

GABRIEL: CONDANNATI MADRE E COMPAGNO

Il bambino, 17 mesi, mori' dopo un calcio

(ANSA) - GENOVA, 27 OTT - Per la morte di Gabriel, 17 mesi, ucciso nel maggio 2009 a Imperia da un calcio, sono stati condannati a 11 anni ciascuno la madre e il compagno. Il commerciante imperiese Paolo Arrigo, di 25 anni, e Elizabete Petersone, di 21, lettone, erano accusati in concorso di maltrattamenti continuati e aggravati dalla morte del bambino.

fotoIngrandisci...

SARAH: GARANTE PRIVACY APRE ISTRUTTORIA

Dopo pubblicazione verbali e audio interrogatori

(ANSA) - GERUSALEMME, 27 OTT - Il Garante della privacy ha aperto un'istruttoria sulla fuga di notizie relative all'omicidio di Sarah Scazzi dopo la pubblicazione di verbali e registrazioni audio degli interrogatori. Lo ha reso noto all'ANSA lo stesso Garante Francesco Pizzetti: 'Il fenomeno che si e' scatenato deve interessare prima di tutto i magistrati, perche' e' un classico caso di fuga delle prove'. E ha aggiunto, 'faremo quello che dobbiamo. Sentiremo come si sono svolti i fatti'.








SARAH: SCENARIO CHIARO, NESSUN ALTRO INDAGATO

TARANTO - ''Non ci sono altri indagati. Stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso e attendiamo i risultati degli esami tecnici dei Ris e del medico legale per fare le opportune valutazioni. Poi vedremo cosa dira' il signor Misseri''. Lo ha detto all'ANSA il procuratore di Taranto Franco Sebastio, facendo il punto sulle indagini a proposito dell'omicidio di Sarah Scazzi.
''Lo scenario nel quale e' maturato l'omicidio e' abbastanza chiaro'', gli interrogatori che vengono tuttora svolti di persone informate dei fatti sono ''interrogatori di routine'' per precisare singoli aspetti della vicenda. Anche oggi in tribunale a Taranto vengono sentite negli uffici della polizia giudiziaria due persone informate sui fatti.
Sarebbe ''imminente il deposito della richiesta di incidente probatorio'' per raccogliere e cristallizzare la versione dei fatti - sarebbe la sesta della serie - di Michele Misseri, dice ancora il procuratore della Repubblica. L'uomo - secondo quanto riferi' nei giorni scorsi il suo difensore - avrebbe manifestato all'avvocato l'intenzione di ritrattare la parte riguardante lo stupro del cadavere.
''La posizione di Cosima Misseri? Mi risulta non sia cambiata''. Sebastio ha risposto anche a una domanda a proposito delle ''cose clamorose'' che Valentina Misseri ha detto a un giornalista di aver appreso da suo padre e di voler trasmettere solo ai magistrati e agli investigatori. ''Allo stato non c'è niente'', ha detto il procuratore.
 
VALENTINA: PAPÀ MI HA DETTO COSE CLAMOROSE - "Papà è molto provato, dimagrito e depresso; ha voluto parlare e io l'ho ascoltato: mi ha detto cose importantissime, clamorose, che devo riferire al colonnello Russo e ai magistrati". Lo rivela Valentina Misseri al quotidiano 'La Gazzetta del Mezzogiorno'. La figlia di Michele Misseri e sorella di Sabrina, tutti e due in carcere con l'accusa di aver ucciso Sarah Scazzi, fa quindi capire che le notizie "importantissime" avute dal padre potrebbero aprire nuove ipotesi d'indagine.
La donna sottolinea anche che con il padre, che ha visitato in carcere il 22 e il 26 ottobre scorsi, non ha mai parlato di Sabrina.
"Papà - dice - deve dire tutta la verità; noi non vogliamo influenzarlo, ma non accettiamo che a condizionarlo tenti qualcun altro, a noi interessa la verità, perché sono convinta che la verità aiuti Sabrina".
Intanto, nelle ultime ore ha ripreso quota su alcuni quotidiani il giallo sui movimenti di Sabrina Misseri nei momenti immediatamente successivi all'uccisione di Sarah nel pomeriggio del 26 agosto. Il telefonino di Sabrina - pubblicano alcuni giornali - alle 15.19 del 26 agosto, quindi mezz'ora dopo l'uccisione di Sarah, ha agganciato una cella telefonica che ricade nel Comune di Nardò (località 'Fattizze'), la stessa cella che capta il segnale di suo padre Michele il quale, in un interrogatorio, ha riferito agli inquirenti che, a quell'ora, stava nascondendo il cadavere della quindicenne nel pozzo-cisterna in contrada 'Mosca'.
Sabrina nel corso dell'interrogatorio del 15 ottobre ha ribadito che in quel momento si trovava con Mariangela ma il cellulare dell'amica, sempre in quegli attimi, secondo gli investigatori, è stato agganciato da un ripetitore telefonico diverso da quello che aggancia il cellulare di Sabrina.

martedì 26 ottobre 2010

Pedofilia: molesta la figlia minorenne e le sue amiche, 50enne in cella

Le effusioni di diverso tipo, dagli abbracci ai baci, fino a palpeggiamenti, si sarebbero protratte per almeno due anni.





COMO - Un operaio 50enne del comasco è stato arrestato per molestie sessuali ai danni della figlia minorenne e di alcune sue amiche. Cinque almeno gli episodi di violenza.


Giochi “proibiti” sul divano di casa - come riporta CiaoComo - che hanno avuto seguito in diverse occasioni anche nel salotto durante i compiti del pomeriggio. Effusioni di diverso tipo, dagli abbracci ai baci, fino a palpeggiamenti.

Episodi questi che si sono protratti nel tempo per almeno un paio di anni. All'operaio, 50enne comasco residente nell'hinterland cittadino e arrestato questa mattina dalla polizia, è stata contestata l'accusa di molestie di natura sessuale sulla figlia (ora 14enne) e su altre quattro amiche.

Ad accorgersene è stata probabilmente la moglie dell'uomo, forse costretta a tacere, anche con le mani. A dare il via agli accertamenti degli inquirenti sarebbero stati invece i genitori di una delle compagne di gioco assecondati dagli psicologi della scuola elementare frequentata delle bambine tra cui la figlia dell'uomo in seguito alla manifestazione di una delle piccole di voler andare via da quella casa.

Pedofilia: Meter segnala un sito al minuto, con vittime tra i 3 e i 12 anni

Ben 500 siti segnalati in meno di un’ora e 20 minuti (con esattezza ogni 0,86 minuti) dal contenuto sconvolgente, con violenze sessuali su bambini dai 3 ai 12 anni. E’ questo il risultato del monitoraggio effettuato dai volontari dell’Associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto. “Le segnalazioni di oggi rappresentano solo uno spaccato, in crescita continua e inarrestabile, della produzione e divulgazione di materiale pedopornografico da tutto il mondo”, spiega l’associazione: “Non c’è più nazione non coinvolta con utenti sempre più famelici ed esperti che si avvalgono della spudoratezza dei produttori professionalizzati e senza scrupolo”. Le segnalazioni sono state tutte inoltrate alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, che le ha trasmesse al Cncpo (Centro nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia online). Dall’inizio dell’anno sono 176 le segnalazioni inviate con una media di n. 8/10 al giorno, pari a circa 1.700 indirizzi. “E' un orrore senza fine, un fenomeno inarrestabile quello degli abusi sessuali - dichiara don Di Noto - che coinvolge milioni di bambini e tutte le classi sociali. E’ necessario, oggi più di ieri, un patto comune e una assunzione di responsabilità”, perché “l’abuso sessuale lascia segni indelebili, condiziona tutta la vita”. 

Sacerdote padovano condannato per molestie su minore

Secondo Bongiovanni è un sacerdote di cinquantasei anni originario di Cuneo ma residente a Padova. Nei giorni scorsi il prete è stato condannato per aver tentato di abusare di un minorenne, un ragazzino di soli quattordici anni. I fatti sono avvenuti nel 2008, quando il sacerdote aveva molestato il ragazzo, compiendo atti intimi di fronte a lui, e chiedendogli di toccarlo nelle parti intime. Ovviamente il ragazzino, spaventato, è corso a chiedere aiuto ai suoi genitori, che non hanno perso tempo ed hanno denunciato il sacerdote aicarabinieri.
Il giudice Carlo Camnasio nei giorni scorsi si è espresso in merito al brutto episodio di pedofilia, ed ha inflitto al sacerdote 10 mesi di reclusione per il reato compiuto lo scorso 2 agosto a Bormio, nei locali dello stabilimento termale.
Inoltre il giudice ha anche deciso di interdire il prete da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla curatela e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il sacerdote macchiatosi del reato di pedofilia, che è stato giudicato con il rito abbreviato, sarà infine interdetto anche da tutte le strutture (siano esse pubbliche o private) frequentate da ragazzi minorenni.

PEDOFILIA: PSICOLABILE ABUSA DI BIMBA DI 4 ANNI NEL PALERMITANO

(AGI) - Palermo, 26 ott. - Con l'accusa di aver commesso abusi sessuali su una bambina di 4 anni, un uomo piscolabile la cui identita' non e' stata resa nota e' stato arrestato dalla Squadra mobile di Palermo che gli ha notificato la misura di sicurezza del ricovero presso l'ospedale psichiatrico giudiziario, emessa, dal Gip di Termini Imerese. I fatti si sono svolti in un paese della provincia, non precisato per tutelare la vittima. Le indagini sono state avviate su segnalazione del medico di guardia nel pronto soccorso dove la madre aveva portato la bambina per le lesioni ginecologiche da lei subite. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, l'indagato aveva fatto entrare con la forza la bambina nella sua abitazione e qui l'aveva violentata. La piccola era poi tornata a casa e la madre l'aveva trovata in lacrime in un angolo del pianerottolo

Pedofilia: Rignano, al via processo


Tre maestre, un uomo e una bidella accusati di abusi su 21 bimbi


(ANSA) - ROMA, 25 OTT - Entra subito nel vivo il processo per i presunti abusi su 21 bambini della scuola materna 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio. Oggi primo testimone dell'accusa, e davanti ai giudici del tribunale di Tivoli, presieduti da Mario Frigenti, si e' presentato il capitano Massimo Capobianco. Fu lui che coordino' le indagini che hanno portato a un processo che vede cinque persone accusate.

lunedì 25 ottobre 2010

Pedofilia in parrocchia: il racconto degli abusi


Sono ingegneri, assistenti sociali, medici. Tutti sposati con figli.
Alle spalle una vita segnata dalla vergogna per gli abusi subiti mentre frequentavano la loro parrocchia. Per loro il gruppo scout, l’amico prete, i raduni, i locali della canonica, erano un rifugio da una vita difficile. Alle spalle la completa assenza dei genitori. Cresciuta tra disagi, solitudine, l’assenza di un tetto, e la difficoltà nel trovare un pasto al giorno. Almeno. Per loro chi li molestava era in realtà come un papà. Non capivano.
«Soltanto anni dopo abbiamo capito quello che avevamo subito. Ci sembravano normali gesti d’affetto. Eravamo soli, accettavamo di partecipare a quelle gite. Eravamo felici, poi di notte gli abusi. C’era il prete che si stringeva a noi di notte, si infilava nel letto, e dormivamo insieme. Prima ci toccava».
È il ritornello, lo stesso racconto standard di chi a distanza di vent’anni dagli episodi si è presentato in Procura per presentare denuncia o per rendere sommarie iniziative su quanto patito. Il loro vissuto lo hanno messo per iscritto.Tra di loro ci sono 3 ex bambini. Avevano tra i 10 e i 14 anni quando erano stati molestati da Franco Briano, ex contabile e animatore della parrocchia di San Dalmazio a Lavagnola, indagato per violenza sessuale. Molestie e abusi ammessi anche da chi li ha compiuti. Dallo stesso Briano nel suo verbale- confessione.
Le vittime sono savonesi che si sono allontanati dagli ambienti degli scout, delle gite organizzate e della comunità in cui erano cresciuti, per cercare di rifarsi una vita fuori provincia. Ma tra di loro c’è anche chi è ritornato in parrocchia dove adesso fa il volontario. Adesso sono uomini, adulti, tra i 35 e i 40 anni, che non hanno dimenticato. C’è chi ha rifiutato l’aiuto di uno psicologo e che si è tenuto l’orrore subito dentro sfogandosi con la fidanzata che poi lo ha convinto a rivolgersi a chi è uscito allo scoperto raccogliendo segnalazioni e denunce poi girate alla Procura.
Poi sull’onda del passaparola, anche tramite facebook, tra le vittime si è sparsa la voce “che in Procura ci sono due magistrati (i pm Giovanni Battista Ferro e Alessandra Coccoli) che ci ascoltano e che soprattutto continuano a ricevere denunce e segnalazioni”. I comportamenti ambigui di preti e collaboratori, seppur datati nel tempo, sono finiti in esposti e denunce. Le vittime hanno telefonato per un appuntamento alla segreteria dei pm. Si sono fatti forza l’un l’altro. Hanno fatto i nomi di chi li toccava. E anche di più.
Sono tante altre le vittime, indicate con nomi e cognomi nei dossier al vaglio della Procura, che hanno dato la loro disponibilità a fornire la testimonianza di quanto subito. Per il momento sono stati inseriti in un fascicolo aperto contro ignoti dalla Procura. «Troppo vaghe le accuse».
Negli esposti anche i nomi di quattro preti in servizio alla diocesi di Savona accusati di essere dei molestatori. Tutto da verificare. Intanto le indagini della squadra mobile della Questura proseguono soprattutto scandagliando le testimonianze di ex seminaristi, tra cui un assistente sociale che si è detto disponibile a riferire gli abusi subiti. Il suo nome è al vaglio dei pm Ferro e Coccoli al pari di un diciottenne, cresciuto solo con la mamma. Entrambi accomunati dal legame morboso con un parroco savonese, ora settantenne.

Torna il panico del pedofilo nelle scuole Don di Noto presidente dell'associazione Meter lancia un appello

Gela- Torna il panico del pedofilo in città. Un’adolescente che frequenta la scuola media nei giorni scorsi è stata fermata da un cinquantenne nei pressi della scuola, invitandola ad accompagnarlo al supermercato e subito dopo nella sua abitazione per visionare facebook. La giovane, preoccupata per quanto stava accadendo, si è messa in fuga raggiungendo il suo istituto per la lezione di musica. L’episodio è stato segnalato dalla stessa alla dirigente scolastica che ha immediatamente provveduto a denunciare quanto era accaduto. Sempre nei giorni scorsi, in via Omero, nei pressi del cinema Royal, si presume che si tratti dello stesso uomo, a bordo di una Fiat Punto (vecchio modello), ha chiesto a due bambini di 10 anni se voleva una ricarica telefonica in cambio di una passeggiata con la sua autovettura. Le due vittime, non convinte della proposta, hanno rifiutato l’invito e hanno fatto perdere le loro tracce per le vie del centro storico.
Su entrambi i casi è intervenuto il presidente dello sportello Meter, don Fortunato di Noto (nella foto), che ha lanciato un appello alle scuole e all’amministrazione comunale.
” Invito i dirigenti e il sindaco con tutta la sua giunta - afferma don di Noto- di collaborare con la nostra associazione per frenare il fenomeno della pedofilia e abusi sessuali verso i minori. Bisogna dire basta a questi ”sconosciuti” che continuano a disturbare e a turbare gli adolescenti nella fase più importante della loro crescita. Vogliamo entrare nelle scuole -continua il presidente del Meter- e anche nelle parrocchie per formare ed educare i giovani. Le famiglie dialogano poco con i loro figli, proprio per questo spesso si ha paura di denunciare i casi di abusi sessuali e maltrattamenti presso i nostri uffici”. Il presidente del Meter, don di Noto, preoccupato per quanto sta accadendo ha chiesto la collaborazione dei genitori, istituzioni, associazioni, chiese e scuole.
”Non si può stare con le mani in mano -conclude don Fortunato- è il momento di dire basta e di lavorare per frenare i pedofili. Non sono stato informato sul nuovo presunto pedofilo, non ho ricevuto segnalazioni dalle forze dell’ordine. Mi informerò ugualmente per conoscere l’identità di questa persona”.

SARAH: ACCERTAMENTI IRRIPETIBILI AL RIS


ROMA - Sono iniziati nella sede del Ris dei Carabinieri di Roma gli accertamenti tecnici sui reperti relativi all'omicidio si Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana, uccisa, secondo la Procura di Taranto, lo scorso 26 agosto, dallo zio Michele Misseri e da sua figlia Sabrina. Trattandosi di accertamenti tecnici non ripetibili, su reperti che possono deteriorarsi dopo le verifiche, e, dunque, non essere più utili ai fini investigativi, agli esami partecipano anche le parti: gli avvocati e i consulenti tecnici, dei due indagati e della famiglia Scazzi. Quest'ultima, tramite gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile ha nominato l'ex comandante del Ris di Parma, il generale Luciano Garofano. Per Sabrina Misseri è invece presente l'anatomopatologa Carla Vecchiotti, dell'università di Roma Sapienza , mentre per Michele Misseri c'é il suo avvocato Daniele Galoppa. La Procura di Taranto, infine, ha nominato come consulente gli stessi Ris. Dalla riunione di oggi, comunque, non emergeranno novità: per i risultati bisognerà infatti attendere almeno 30 giorni, anche se è possibile che qualche esame venga concluso prima. Gli accertamenti "dattiloscopici, biologici, chimici e informatici" verranno svolti su tutti i "reperti acquisiti al procedimento": il cellulare e la batteria del telefonino di Sarah, i tamponi biologici prelevati sul cadavere della quindicenne, il dna, i rilievi e i reperti acquisiti sulla Seat Marbella di Michele Misseri, all'interno del garage e dell'abitazione dei Misseri in via Grazia Deledda ad Avetrana.
NUOVO SOPRALLUOGO INQUIRENTI IN CASA MISSERI - Un nuovo sopralluogo e' in corso da parte degli inquirenti in casa Misseri, in via Deledda ad Avetrana, nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi.

Valentina Misseri incontra in carcere per la prima volta il padre Michele, reo confesso dell'omicidio della nipote Sarah Scazzi e colui che ha chiamato in correità l'altra figlia, Sabrina. Ma perché quest'ultima, nell'interrogatorio del 15 ottobre, finito con il suo fermo, disse ai magistrati che aveva intenzione quel giorno di chiedere un 'faccia a faccia' con il padre, prima ancora di essere ascoltata, visto che l'accusa di complicità rivoltale da Michele Misseri le era stata comunicata solo poco prima, nella stessa caserma? Non c'é giorno di tregua nella infinita vicenda del delitto della quindicenne di Avetrana. La notizia dell'incontro tra Valentina Misseri e suo padre, che sarebbe avvenuto in carcere il 22 ottobre, rimbalza dagli schermi televisivi. A riferirla è l'avv. Daniele Galoppa, il legale d'ufficio di Michele, intervenendo alla trasmissione di RaiUno 'L'arena'.

Il motivo è presto detto: Galoppa ha detto che Valentina ha suggerito al padre di revocare il mandato a Galoppa per scegliersi un legale di fiducia. Sarebbe stata la stessa Valentina a comunicarlo telefonicamente a Galoppa, il quale non ha spiegato i motivi per cui Valentina Misseri starebbe cercando di convincere il genitore ad escluderlo dalla difesa e ha detto di non ricordare se Valentina abbia indicato anche il nominativo del legale che dovrebbe sostituirlo per difendere il padre. Quando Michele Misseri confessò il delitto e fu arrestato, Valentina commentò che, se era vero quello che aveva fatto, era giusto che trascorresse il resto dei suoi giorni in cella. Ora lo avrebbe incontrato in carcere per dargli un consiglio sulla sua difesa. E Valentina è la stessa persona che ha sempre detto di ritenere innocente la sorella Sabrina. Sabrina che, nell'interrogatorio di quel 15 ottobre che ha segnato la sua vita, racconta ai magistrati, poco dopo aver saputo di tutte le accuse di complicità fatte dal padre, che proprio quel giorno aveva intenzione di confrontarsi con il genitore. "Io avrei preferito...io, guarda - dice Sabrina rivolgendosi al magistrato che la sta interrogando - avevo proposto di far venire mio padre di fronte ed io di qua con tutti i testimoni, guardandomi in faccia, e di avere il coraggio di dire quello che...". Il magistrato, evidentemente un po' sorpreso, le chiede cosa volesse proporre e sottolinea "se lei non sapeva nemmeno quello che stava dicendo?".

A questo punto Sabrina spiega: "Voglio vedere a quattr'occhi se è capace di dire che stavo giù in cantina con lui". Un rapporto difficile da decifrare, quello di Sabrina con papà Michele, soprattutto quando c'é di mezzo la cuginetta Sarah. Perché, ad esempio, fu Sabrina ad invitare il genitore a non dare più soldi a Sarah. Lo dice la stessa indagata, sempre quel 15 ottobre. Sabrina riferisce ai pm di aver chiesto a Sarah perché lo zio le avesse dato per due volte cinque euro, e la cugina le avrebbe risposto "me li ha regalati così". Sabrina racconta allora di essere andata dal padre a chiedere spiegazioni, e che il genitore le rispose di aver voluto dare una mano alla nipote perché usciva tutte le sere con lei e a pagare era Sabrina. "Io dissi - prosegue Sabrina - 'papa', guarda non c'é bisogno, tanto pago sempre io, Sarah lascia i soldi a casa quindi è inutile che lo fai". Michele Misseri avrebbe risposto: "Se mi dici così non le regalo più niente" e da quel momento Sarah non avrebbe più detto a Sabrina di aver avuto in regalo soldi dallo zio. Nel pomeriggio l'avv. Vito Russo, che insieme alla moglie Emilia Velletri difende Sabrina, si è recato a casa Misseri. Aveva con sé un bel po' di documenti, ha parlato a lungo con i famigliari di Sabrina (in casa c'erano la madre Cosima e la sorella Valentina), ed è andato via tenendo in mano quei documenti. Domani mattina al Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Roma inizieranno gli accertamenti tecnici irripetibili sulle impronte trovate sul cellulare di Sarah e su rilievi e reperti acquisiti nel corso delle indagini. Sarà compito anche dei consulenti dare a questa inchiesta altri elementi di verità.
STRADE SBARRATE,NIENTE CURIOSI IN ZONA TRAGEDIA - Tanti curiosi, nessun turista o quasi, anche se la morbosità di scattare foto sui luoghi della tragedia non è affatto scemata: Avetrana ha vissuto un'altra domenica anomala per la vicenda di Sarah Scazzi, sulla quale i riflettori non accennano ad abbassarsi. In paese era stato annunciato nelle ultime ore l'arrivo di autobus con a bordo presunti turisti che avrebbero voluto affacciarsi nelle vicinanze delle abitazioni delle due famiglie coinvolte in questa terribile storia, quella di Sarah e l'altra degli zii e delle cugine Misseri. Alla resa dei conti non si è vista l'ombra di un pullman, ma il paese ha vissuto ugualmente una giornata strana perché il sindaco, Mario De Marco, si era visto costretto ad ordinare preventivamente la chiusura al traffico delle strade di accesso alle due abitazioni. Così l'intera via Verdi, dove abita la famiglia di Sarah, e via Bernini e via Sanzio, che portano su via Deledda dove risiedono i Misseri, sono state sbarrate ai veicoli. Accesso consentito solo ai residenti, e qualche volta non senza discussioni. A vigilare che non ci fossero problemi per le due famiglie ci hanno pensato una trentina di unità della Protezione civile, insieme a vigili urbani, carabinieri e poliziotti. Tutto questo però non ha impedito alla gente del posto e dei paesi limitrofi di inscenare, soprattutto in serata, una sorta di 'movida' nella zona in cui si trovano le abitazioni Scazzi e Misseri, che distano a piedi poco più di 400 metri l'una dall'altra. Tanta gente incuriosita soprattutto a ridosso di casa Misseri, per via da un lato delle 'fly' delle tv che stazionano lì da giorni, e dall'altro per una inspiegabile morbosità della gente. E si è ancora assistito più volte alla scena di chi ha deciso di farsi fotografare dinanzi al garage nel quale Sarah sarebbe stata uccisa. Un garage che ormai resta chiuso giorno e notte, e dinanzi al quale c'é anche chi si avvicina ancora per depositare un fiore. Quello della fotografia é diventato un hobby macabro oggi anche al cimitero, dove più di qualcuno non è riuscito a respingere la tentazione di fotografare, persino a cancelli chiusi, la tomba di Sarah, situata poco dopo aver varcato la soglia dell'ingresso principale. Diverso invece il clima che si respirava nelle vicinanze di casa Scazzi. Il fratello di Sarah, Claudio, stamani si è recato in auto al cimitero insieme ad un parente, entrambi accompagnati dall'avv. Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia. Sulla tomba di Sarah è stato deposto un mazzo di fiori, mentre a pochi metri papà Giacomo, muratore, lavorava con altri operai alla realizzazione di quel monumento-ricordo in memoria della quindicenne che l'amministrazione comunale di Avetrana ha deciso di far erigere all'ingresso del cimitero. Claudio è tornato a casa intorno alle 11,30, papà Giacomo poco prima dell'ora di pranzo: e da quel momento la famiglia di Sarah si è richiusa nel suo dolore silenzioso. E' rimasta invece deserta la zona di campagna nella quale si trova il pozzo che per 42 giorni ha nascosto agli occhi di tutti il corpo della ragazzina. Solo qualche auto isolata è stata vista addentrarsi in quei 'tratturi' in contrada Mosca che Michele Misseri ha scelto, 59 giorni fa, per occultare il corpo di Sarah. Anche lì, vicino al pozzo maledetto, alcuni mazzi di fiori testimoniano l'orrore di questa tragedia familiare.

A 'DOMENICA IN' DEBUTTA ANCHE LA DOCUFICTION - Dopo il drammatico reality del ritrovamento del cadavere con le notizie apprese anche dalla famiglia in diretta tv, le dosi massicce di inviati e collegamenti, l'omicidio di Sarah Scazzi è diventato anche lo spunto di una docufiction, andata oggi in onda su Raiuno all'interno di Domenica in - L'Arena, lo spazio condotto da Massimo Giletti. Il filmato ha sceneggiato una parte dell'interrogatorio di Michele Misseri, reo confesso dell'omicidio della nipote, interpretato da un attore con tanto di cappellino azzurro da pescatore calato sugli occhi, identico a quello con cui l'uomo é apparso nelle interviste dopo la scomparsa di Sarah. Del testo dell'interrogatorio - che, ha sottolineato Giletti, è disponibile in versione integrale anche sul sito del Tg1 - è stata 'messa in scena' la parte in cui Michele racconta com'é avvenuto l'omicidio di Sarah. Al dibattito in studio hanno partecipato l'avv. Daniele Galoppa (difensore di Michele Misseri), Vittorio Sgarbi, Simona Izzo, il sociologo Domenico De Masi, lo psichiatra Luigi De Maio, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Carlo Bollino e, in collegamento da Milano, Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma e consulente di parte della famiglia Scazzi.

sabato 23 ottobre 2010

PEDOFILIA: MOLESTA 12ENNE, SACERDOTE CONDANNATO A 10 MESI

(AGI) - Sondrio, 22 ott. - Dieci mesi per aver commesso 'atti sessuali' alla presenza di un minorenne. E' la condanna inflitta dal Giudice preliminare del Tribunale di Sondrio, Carlo Camnasio, a don Secondo Bongiovanni, sacerdote 56enne originario di Alba (Piemonte) ma residente a Padova. Secondo le ricostruzioni processuali, il due agosto 2008 si trovava in vacanza presso uno stabilimento termale di Bormio quando avrebbe approcciato un 12enne masturbandosi in sua presenza mentre entrambi si trovavano nella piscina. Il prete avrebbe chiesto poi al ragazzino di 'aiutarlo'. L'adolescente, spaventato, e' schizzato fuori dalla piscina per correre piangente dai genitori raccontando loro l'accaduto. Scatto' cosi' la denuncia ai carabinieri. A oltre due anni di distanza il sacerdote e' stato processato con rito abbreviato. Il giudice nel pronunciare la sentenza ha tenuto conto dell'aggravante di aver commesso i fatti in violazione dei doveri derivanti dalla qualita' di religioso. La condanna prevede anche l'interdizione da qualsiasi ufficio attinente la tutela e curatela di minori, e da qualunque incarico in qualsiasi tipo di scuola, da ogni genere di servizio in istituzioni o strutture pubbliche e private prevalentemente caratterizzate dalla presenza di minorenni.

fotoIngrandisci...

SABRINA, FU MARIANGELA A METTERMI ANSIA

In interrogatorio del 15/10: non credo papa' molestasse Sarah

(ANSA) -TARANTO, 23 OTT - 'Non che stavo agitata, lei mi ha fatto venire l'ansia, ha detto 'Dai! Mena, mena, veloce, che la andiamo a prendere. Muoviti!' proprio con un tono abbastanza..' Cosi' Sabrina sull'amica Mariangela nell'interrogatorio del 15 ottobre. Sabrina dice che il giorno della scomparsa di Sarah fu Mariangela a mostrarsi ansiosa per il ritardo di Sarah. Dalle carte emerge che Sabrina inoltre non credeva alla possibilita' che il padre Michele avesse molestato la cugina.

SARAH: SINDACO CONTRO IL TURISMO DELL'ORRORE


AVETRANA (TARANTO) - Dopo i bambini sulle spalle dei papà e le mamme con il vestito buono e il passeggino, ora ad Avetrana arrivano addirittura i pullman di turisti. Li aspettano dalla Basilicata e dalla Calabria, forse anche da Ancona, tutti in fila per una domenica sui luoghi della tragedia: la casa della piccola Sarah, quella di Michele e Sabrina Misseri, che per la Procura di Taranto sono i suoi assassini e anche il pozzo di contrada Mosca, dove il corpo della quindicenne è rimasta a marcire per 42 giorni. Dopo la domenica di follia, quella scorsa, quando tutta Avetrana è rimasta paralizzata dalle migliaia di persone arrivate da tutta la Puglia per vedere la casa degli orrori, poter dire "Io c'ero" e, magari, rubare un passaggio in tv anche solo per 10 secondi, in paese pensavano si fosse toccato il fondo. E invece no, il peggio doveva ancora arrivare.
"Sono sconcertato - dice il vicesindaco Alessandro Scarciglia - ci sono giunte informazioni che sono in arrivo domani diversi pullman provenienti da varie regioni italiane per vedere i luoghi della tragedia". L'unica speranza degli amministratori è che, essendo informazioni non ufficiali, anche queste voci si rivelino l'ennesimo punto basso di una storia che ogni giorno riserva, tra protagonisti e comparse, sempre qualcosa di peggiore di quello che uno possa aspettarsi. Per evitare però che si ripetano le scene assurde di domenica scorsa il sindaco Mario De Marco ha preso una saggia decisione. Perché domenica scorsa ad Avetrana c'era chi scattava foto e girava video davanti al garage dove è stata uccisa Sarah, chi con la scusa di portare solidarietà sbirciava fra le finestre di casa Scazzi nella speranza di incrociare lo sguardo di una madre distrutta e chi per percorre un chilometro ha impiegato anche 50 minuti. Tutte scene che non possono e non devono ripetersi. Così il Sindaco ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco che domani non sarà possibile fare 'tour dell'orroré. Con un'ordinanza infatti, il Primo cittadino, ha disposto la chiusura per l'intera giornata di domani di alcune strade che consentono l'accesso alle abitazioni delle famiglie Misseri e Scazzi.
E sicuramente saranno interdette alla circolazione le due strade più viste dagli italiani, attraverso gli schermi della tv, negli ultimi mesi: via Grazia Deledda dove abitano Michele e Sabrina, via Vico Verdi, dove viveva Sarah e dove abita tuttora sua madre Concetta. Il paese sarà inoltre presidiato da un numero di Vigili urbani e Carabinieri che da queste parti non hanno mai visto, come se Avetrana fosse diventata ad un tratto Time Square. Per il momento il Sindaco non ha disposto invece alcuna chiusura per le strade che portano al pozzo di contrada Mosca dove zio Miché ha gettato il corpo di Sarah. Si spera nel buon senso della gente e di non dover intervenire per dover bloccare una macabra sfilata. Ma siccome nulla è scontato in questa storia e soprattutto perché al peggio non c'é mai fine, l'amministrazione presidierà anche quel luogo, pronta a bloccare l'accesso se, tra un panino, un acquisto di una batteria di pentole e un santino di Padre Pio, dovesse profilarsi all'orizzonte uno dei pullman dell'orrore.